Arrivati a 50 anni, un’età nella quale non si è ancora anziani ma non ci si può neppure più definire giovani, è possibile reinventarsi e cambiare vita? Numerosi casi studio ci dicono di sì, e vanno persino oltre, mostrandoci come sia possibile ripartire anche se si è superata la fatidica soglia dei cinquanta. La cosa più importante, quando si vogliono inseguire nuove sfide, è quella di non porsi limiti e continuare a concedersi chance e possibilità. Per ricominciare bastano tre ingredienti: forza di volontà, ottimismo e un approfondito percorso di analisi interiore. Tutti e tre sono disponibili anche a un cinquantenne.
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Cambiare vita a 50 anni, liberi dalle zavorre emotive
Non sempre a 50 anni si può contare su quella stabilità che ci si aspettava. La vita potrebbe non averci ancora dato tutto quello che auspicavamo, potrebbero esserci stati incidenti di percorso e imprevisti lungo il cammino o, magari, siamo proprio noi a voler cambiare tutto perché, pur avendo raggiunto la maggior parte degli obiettivi prefissati, o anche tutti, abbiamo realizzato di non essere affatto soddisfatti e aver necessità di raddrizzare il percorso della nostra carriera, indirizzandolo verso qualcosa che ci soddisfi realmente. È dunque possibile volere o dovere cambiare strada a questa età, tanto per ambizione quanto per necessità (nel caso di una crisi personale o lavorativa). Trovandosi in questa situazione, come è bene comportarsi?
Innanzitutto, dobbiamo liberarci di ogni elemento che ci affligga o ci oscuri le immediate prospettive. Non commettiamo l’errore di cadere vittima di ruminazioni negative e deleterie della serie sono un buono a nulla, ho fallito nella mia vita, non ho costruito niente di solido… Ciò non ci aiuterebbe affatto, anzi, ci metterebbe in difficoltà e potrebbe collocarci su una pericolosa spirale pendente verso la depressione. Ripensare vita e carriera non è facile, tantomeno a 50 anni quando non si è più così giovani, ma non è neppure impossibile. Armiamoci dello spirito giusto, interiorizziamo questa consapevolezza ed evitiamo di farci travolgere da ansie e angoscia. Sono tutti step imprescindibili per rialzarsi e riuscire a ricostruire il mosaico della propria vita che può essere andato in pezzi dopo un licenziamento, un divorzio o una presa di coscienza.
Le zavorre emotive, in una fase di riscoperta e ripartenza, sono soltanto un peso ed è necessario liberarsene quanto prima. Una volta fatto, comincia il vero lavoro su noi stessi.
Pratici consigli per ricominciare
Dopo aver chiarito che la riflessione e l’ottimismo sono molto importanti, mettiamo in campo un terzo elemento che non va trascurato: l’apertura. Non è facile farcela da soli. Non per chiunque, quantomeno. Se serve un aiuto, bisogna chiederlo. Amici, familiari, specialisti… qualunque sia la profondità del proprio disagio, è possibile trovare un sostegno proporzionato. La stratificazione di emozioni, esperienze e aneddoti che caratterizzano un cinquantenne è molto ricca. Spesso basta ripescare da questo serbatoio per trovare un sorriso che ci possa risollevare. Ribilanciato il piano emozionale, cominciamo ad attivarci in maniera pratica, ricercando una nuova strada congeniale alle nostre necessità ed esigenze. Possiamo cominciare da questi utili consigli:
- Valutiamo con attenzione ciò che sappiamo fare e quanto sia distante da quel che ci richiede la nuova esperienza che stiamo considerando di intraprendere. Fissiamo obiettivi sempre percorribili e imbocchiamo la strada giusta, evitando dubbi e rallentamenti.
- Non proviamo invidia, né risentimento, verso chi è più giovane di noi. È fisiologico provare un certo attrito e avvertire una spiccata distanza con il ventenne fresco di laurea ma ciò ci apre anche una bella possibilità: quella di porci come mentore e guida nei suoi confronti.
- Manteniamoci quanto più flessibili possibile. Rimaniamo fissi sul nostro obiettivo, accettiamo tutti gli ostacoli e non rifiutiamo le difficoltà. Non dobbiamo sentirci superiori, esperti o migliori, perché commetteremmo un grave errore e vivremmo male il reinserimento professionale.
- Ciò non significa che si debba evitare di dire no. Un fermo rifiuto, detto con gentilezza ed educazione, ci preserva dal dover affrontare situazioni che non ci mettono a nostro agio e sa porre la giusta distanza tra noi e gli altri.
Migliorare costantemente sé stessi e cambiare vita a 50 anni
Evitiamo di farci rallentare, o proprio fermare, dall’esperienza di vita del cinquantenne. Non consideriamoci finiti. A questa età c’è ancora molto da imparare ed è possibile migliorarsi, se non si smette di lavorare con convinzione su sé stessi. Trovando il giusto equilibrio tra quanto abbiamo già vissuto e quel che dobbiamo ancora apprendere, non avremo alcun problema a tentare nuove strade. L’esperienza raggiunta rende questa splendida fase della vita il momento più adatto per dedicarci alle attività che riteniamo più giuste per la nostra felicità. Non facciamoci scoraggiare.
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