1. LA STORIA DEL MANICOMIO CRIMINALE
1.1 LE RADICI STORICHE E SOCIALI DEL MANICOMIO CRIMINALE
Il malato mentale nel corso dei secoli è sempre stato etichettato dalla società occidentale come l’incarnazione del male dal quale difendersi e proteggersi a causa dei suoi comportamenti bizzarri, strani, e spesso aggressivi traducendo la persona nell’irrimediabile equazione malattia = pericolosità.
Tra il XIV e il XVII secolo l’isolamento e l’allontanamento erano i modi attraverso i quali la collettività cercava di contenere la follia considerata un pericolo per l’organizzazione sociale.
I malati venivano aggrediti, derisi oppure rinchiusi nelle carceri infatti la maggior parte delle persone detenute in prigione era in realtà affetta da gravi malattie mentali.
S’iniziarono a costituire degli Istituti speciali, dei luoghi nei quali raccogliere tutti coloro che non trovavano collocazione nella società. La metafora della “nave dei folli” rappresenta infatti la condizione sociale dei malati-pazzi che venivano riuniti su speciali battelli allontanando così dalla città le bizzarrie, le deviazioni morali, i vizi ed i peccati che rappresentavano (Focault, 1988).
L’ospizio era il luogo dove poter segregare oltre ai malati psichici tutte quelle persone appartenenti a classi sociali non abbienti: mendicanti, vagabondi, eretici, disoccupati, libertini, donne di facili costumi, ladri, alcolisti, criminali che erano considerate il rifiuto della società e dovevano essere allontanate dagli occhi perbenisti della classe borghese
Lo scopo di questi istituti non era la cura o l’assistenza ma un punto di non ritorno che segnava fatalmente la morte civile di queste persone, smantellando la dignità umana e lasciando l’uomo vuoto.
La sola finalità di questi istituti era difendere la società dalla minaccia della non ragione che queste persone rappresentavano (Dell’ Acqua, 2005).
Soffro di disturbi bipolari e a causa di questi disturbi sono stato denunciato per atti persecutori e lesioni personali. Io non ricordo la vicenda ma cosa può accadere in fase processuale?
I love reading through an article that can make men and women think.
Also, many thanks for allowing me to comment!