Vaso di Pandora

OPG…OPG… La disumanizzazione dell’essere umano

5.9 PERCORSI TERAPEUTICI E RIABILITATIVI

Gli antipsicotici atipici, vengono utilizzati da anni nell’OPG di Castiglione delle Stiviere e costituiscono il 70% delle prescrizioni farmacologiche.

Nel 2002 è stato realizzato da alcuni psichiatri dell’Istituto (G. Rivellini, N. Compostella, A. Calogero, M. Schiavon) uno studio retrospettivo per valutare i risultati della adozione del nuovo stile di prescrizione, confrontando il triennio 1994-1996 (a trascurabile impiego di neurolettici atipici) con il triennio 1999-2001 (in cui tale impiego è stato significativo). La ricerca «Il ruolo degli “Antipsicotici atipici”  nella cura e la riabilitazione del malato mentale autore di reato. Una ricerca condotta nell’OPG di Castiglione delle Stiviere» è giunta alla conclusione che l’aumentato impiego di neurolettici atipici nel triennio 1999-2001 si è tradotto in una diminuzione del tempo di ricovero necessario al raggiungimento del migliore compenso dopo l’ingresso in OPG. Inoltre, sembra essere confermato che la migliore tollerabilità e facilità d’impiego degli antipsicotici atipici favorisce l’«alleanza terapeutica» e la disponibilità dei pazienti a mettersi maggiormente in gioco rispetto ai programmi di riabilitazione.

Gli antidepressivi e le benzodiazepine sono frequentemente utilizzati.

Vi sono pazienti che assumono regolarmente diversi farmaci in associazione per altri invece, (da 10 a 20) è possibile sospendere i farmaci.(Calogero, http://www.antigonelombardia.it)

Nei casi in cui non vi è una compliance si ricorre a preparazioni depot.

Le attività del polo psicopedagogico (corsi scolastici e di formazione-lavoro, teatro, musica, pittura, ballo, redazione giornalistica, biblioteca) sono previste per i pazienti di ogni reparto e sono finalizzate alla riappropriazione della cura di sé e del proprio ambiente, dove vengono svolte attività motorie sia in palestra sia all’aperto (tennis; bocce, pallavolo, calcetto a cinque, idroginastica nei mesi estivi durante i quali è in funzione la piscina interna).

Le attività dell’Istituto sono miste (maschili e femminili), sempre supervisionate dal personale infermieristico e da altri operatori; mentre per accedere alle attività riabilitative e alle aree previste gli uomini si spostano da soli, alle donne si dedica qualche attenzione precauzionale supplementare consentendone gli spostamenti sempre con accompagnamento di personale infermieristico.

Tutte le pazienti, comunque, anche le ospiti del “Morelli” (le “osservande”), partecipano, compatibilmente con lo stato di salute, alle attività riabilitative e motorie, compresa la piscina in estate. Per facilitare gli spostamenti verso la Biblioteca, attualmente al secondo piano della palazzina degli uffici amministrativi, e garantirne una migliore accessibilità specie alle pazienti, è allo studio, ormai da anni, una sistemazione in posizione più centrale.

Il personale dello staff dell’istituto aiuta a svolgere il programma individuale, monitorando il grado di presenza e partecipazione alla vita collettiva, la collaborazione con gli educatori, il livello delle motivazioni.

Per le piccole spese interne (bar e sigarette, per esempio) ciascun paziente ha la responsabilità di gestire le piccole somme consegnate dall’Istituto sulla base delle indicazioni degli educatori e che possono arrivare a 8 euro al giorno. Vengono in tal modo stimolate una maggiore autonomia e modalità relazionali che richiamino quelle normalmente vigenti all’esterno. In questa ottica si cerca di promuovere il rispetto di regole come fare sempre la fila al bar, o non fumare negli spazi comuni chiusi (Calogero, http://www.antigonelombardia.it)

Il perno dell’area riabilitativa è il SCR-Servizio continuità riabilitativa, una struttura che funziona come “comunità diurna” per circa 20 pazienti, uomini e donne, che hanno raggiunto livelli significativi di autonomia, dimostrando disponibilità e capacità di aderire ai programmi formativi. Nel SCR la vita quotidiana è organizzata in gruppo per la gestione domestica della comunità, per le attività di formazione e lavoro (come restauro, sartoria, stamperia), e le numerose attività interne ed esterne in cui la struttura è normalmente impegnata. Rientra nella gestione della comunità anche la preparazione dei pasti che per i vari reparti arrivano dall’esterno già pronti, mentre in SCR sono forniti gli ingredienti e alla cucina provvedono gli stessi pazienti. Il venerdì sera è possibile consumare la pizza che viene ordinata a pizzerie esterne convenzionate con l’Istituto.

Tra le varie attività:

  • gestione estiva (da pasqua a settembre) del chiosco allestito nel parco (un bar all’aperto gestito interamente dai pazienti che curano il magazzino, la vendita, la cassa);
  • organizzazione di gite (anche con soggiorno in albergo) al mare e in montagna;
  • attività redazionale per la preparazione del giornale dell’Istituto, “Surge et Ambula, mensile di cultura, informazione e relax” realizzato con la collaborazione del Centro Territoriale Permanente di Educazione degli Adulti di Castel Goffredo (Mn), e dell’Associazione di volontariato “la Luna”; alcuni pazienti, inoltre, contribuiscono alla realizzazione del giornale della CC di Mantova;
  • corso di inglese;
  • corso di gestione dei conflitti.
  • alcune pazienti fanno parte, con vari altri soggetti del territorio, della giuria del “Premio letterario Giuseppe Acerbi, narrativa per conoscere e avvicinare i popoli” di Castel Goffredo (MN).

