6.3.1 PRESA IN CARICO SERVIZI
PRESA IN CARICO SERVIZI |
||||||
|
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
TOTALE |
Si |
11 |
16 |
12 |
17 |
22 |
78 |
No |
2 |
0 |
4 |
8 |
3 |
17 |
diff. ling. |
0 |
0 |
0 |
0 |
1 |
1 |
TOTALE |
13 |
16 |
16 |
25 |
26 |
96 |
“I servizi psichiatrici pubblici conoscono bene le persone che sono entrate in OPG, per avere avuto per molti anni contatti, e non facili, con costoro. Il caso di un individuo che esordisca all’attenzione dei servizi con un atto criminale è molto rara” (Merzagora Betsos, 2002, p.119).
L’81% (78 su 96) delle donne internate risulta seguita dai servizi di salute mentale prima della commissione del reato per il quale sono state inviate in O.P.G., mentre il 18% (17 su 96) non era seguito. Questo dato è significativo e deve far riflettere sulla reale presenza dei servizi territoriali e su come sia possibile riconoscere le situazione problematiche e le persone ad alto rischio prima ancora che il problema emerga, al fine di poter ritagliare programmi di intervento preventivo adeguati.
6.3.2 UTILIZZO SOSTANZE
UTILIZZO SOSTANZE |
||||||
|
2005 |
2006 |
2007 |
2008 |
2009 |
TOTALE |
Alcool |
5 |
1 |
4 |
2 |
2 |
14 |
Droghe |
0 |
1 |
1 |
3 |
0 |
5 |
alcool – droghe |
0 |
3 |
1 |
5 |
2 |
11 |
No |
8 |
11 |
10 |
15 |
22 |
66 |
TOTALE |
13 |
16 |
16 |
25 |
26 |
96 |
L’utilizzo di sostanze riguarda il 31% (30 casi su 96) delle donne internate. Dall’analisi è emerso che 14 casi su 30 rientrano nei disturbi dell’asse I così suddivisi: 6 donne riportavano un disturbo psicotico, 4 casi disturbo delirante, 4 casi disturbi dell’umore. Nell’asse II, invece, vi sono 16 casi di cui: 2 casi appartenenti al cluster A e ben 14 casi al cluster B. Il disturbo borderline di personalità rappresenta la maggioranza con 10 casi su 14.
Gulotta (2005, p. 179) afferma che: “Il disturbo mentale è un fattore di rischio di violenza, che la correlazione fra violenza e malattia mentale è significativa ma bassa, che il rischio di porre in essere un comportamento aggressivo è maggiormente correlato al fatto che i sintomi del disturbo diagnosticato siano attivi, e infine, che l’assunzione di droghe, in quei soggetti affetti da disturbo mentale, aumenta la probabilità di emissione di comportamenti violenti”.
6.3.3 DIAGNOSI CLINICA
ASSE I |
||
DISTURBO PSICOTICO |
||
disturbo psicotico breve | ||
disturbo psicotico breve | ||
disturbo psicotico cronico | ||
disturbo psicotico cronico | ||
psicosi paranoide cronica deliri persecuzione e riferimento schizoaffettivo personalità buon compenso clinico | ||
psicosi cronica con disturbo personalità paranoide, ritardo mentale borderline, utilizzo sostanze | ||
disturbo psicotico NAS con stess ambientale, allontanamento paese e cultura | ||
disturbo psicotico con screzio paranoideo | ||
disturbo psicotico in fase di cronicizzazione | ||
TOTALE |
9 |
SCHIZOFRENIA |
||
Schizofrenia, utilizzo sostanze | ||
schizofrenia | ||
schizofrenia ad orientamento paranoideo | ||
schizofrenia di tipo paranoideo | ||
schizofrenia residuale cronica con esacerbazioni acute e fughe piromania | ||
schizofrenia paranoide | ||
schizofenia di tipo paranoide | ||
schizofrenia | ||
schizofrenia paranoide in fase di remissione | ||
schizofrenia di tipo indifferenziato con epilessia | ||
schizofrenia di tipo paranoideo con lieve ritardo sviluppo psicofisico, subì molestie sessuali a 8 anni | ||
