Il termine dick pic non è parte di una filastrocca. Quando ne parliamo, o meglio, quando il soggetto delle nostre conversazione sono le unsolicited dick pics, ci riferiamo a un nuovo sottoprodotto della cultura digitale che permea la vita quotidiana di ognuno di noi: le foto di nudità non richieste. Entriamo nel merito. Il termine nudità è sicuramente più elegante, ma inesatto. Solo gli uomini inviano dick pic perché essa è, letteralmente, una foto del pene. Per tal motivo è importante specificare che questo invio sia unsolicited, ovvero non richiesto. Quando trattiamo questo fenomeno non ci riferiamo a una coppia di fidanzati che fa sexting inviandosi foto sensuali per vincere la distanza e la voglia che l’uno ha dell’altra. Parliamo di individui che, a sorpresa, inviano una foto del loro membro a una ragazza che trovino particolarmente affascinante.
Un nuovo modo di esplorare la sessualità
La dick pic si caratterizza proprio per questo aspetto. Non parliamo di un gesto romantico, che per quanto possa essere incomprensibile per qualcuno è comunque la normalità in questi tempi. Per le centinaia di coppie che si sono costituite sui social, o grazie ad app di dating (pensiamo a Tinder o similari). non c’è nulla di strano a portare una relazione digitale a livello esplicito. Neppure prima di aver consumato l’atto carnale nella realtà. Se ci si vede poco e la relazione passa principalmente per l’etere delle piattaforme sociali, inviare foto di nudità ad alta carica sensuale è la norma. L’invio di una dick pic, però, non ha nulla a che fare con questa dimensione, assolutamente contemporanea, della relazione a due. Tutt’altro, è un atto predatorio attiguo alla molestia.
Ciononostante, l’invio di foto del pene in bella vista è un comportamento molto diffuso. Questo si deve alla potenza del digitale, che ha ormai modificato così tanto le nostre vite da alterare i modi in cui esploriamo la sessualità. Quanto una volta si faceva nell’intimità, mantenendosi cautamente al riparo da sguardi indiscreti, viene oggi messo sulla pubblica piazza. Questa non è più un luogo fisico, bensì virtuale. Esattamente come è più facile insultare qualcuno o iniziare liti, spesso senza capo né coda, sulla rete, è anche più semplice approcciare quando ci sia distanza fisica a confortarci e uno schermo come barriera tra noi e l’altra persona. Proprio qui sta il focus: molti vedono l’invio di una dick pic come una tecnica di approccio.
C’è poi anche chi ama semplicemente comportarsi da troll e invia dick pic per scombussolare l’altra persona, ma si tratta di minoranze. Il nocciolo della questione sta nella percezione sbagliata che contraddistingue il genere maschile, secondo il quale la vista dei genitali può eccitare l’altro sesso.
La dick pic come spia di ignoranza
Generalizzare è naturalmente sempre sbagliato. Relativamente a chi si abbassa a questi metodi di approccio, sempre che tali possano definirsi, non si può che considerarlo un ignorante sentimentale. Uomini di questo tipo non possono che essere poco consapevoli delle chiavi dell’erotismo per l’altro sesso. Altrimenti non si comporterebbero in tal maniera. Una simile miopia relazionale è quella che porta una persona a denudarsi di fronte alla fotocamera, scattarsi un’istantanea o masturbarsi a favor di obiettivo nella speranza di eccitare la ricevente. Ma è un comportamento poco spiegabile (si fatica a cogliere come potrebbe avere successo) e sollecitato dall’infrastruttura digitale (neppure il più convinto dei dick pic senders si denuderebbe al primo appuntamento, magari di fronte a un gustoso aperitivo in un locale chic e affollato).
C’è una percezione di fondo molto sbagliata della sessualità femminile. Eppure, non occorrono studi particolari in sessuologia per realizzare che si stia commettendo un errore. Basterebbe leggere una qualsiasi rubrica del cuore, a partire dalla posta di Cioè, per comprendere come la strada percorsa sia quella sbagliata.
La dick pic è figlia della cultura digitale contemporanea
Fatte le dovute proporzioni, potremmo considerare l’uomo che oggi invia dick pic come il maniaco che indossava l’impermeabile nel parco, slacciandoselo per mostrare le proprie nudità a ogni potenziale spettatrice. Sono cambiate le epoche, e oggi lo schermo di un telefonino dà modo a chiunque di indossare cappello e giacca lunga per mascherare le proprie nudità. Il gesto è però rimasto lo stesso. Al passare del tempo e all’avanzare della tecnologia ci ritroviamo dunque a dover sempre affrontare la stessa questione: l’uomo che vuole prevaricare la donna, considerandola principalmente un oggetto sessuale.
La colpa potrebbe anche essere di sedicenti maestri della seduzione che tengono rubriche su Twitch o YouTube. Se un uomo insicuro e poco capace di approcciare una donna (ve ne sono moltissimi) cerca consiglio in un autoproclamato playboy che sul proprio canale predica una tecnica di approccio stile o la va, o la spacca, difficilmente potrà sviluppare un adeguata sensibilità sentimentale. Non stupiamoci se nell’era degli youtuber e degli influencer l’esibizionismo è un valore.