Sarà presentato domani, sabato 24 maggio 2025 alle ore 11.00, presso lo Spazio Archeologico dei Giardini Luzzati, il nuovo numero monografico della rivista Il vaso di Pandora – Dialoghi in psichiatria e scienze umane, interamente dedicato al tema del femminicidio. Un incontro pubblico aperto alla cittadinanza, agli operatori dei servizi, ai professionisti della cura e della giustizia, pensato come momento di riflessione collettiva su un fenomeno che attraversa il nostro tempo con drammatica urgenza.
Il numero 1/2025 della rivista, curato da Monica Carnovale, direttore psicologo della REMS di Genova e da Norberto Miletto, direttore scientifico della rivista, si apre con un saggio straordinario di Grazia Zuffa, scritto pochi giorni prima della sua scomparsa: un contributo lucido e controcorrente, che mette in discussione l’uso simbolico della giustizia penale e invita a rileggere il femminicidio alla luce della cultura patriarcale, del linguaggio, del potere, della soggettività.
Accanto a lei, Franco Corleone, Patrizia Meringolo, Giulia Melani, Marco Vaggi, Pietro Pellegrini, Emilia Rossi e Paolo Rossi propongono letture critiche e approfondite, che spaziano dalla clinica alla giurisprudenza, dalla psicologia alla comunicazione mediatica.
Luigi Gia, direttore responsabile de Il vaso di Pandora, come moderatore della sessione darà la possibilità di incontrarsi attorno a un testo che non si limita a raccontare il femminicidio, ma lo interroga, lo attraversa, lo decostruisce.
Il rilancio della rivista “Il vaso di Pandora”
L’incontro di domani sarà dunque un’occasione per valorizzare il lavoro corale di pensiero che il volume rappresenta, ma anche per rilanciare il senso stesso di una rivista come Il Vaso di Pandora, che da oltre trent’anni crea ponti tra psichiatria, scienze umane, diritti e cultura.
Una rivista indipendente, autorevole e viva, che sceglie di affrontare temi scomodi con rigore, passione e apertura.
In un momento storico in cui la violenza di genere rischia di essere ridotta a emergenza, o piegata a logiche punitive e mediatiche, questo volume e questo evento offrono uno spazio di ascolto e pensiero, un tempo dedicato alla complessità, alla responsabilità e alla possibilità di un cambiamento reale.
La partecipazione all’incontro è libera e fortemente incoraggiata. È un invito a esserci, non solo per ascoltare, ma per costruire insieme un nuovo linguaggio e una nuova cultura della cura.