schizofrenia di tipo paranoide | ||
schizofrenia paranoide | ||
psicosi cronicizzata di tipo schizofrenico | ||
schizofrenia paranoide | ||
schizofrenia paranoide | ||
schizofrenia paranoide cronica | ||
schizofrenia paranoide | ||
schizofrenia paranoide | ||
schizofrenia indifferenziata | ||
TOTALE |
20 |
DISTURBO DELIRANTE |
||
disturbo delirante di tipo misto | ||
disturbo delirante cronico e depressione psicotica, utilizzo sostanze | ||
sindrome delirante di tipo persecutorio | ||
disturbo delirante, utilizzo sostanze | ||
disturbo delirante contenuti mistici e religiosi e megalomanici, tematiche messianiche e persecutorie, particolare dono percepire e scoprire malefatte | ||
disturbo delirante cronico | ||
disturbo delirante di tipo misto e concomitante disturbo depressivo maggiore, episodio ricorrente grado moderato (asse I) su base disturbo paranoide personalità pre-morboso (asse II) | ||
disturbo delirante di tipo somatico | ||
disturbo delirante tipo misto (grandezza e persecutorio) | ||
psicosi delirante cronica | ||
disturbo delirante (natura organica ex alcolista) | ||
disturbo delirante cronico di tipo paranoideo con tratti personalità paranoide | ||
disturbo delirante di persecuzione | ||
psicosi delirante di tipo persecutorio (cronica) | ||
disturbo delirante cronico | ||
bouffé delirante | ||
TOTALE |
16 |
DISTURBO SCHIZOAFFETTIVO |
||
disturbo schizoaffettivo compenso, utilizzo sostanze | ||
disturbo schizoaffettivo, utilizzo sostanze | ||
psicosi schizoaffettiva con deliri riferimento e persecutori, alterazione affettività con periodici momenti depressivi alternati da grave eccitamento maniacale | ||
schizoaffettivo di personalità, utilizzo sostanze | ||
schizoaffettivo di personalità con tratti fobici, epatopatia, HIV, dipendenza sostanze alcoliche | ||
disturbo schizoaffettivo in remissione parziale in personalità NAS borderline e paranoide | ||
disturbo schizoafettivo di tipo bipolare | ||
grave disturbo schizoaffettivo | ||
disturbo schizoaffettivo bipolare | ||
disturbo schizoaffettivo con abuso sostanze stupefacenti ed alcool | ||
TOTALE |
10 |
DISTURBO DELL’UMORE |
||
DISTURBI DEPRESSIVI |
||
sindrome depressione maggiore in remissione | ||
depressione maggiore episodio singolo grave con sintomi psicotici, ritardo mentale lieve | ||
disturbo depressivo maggiore con episodi ripetuti di abuso sostanze alcoliche e tentativi suicidio | ||
disturbo depressivo NAS con disturbo depressivo post- psicotico schizofrenico | ||
depressione ansiosa instabilità emotiva, utilizzo sostanze | ||
TOTALE |
5 |
|
DISTURBI BIPOLARI |
||
disturbo bipolare I | ||
disturbo bipolare I | ||
disturbo depressivo bipolare | ||
sintomatologia ipomaniacale, utilizzo sostanze | ||
TOTALE |
4 |
|
TOTALE |
9 |
|
TOTALE ASSE I |
64 |
|
ASSE II |
||
CLUSTER A |
||
DISTURBO PARANOIDE DI PERSONALITÁ |
||
disturbo paranoide di personalità, utilizzo sostanze | ||
disturbo paranoide di personalità | ||
disturbo paranoide di personalità | ||
TOTALE |
3 |
|
DISTURBO SCHIZOIDE DI PERSONALITÁ |
||
disturbo schizoide di personalità con marcata antisocialità in tossicodipendente sieropositiva | ||
TOTALE |
1 |
|
DISTURBO SCHIZOTIPICO DI PERSONALITÁ |
||
disturbo schizotipico di personalità cronico e reazione psicotica transitoria | ||
disturbo schizotipico in cui si è organizzata una psicosi paranoide che si manifesta come una atendenza compulsiva nell’agire nell’affermazione di sé | ||