Un particolare apporto alle attività dell’Istituto, e segnatamente del SCR, è dato dall’Atelier di pittura, coordinato da Silvana Crescini che ne ha promosso la costituzione nel 1990. L’atelier, con il sostegno dell’Associazione Alce in rosso (A.L.C. E in r.o.s.s.o, sta per “Atelier Libera Creatività Espressiva – ricerca, organizzazione, studio, sviluppo, opere” ed è nata allo scopo di salvaguardare i lavori eseguiti dagli internati presso l’Atelier di pittura e di promuovere manifestazioni culturali, mostre e convegni sul terreno in cui arte e psicoterapia si incrociano), propone regolarmente anche momenti dedicati alla storia dell’arte e costituisce una significativa esperienza di arteterapia che ha coinvolto innumerevoli pazienti. È stata in tal modo propiziata, nel corso degli anni, la realizzazione di opere esposte anche a Losanna e a Bruxelles; di recente, nel giugno 2009, il Sanit, 6° Forum Internazionale della Salute ha ospitato al Palazzo dei Congressi di Roma “Le figure della Mente”, mostra di una quarantina di dipinti provenienti dall’OPG di Castiglione delle Stiviere (Calogero, http://www.antigonelombardia.it).

Attività di questo genere rappresentano una tradizione consolidata dell’atelier di pittura le cui realizzazioni, normalmente collocate in vari spazi dell’Istituto, sono ormai parte integrante di questa realtà, contribuendo a definirne anche emotivamente l’immagine.

Le attività di formazione professionale sono gestite e finanziate dall’ENAIP, centro di formazione professionale di Mantova: si realizzano prevalentemente presso il SCR e, in alcuni casi, inviando i pazienti presso strutture formative esterne.

Il Comune di Castiglione Delle Stiviere sostiene in vario modo gli interventi trattamentali dell’OPG, assicurando tra l’altro anche spazi esterni per le attività di restauro, falegnameria e rilegatoria che integrano i percorsi formativi e lavorativi dell’Istituto.

Il Comune ha reso disponibile, nel centro di Castiglione delle Stiviere, un grande spazio la cui gestione è stata affidata all’OPG; è in corso di definizione un progetto che prevede l’apertura di questo centro ai soggetti deboli del territorio (anziani, extracomunitari) in un quadro di inserimento organico nella rete sociale (associazioni, scuole, biblioteche) che ne costituisce il naturale contesto. Una sfida anche per il SCR che vi intende svolgere una funzione integrata con quella interna all’OPG.

Fra i progetti in fase di realizzazione, il progetto “Arcadia”, in partnership con il consorzio Sol.Co.  – Solidarietà e Cooperazione (un gruppo di cooperative sociali della provincia impegnate nella promozione umana, nell’assistenza e nell’inserimento sociale e lavorativo di persone in condizioni di bisogno ed emarginazione) di Mantova, con la Casa Circondariale di Mantova, con la Facoltà di Architettura Polo di Mantova del Politecnico di Milano (in particolare con il prof. Mauro Biancone, docente di analisi della morfologia urbana), con il Garden Center La valle dei fiori (per tutti gli aspetti florovivaistici), per il recupero del parco della Ghisiola in cui sono immersi i padiglioni dell’OPG. Si tratta di progetto pilota sperimentale che si avvale di un contributo FSE, per restituire alla piena fruizione da parte del territorio di un’area di circa 85.000 mq (Calogero, http://www.antigonelombardia.it).

Altro progetto pilota è quello di film-terapia in partnership con l’équipe del prof. Vincenzo Mastronardi (cattedra di Psicopatologia Forense all´Università La Sapienza di Roma) per la riabilitazione attraverso percorsi cinematografici selezionati e indirizzati sulla base di specifici orientamenti diagnostici e terapeutici.

Tutte le attività esterne (sportive, culturali, lavorative, ricreative) sono realizzate con il permesso preventivo della Magistratura di Sorveglianza che segue e visita regolarmente l’OPG nella cui sede, tra l’altro, viene effettuato ormai da anni il riesame di pericolosità.

Il Magistrato di sorveglianza autorizza le attività esterne attraverso i piani di trattamento, grazie ai quali è possibile operare con maggiore flessibilità ed efficacia nelle tre province di Mantova, Brescia, Verona, coordinandosi con associazioni di volontariato, realtà di terzo settore e istituzioni locali.

Attualmente i piani di trattamento sono circa 90: il loro numero è cresciuto nel tempo (erano 66 nel 2006-2007) a conferma di un loro esito mediamente positivo, e dell’assenza di revoche per violazione delle prescrizioni. A questi piani di trattamento collaborano formatori ENAIP di Mantova, operatori sanitari OPG, operatori volontari dell’associazione Onlus “La Luna”: vi accedono solitamente pazienti già inseriti nel SCR – Servizio continuità riabilitativa.

Le attività lavorative previste dai percorsi trattamentali ergoterapici (manutenzione dell’edificio, manutenzione del parco, sartoria…) sono regolarmente retribuite: il tipo di lavoro e il monte ore dipendono dai criteri trattamentali e dalle condizioni di salute dei pazienti i quali possono giungere a una busta paga anche di 450-470 euro al mese (Calogero, http://www.antigonelombardia.it).

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Commenti su "OPG…OPG… La disumanizzazione dell’essere umano"

  1. Soffro di disturbi bipolari e a causa di questi disturbi sono stato denunciato per atti persecutori e lesioni personali. Io non ricordo la vicenda ma cosa può accadere in fase processuale?

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