4.7 LA DONNA INFANTICIDA
L’infanticidio racchiude in sé molte attenuanti da un punto di vista giuridico, in quanto considerato atto violento avvenuto subito dopo il parto e, quindi in una condizione fisica e psichica alterata da parte della donna.
Non è presente, però nella letteratura specializzata una chiara definizione psicologica o psicopatologica della personalità dell’infanticida, in quanto le caratteristiche emerse sono: labilità, depressione, acting-out, deficit della critica, pessimismo, alterazione della realtà, distacco affettivo, aggressività, assenza di senso morale,problematiche sessuali,tratti comunque non coincidenti in una unica personalità ma distribuiti di volta in volta nell’osservazione delle varie situazioni (Capri & Lanotte, 1996).
Inoltre, sono da tenere in considerazione le particolari condizioni culturali, sociali ed economiche in cui si trova la donna.
La prevalenza delle infanticide è costituita da persone che vivono condizioni economicamente disagiate, che percorrono situazioni di grosse difficoltà psicologico-ambientali, che debbonoo affrontare da sole parto e puerperio, che hanno avuto conflitti con il partener, che hanno tenuto celata la gravidanza, che sono state colte dalle doglie inaspettatamente e che partoriscono senza assistenza.
Le patologie mentali frequentemente osservate nelle donne infanticide, secondo Ponti e Gallina Fiorentini sono: le oligofrenie, le psicosi schizofreniche, le psicosi puerperali, le immaturità, le depressioni, le epilessie e l’etilismo (Capri & Lanotte, 1996).
Soffro di disturbi bipolari e a causa di questi disturbi sono stato denunciato per atti persecutori e lesioni personali. Io non ricordo la vicenda ma cosa può accadere in fase processuale?
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