TOTALE |
2 |
|
TOTALE CLUSTER A |
6 |
|
CLUSTER B |
||
DISTURBO ANTISOCIALE DI PERSONALITÁ |
||
disturbo antisociale di personalità | ||
Disturbo antisociale, trauma cranico, cefalee ricorrenti, utilizzo sostanze | ||
TOTALE |
2 |
|
DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITÁ |
||
Disturbo borderline di personalità con lieve deficit intellettivo | ||
disturbo borderline di personalità | ||
disturbo borderline di personalità con ritardo mentale lieve, crisi pantolclastiche, utilizzo di sostanze. | ||
disturbo borderline di personalità con misti elementi di tipo istrionico, narcisistico di personalità, epilessia generalizzata non convulsiva, ritardo mentale moderato, utilizzo sostanze. | ||
disturbo borderline di personalità, episodio depressivo con tratti compulsivi e abuso sostanze | ||
disturbo borderline di personalità con abuso sostanze e discontrollo degli impulsi | ||
disturbo borderline di personalità con tratti paranoidei e antisociali | ||
disturbo borderline di personalità con tratti istrionici ed episodi discontrollo emotivo | ||
disturbo borderline di personalità con aggressività verbale e fisica, epatopatia cronica, toxoplasmosi cerebrale, HIV, HCV, utilizzo sostanze. | ||
disturbo borderline di personalità con utilizzo sostanze | ||
disturbo borderline di personalità abuso alcolico e disturbo alimentare (anoressia, bulimia) | ||
Disturbo borderline di personalità, tossicodipendente | ||
disturbo borderline di personalità con utilizzo sostanze | ||
disturbo borderline di personalità con tratti ossessivi compulsivi a volte grave e da componente ansiosa-umorale | ||
disturbo borderline di personalità | ||
disturbo borderline di personalità | ||
disturbo borderline di personalità con pregresso abuso sostanze alcoliche | ||
disturbo borderline di personalità con ritardo mentale moderato | ||
disturbo borderline di personalità | ||
TOTALE |
19 |
|
DISTURBO ISTRIONICO DI PERSONALITÁ |
||
disturbo istrionico con intercorrenti episodi di ipomaniacalità | ||
disturbo istrionico di personalità, sclerosa multipla, ritardo mentale modesto, utilizzo sostanze | ||
TOTALE |
2 |
DISTURBO MISTO DI PERSONALITÁ |
||
disturbo misto di personalità (borderline e antisociale) e disturbo alcool e sostanze | ||
disturbo misto di personalità con tratti borderline e istrionici ed episodi di discontrollo emotivo | ||
disturbo di personalità emotivamente instabile di tipo impulsivo con marcati tratti antisociali, ritardo mentale lieve, abuso alcool | ||
TOTALE |
3 |
|
TOTALE CLUSTER B |
26 |
|
TOTALE ASSE II |
32 |
|
“Che nell’OPG siano particolarmente rappresentate le diagnosi di psicosi non stupisce, poiché sono comunque gli psicotici che hanno maggiori possibilità di ricevere una valutazione di incapacità di intendere e di volere, prodromica alla prognosi di pericolosità ed all’internamento. Stupiscono, piuttosto, le percentuali non esigue di soggetti con altre diagnosi che si ritrovano in questi istituti.
Una ricerca abbastanza recente condotta su 118 pazienti selezionati fra gli internati nei tre OPG del Centro-Nord (Reggio Emilia, Montelupo Fiorentino, Castiglione delle Stiviere) ha evidenziato che si tratta in grande maggioranza di soggetti psicotici, che hanno commesso gravi reati contro la persona, spesso recidivi (Merzagora Betsos, 2002).
