Con il termine estroversione indichiamo un’attitudine socievole e comunicativa, la quale predilige il contatto con la realtà fuori da sé rispetto a quella dentro di sé. È il contrario di introversione; concetto che, come si può evincere dalla composizione della parola,si riferisce invece al mondo interno di una persona. L’estroverso è proiettato all’esterno mentre l’introverso è concentrato sull’interno. Estroversione deriva dal latino estrovertere, parola che significa letteralmente rivolgersi verso l’esterno. Psicologicamente parlando, l’introduzione di questo lemma nella disciplina si deve a Carl Gustav Jung. Fu infatti lui, nel 1921, a introdurlo per la prima volta accanto al termine introversione nel volume Tipi psicologici. Desiderava descrivere in questo modo una delle dimensioni fondamentali della personalità: il modo di rapportarsi al mondo. Vediamo quali siano le peculiarità caratteriali di una persona dal carattere estroverso.
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Estroversione e introversione nella teoria di Jung
Nelle complesse parole di Jung, l’introversione e l’estroversione rappresentano due atteggiamenti che la persona può assumere, due strutture di personalità attraverso le quali l’individuo può relazionarsi con il mondo che lo circonda. I due modi di essere sono diametralmente opposti. Il soggetto introverso si caratterizza per la sua riservatezza: è riflessivo e orientato verso la propria sfera interiore. Questo tipo psicologico, sempre per prendere in prestito l’espressione junghiana, preferisce tranquillità e solitudine e non è particolarmente abile nelle interazioni sociali. Queste non lo attraggono più di tanto. Chi si contraddistingua per la propria introversione presenta una forte connessione con le emozioni e i sentimenti mentre si dimostra carente nel campo relazionale e non presenta dimestichezza nella comunicazione con l’esterno.
L’individuo estroverso tende invece a essere socievole, aperto e orientato verso l’esterno. È in grado di trarre energia e forza d’animo dalle relazioni sociali, si sente assolutamente a suo agio quando gli altri lo coinvolgono e cerca sempre di adattarsi all’ambiente circostante. Odia sentirsi un pesce fuor d’acqua e desidera essere sempre coinvolto e protagonista. La comunicazione con gli altri è ossigeno per lui, o per lei, e non ha alcun problema a fare nuove conoscenze e amicizie.
È importante a questo punto specificare che quella tra introversione ed estroversione non è una dicotomia rigida. Dobbiamo semmai pensare a uno spettro continuo, che ammette livelli intermedi e, solitamente, colloca il rapporto di ciascuno di noi con il mondo esterno proprio su un valore che si pone tra introversione ed estroversione, ma non è mai al 100% l’uno o l’altro. Il posizionamento caratteriale di ciascuno di noi è lungo la scala graduale che divide introversione ed estroversione. A seconda di ogni situazione, infatti, possiamo collocarci a un differente punto lungo la retta che va da un atteggiamento all’altro. In questo caso parliamo di ambiversione, ovvero una compresenza dei due tratti, i quali emergono in base al contesto rendendoci più introversi oppure più estroversi in base al modo nel quale ci rapportiamo con la situazione che siamo chiamati, di volta in volta, ad affrontare.
Che cosa significa essere estroversi?
L’estroversione comporta una netta preferenza per l’interazione sociale, la comunicazione aperta e l’energia proveniente dalle connessioni interpersonali. Se volessimo scriverne in termini più generali, potremmo affermare che essere estroversi significhi mettere al centro il contatto con la realtà che ci circonda. Possiamo raggruppare le caratteristiche di una persona estroversa in quattro categorie:
- facilità nella socializzazione: gli estroversi tendono a essere disponibili e aperti quando si tratta di stringere nuovi legami. Partecipano attivamente a eventi e attività sociali, si alimentano di scambi e interazioni, provano soddisfazione quando vivono esperienze in gruppo. Se trascorrono troppo tempo in solitudine, corrono il rischio di provare serio disagio.
- Apertura a nuove esperienze: l’estroversione influenza molteplici sfaccettature della vita quotidiana e non riguarda soltanto l’aspetto sociale. Gli estroversi sono inclini a cercare nuovi stimoli e aperture, propensi ad assumersi qualche rischio e affrontare situazioni nuove e sperimentano attivamente il mondo che li circonda.
- Assertività e perseguimento dell’obiettivo: Chi si contraddistingue per questa caratteristica è dotato di elevata fiducia in sé stesso e abituato a far sentire la sua voce esprimendo le proprie opinioni in modo diretto. Generalmente, l’estroverso è piuttosto proattivo nel perseguire quanto desidera.
- Predisposizione al ruolo di leader: L’estroversione si può manifestare, in ambiti specifici della vita come, ad esempio, le situazioni sociali o professionali, con la tendenza ad assumere il comando e guidare le azioni altrui in virtù della propria leadership.
Effetti psicologici dell’estroversione
L’estroverso si caratterizza anche per il suo modo di ragionare e vedere le cose. Generalmente, è aperto e spontaneo. Chi possiede questo atteggiamento risponde agli stimoli esterni in rapidità, e sempre con un certo piacere. Ciò vale anche nel caso in cui abbia a che fare con decisioni e problemi complessi. In queste situazioni non si scoraggia, anzi, reagisce con tempestività, in virtù di una visione intuitiva e immediata.
L’estroversione spinge a guardare agli obiettivi da raggiungere con ottimismo e risolutezza. Per questa ragione, l’estroverso è particolarmente abile a concentrarsi sui propri obiettivi ed è spinto da un forte desiderio di successo e realizzazione.
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