Oggi sul Corriere della Sera l’inviato Alfio Sciacca descrive con cura e professionalità la nostra Rems di Prà. Un articolo da leggere con attenzione e emozione.
di Alfio Sciacca
Il momento migliore è al tramonto. C’è sempre qualcuno che sistema la sedia davanti all’enorme grata che restituisce il cielo a scacchi e si gode il panorama. Non ci fosse quella barriera sembrerebbe un giardino pensile che guarda il golfo di Genova. Un panorama che ha il sapore della libertà. Forse per questo è uno degli angoli più ambiti. «Quando per un periodo siamo stati costretti ad oscurare la recinzione i nostri ospiti sono stati più intrattabili del solito», ammette il direttore sanitario Paolo Rossi. Strano a dirsi ma Villa Caterina, sulla collina di Genova Prà, ospita una Rems, le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, istituite con la legge 81 del 2014 che ha posto fine alla vergogna degli ospedali psichiatrici giudiziari. Qui arrivano persone condannate o in attesa di giudizio con perizia di infermità o seminfermità mentale. La legge li definisce «internati», ma a Villa Caterina il termine è bandito. Si preferisce chiamarli «ospiti».
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Ringrazio Alfio Sciacca per aver saputo cogliere così bene il nostro spirito ed il nostro modello.
Siamo persone che si occupano di persone.
Il rispetto della differenza fa parte del gioco tra chi cura e chi è curato.
Per il resto la Rems Villa Caterina non è altro che “una fabbrica “ come l’ha definita un paziente.
Un luogo dove si lavora per il recupero della dignità
Boe’ con la sua calma e la sua sensibilità ci aiuta in questo compito ed arriva a volte ,dove noi non arriviamo.
Complimenti! Una precisazione: l’articolo parla di una lista di attesa di 700 “detenuti”.
In realtà le persone detenute “sine titulo”, secondo i dati del 2023, in attesa di Rems erano 42.
In larga parte con misure di sicurezza detentive provvisorie. Anche una sola è troppo.
La lista di attesa secondo il Rapporto di Antigone, aprile 2024, reperibile nel sito è di 526 persone di cui 94 (18%) non sono temporaneamente inseribili, per motivi giuridici, anche se vi fosse il posto.
La lista di attesa è concentrata in 4 regioni : Sicilia (209 persone pari a circa il 40%), Campania (93 pari al 17,6%), Lombardia 73 e Lazio 67. Insieme fanno oltre l’ 83% della lista complessiva.
La maggior parte delle persone in lista è nel territorio e spesso le persone sono seguite dai servizi di salute mentale. In molti casi è possibile revocare la misura di sicurezza detentiva, in favore della libertà vigilata, come per altro prevede la legge 81/2014.
I numeri della lista di attesa vanno poi visti rispetto al numero complessivo delle persone con misure giudiziarie nel territorio sono, al 31 gennaio 2024, secondo i dati del ministero della Giustizia, 86.340.
Quindi il tema va affrontato senza semplificazioni (lista di attesa più posti REMS) ma con molto equilibrio, tenendo conto delle differenze regionali, migliorando appropriatezza e turnover nelle REMS mediante il sostegno dei DSM e nello spirito di collaborazione interistituzionale, come più volte auspicato dal Consiglio Superiore della Magistratura, dalla Corte Costituzionale e dall’Accordo Stato Regioni del 30 nov. 2022