Dal grafico si evince che il 67% (64 casi su 96) delle donne internate presenta un disturbo psichiatrico inquadrabile nell’asse I, inoltre in 14 casi è riscontrabile una comorbidità (evidenziata in viola in tabella). Il 33% (32 casi su 96) riguarda l’asse II, in 22 casi si evidenzia anche una comorbidità, 3 casi cluster A e 19 cluster B.
ASSE I |
||
disturbo psicotico |
9 |
|
Schizofrenia |
20 |
|
disturbo delirante |
16 |
|
disturbo schizoaffettivo |
10 |
|
disturbo dell’ umore |
9 |
|
TOTALE ASSE I |
64 |
Dal grafico si evince che la diagnosi di schizofrenia riguarda il 31% (20 casi su 64), a seguire il disturbo delirante con il 25% (16 casi su 64), il disturbo schizoaffettivo con il 16% (10 casi su 64), il disturbo dell’umore e il disturbo psicotico entrambi rappresentati dal 14% (9 casi su 64).
Dal grafico si evidenzia che per l’asse II, la maggior parte dei disturbi di personalità l’81% (26 casi su 32) sono inquadrabili nel cluster B, mentre il rimanente 19% (6 casi su 32) si riferisce al cluster A.
ASSE II |
||
CLUSTER A |
||
disturbo paranoide di personalità |
3 |
|
disturbo schizoide di personalità |
1 |
|
disturbo schizotipico di personalità |
2 |
|
TOTALE CLUSTER A |
6 |
Per quanto riguarda il cluster A sono presenti: 3 casi di disturbo paranoide di personalità, 2 casi di disturbo schizotipico di personalità e 1 caso di disturbo schizoide di personalità.
CLUSTER B |
||
disturbo antisociale di personalità |
2 |
|
disturbo borderline di personalità |
19 |
|
disturbo istrionico di personalità |
2 |
|
disturbo misto di personalità |
3 |
|
TOTALE CLUSTER B |
26 |
|
TOTALE ASSE II |
32 |
|
Nel cluster B i risultati appaiono più interessanti, il 72% (19 casi su 32) riporta un disturbo borderline di personalità, il disturbo misto di personalità con il 12% (3 casi su 32) e sia il disturbo antisociale di personalità che il disturbo istrionico di personalità con l’8% (2 casi su 32).
Dal grafico è possibile notare che non è presente la diagnosi clinica di disturbo narcisistico di personalità.
– VITTIME DEL REATO
VITTIME DI REATO:
VITTIME DI OMICIDIO
VITTIME DI OMICIDIO |
|
Madre |
4 |
Padre |
1 |
strage famiglia |
1 |
Nonna |
1 |
Coniuge |
4 |
Figli |
7 |
Nipotina |
1 |
altri |
1 |
n.p. |
3 |
TOTALE |
23 |
Dal grafico si evince che su 23 casi di reato di omicidio (art. 575 c.p.), 7 casi sono stati commessi nei confronti dei figli.
L’infanticidio è commesso da madri che sentono il figlio come una propaggine di sé e dunque ritengono di poter disporre della sua vita : io l’ho creato e io lo posso distruggere (De Pasquali, 2007). Le donne che commettono questo tipo di reato hanno una personalità immatura e si sentono inadeguate a svolgere il ruolo materno, con tutte le responsabilità connesse.
La diagnosi clinica di disturbo dell’umore di tipo depressivo, sono presenti 2 casi, può emergere per il fatto che la madre, sentendosi incapace d’accudire il piccolo, lo considera un infelice, in quanto generato da lei e da lei dipendente. La donna si identifica col bambino e proietta su di lui le sue angosce: uccidendo lui uccide in realtà se stessa (De Pasquali, 2007, p. 68).
È presente 1 caso di disturbo bordeline di personalità, le donne in cui è riscontrabile questo tipo di diagnosi sono incapaci di provare empatia e la cui mancanza di compassione e di istinto materno porta, in momenti di confusione mentale, alla soppressione del neonato, col quale la madre non è riuscita a stabilire la benché minima relazione.
