IL DISTURBO MENTALE E COMPORTAMENTI CRIMINALI
Tutti i comportamenti umani possono essere etichettati, a partire da questa considerazione è altrettanto vero che chi commette un reato, specie d’impeto, non è in grado di “rettamente” intendere e “adeguatamente” volere: ma in assenza di dati clinici significativi, questo giudizio discende da parametri di riferimento etici, normativi, sociali e non tecnici (Fornari, 1984).
Inoltre, si potrebbe erroneamente dedurre che la maggior parte di coloro che delinquono siano “matti” o “semimatti”: questo non può rappresentare un assunto di partenza della criminologia moderna, ma un punto d’arrivo che deve essere sostenuto con ragionevoli e obiettive considerazioni e con la dimostrazione dell’esistenza di una patologia di mente.
“In altre parole, il discorso deve essere radicalmente ribaltato: da: tutti i criminali sono dei soggetti abnormi (se non addirittura degli psicotici), con tutto quello che ha comportato e comporta in certa letteratura criminologica una tale affermazione a livello di responsabilità, a: tutti i criminali sono responsabili e capaci, anche quando fanno delle non scelte o fanno determinate scelte, salvo possibilità di provare il contrario” (Fornari, 1984 p. 97).
In questo capitolo, redatto con riferimento alla preziosa letteratura del Prof. Fornari (2008) e del Prof. Ponti (2008), analizzeremo i riflessi che sulle condotte, e in particolare, sul crimine, hanno i disturbi mentali.
Soffro di disturbi bipolari e a causa di questi disturbi sono stato denunciato per atti persecutori e lesioni personali. Io non ricordo la vicenda ma cosa può accadere in fase processuale?
I love reading through an article that can make men and women think.
Also, many thanks for allowing me to comment!