Inoltre, relative al reato di infanticidio sono presenti le seguenti diagnosi: 1 caso disturbo psicotico NAS, 1 caso schizofrenia paranoide, 1 caso disturbo delirante e 1 caso disturbo schizoaffettivo.
A seguire vi sono 4 casi di matricidio: 2 compiuti da donne con diagnosi clinica di schizofrenia, 1 caso di disturbo schizoaffettivo e 1 caso di disturbo schizotipico di personalità.
Per quanto riguarda il soggetto con diagnosi di schizofrenia compie il matricidio perchè incapace di rompere il legame simbiotico con la madre se non attraverso l’annientamento fisico.
La figura paterna, invece, è assente o di scarso valore e finisce per rinchiudere il matricida nell’ambito ristretto del potere materno (Costanzo, Barducci & Bruno, 1988).
La madre viene vissuta come una figura connotata da un enorme potere, intrusiva, soffocante, castrante qualsiasi iniziativa, di ostacolo ad ogni possibilità di evoluzione. Il soggetto che compie matricidio è caratterizzato da una personalità rimasta infantile, dipendente, scarsa di autonomia psichica, incapace di sostenere i pesi della vita e le scelte che ne conseguono, scelte che rimandano a valori paterni, ad assunzione di responsabilità e ad un rapporto adulto col mondo sociale e con l’autorità (Costanzo, Barducci & Bruno, 1988).
Per liberarsi da questa sorta di giogo psichico il soggetto compie l’omicidio, un gesto estremo di auto-affermazione, col quale tuttavia non riesce a scindere l’indissolubile legame materno che fantasticamente continua a persistere anche dopo la morte della genitrice (De Pasquali, 2005).
A seguire il delitto di uxoricidio 4 casi.
Inoltre, un caso in cui la vittima è il padre; le donne uccidono il padre come emblema di un potere vuoto, di norme e consuetudini che esse non accettano più, un padre che spesso si dimostra inconsistente e prepotente (Kantzà, 2005).
I
VITTIME DI TENTATO OMICIDIO
VITTIME DI TENTATO OMICIDIO |
|
Madre |
1 |
Padre |
2 |
Coniuge |
2 |
Figli |
1 |
Sorella |
1 |
Altri |
5 |
n.p. |
1 |
TOTALE |
13 |
Dal grafico si riscontra che le vittime di tentato omicidio (art. 56-575 c.p.) sono in 5 casi su 13 all’esterno del nucleo familiare, a seguire vi sono il padre e il coniuge 2 casi ciascuno.
TIPOLOGIA DEL REATO
TIPOLOGIA DEL REATO |
|
REATI CONTRO LA PERSONA |
|
omicidio art. 575 c.p. |
23 |
tentato omicidio art. 56-575 c.p. |
13 |
maltrattamenti in famiglia art. 572 c.p. |
12 |
lesioni personali art. 582 |
15 |
sequestro persona art. 605 c.p. |
1 |
calunnia art. 368 c.p. |
1 |
minacce art. 612 c.p. |
1 |
circonvenzione persone incapaci art. 643 c.p. |
1 |
violenza privata art. art. 610 c.p. |
1 |
violazione domicilio art. 614 c.p. |
2 |
disastro doloso art. 434 c.p. |
1 |
strage art. 422 c.p. |
1 |
TOTALE |
72 |
REATI CONTRO IL PATRIMONIO |
|
rapina art. 628 c.p. |
6 |
tentata rapina art. 56-628 c.p. |
4 |
danneggiamento art. 635 c.p. |
2 |
incendio art. 423 c.p. |
5 |
tentato incendio 56-423 c.p. |
1 |
furto art. 624 |
3 |
TOTALE |
21 |
REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE |
|
inosservanza provv.ti A.G. art. 650 c.p. |
1 |
resistenza pubblico ufficiale art. 337 c.p. |
2 |
TOTALE |
3 |
La ricerca di Russo su 169 dimittendi dall’OPG di Barcellona Pozzo di Gotto stabiliva che nel 39,5% dei casi si trattava di autori di omicidio o tentato omicidio, e in un altro 20,12% di autori comunque di reati violenti; fra i 118 internati nei tre OPG del Centro Nord studiati da Fioritti et al., in circa metà dei casi (42,7%) il reato che aveva condotto all’internamento era l’omicidio, e solo nel 20,5% dei casi non si trattava di reati contro la persona (Merzagora Betsos, 2002).
Dal grafico si riscontra che il 75% (72 casi su 96) riguarda i reati commessi contro la persona, il 22% (21 casi su 96) i reati contro il patrimonio e il 3% (3 casi su 96) i reati contro la Pubblica Amministrazione.
Nella tabella –TIPOLOGIA DEL REATO- nel caso in cui il soggetto è imputato di più reati ho considerato quello più grave. La gravità è valutata in base alla durata della pena da scontare.
Nella tabella ho suddiviso i reati contro la persona:
DURATA DELLA MISURA
Dalla tabella –DURATA DELLA MISURA- è possibile constatare che manca una correlazione del tipo di reato e della sua gravità con il periodo di permanenza, questa dipende, invece, dal riesame della pericolosità sociale.
L’art. 207 c.p. stabilisce il principio per cui le misure di sicurezza, una volta applicate, non possono essere revocate se le persone ad esse sottoposte non hanno cessato di essere socialmente pericolose.
Il giudizio di cessazione o permanenza della pericolosità è effettuato dal magistrato di sorveglianza in due casi:
– riesame obbligatorio (ai sensi dell’articolo 208 c.p.), da attuarsi quando è decorso il periodo minimo di applicazione della misura di sicurezza stabilito dalla legge;
– riesame eventuale (ai sensi del comma 4 dell’art. 69 O.P.), da attuarsi, su richiesta del P.M. o su istanza dell’interessato, in funzione di una revoca anticipata della misura in corso di esecuzione.
La pericolosità sociale dell’internato è da ricercarsi prevalentemente in una condizione psichica di patologia mentale, il magistrato non potrà prescindere dall’acquisizione di valutazioni medico- legali in relazione all’evoluzione delle condizioni del soggetto dal momento dell’internamento a quello in cui viene effettuato il riesame.
Le valutazioni potranno essere fornite da un indagine peritale specificatamente disposta ovvero da dettagliata relazione tecnica dei sanitari preposti all’istituto di internamento.
Il magistrato, inoltre, non potrà tener conto esclusivamente dei dati di natura psichiatrica, ma dovrà portare la sua attenzione anche su altri elementi indicati dagli articoli 203 e 133 c.p., sul comportamento tenuto nel periodo di privazione della libertà e sulle concrete possibilità di reinserimento sociale.
Assumono particolare importanza la relazione dell’U.E.P.E. e quella, eventuale, del Servizio di salute mentale della A.S.L. del luogo in cui l’interessato abbia operato prima dell’internamento o in cui andrà a risiedere dopo la dimissione (Canepa & Merlo, 2006).
Il magistrato di sorveglianza provvede alla acquisizione degli elementi istruttori e alla loro valutazione nel quadro del procedimento di sorveglianza.
Con l’ordinanza terminativa, il magistrato può:
– confermare la permanenza della pericolosità sociale e, di conseguenza, prorogare (nel caso di riesame obbligatorio) o non revocare anticipatamente (nel caso di riesame eventuale) la misura di sicurezza;
– dichiarare cessata la pericolosità e, conseguentemente, revocare la misura di sicurezza;
– dichiarare che la pericolosità del soggetto è aumentata o diminuita e, di conseguenza, trasformare la misura di sicurezza in pejus, passando da una misura non detentiva ad una detentiva o in melius, passando da una misura detentiva ad una non detentiva (Canepa & Merlo, 2006).
Soffro di disturbi bipolari e a causa di questi disturbi sono stato denunciato per atti persecutori e lesioni personali. Io non ricordo la vicenda ma cosa può accadere in fase processuale?
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