Tra i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) troviamo anche la discalculia. Questo disturbo, come suggerisce il nome stesso, interessa la capacità di apprendimento del sistema dei numeri e, di conseguenza, l’abilità di calcolo. Si manifesta attraverso la compromissione dei processi calcolatori, tanto di quelli che si possono svolgere a mente quanto di quelli più complessi, comunemente riportati su un foglio o inseriti in una calcolatrice. Chi soffre di discalculia ha serie difficoltà a comprendere il sistema dei numeri e la scala di valori delle quantità. Normalmente, questi processi mentali si acquisiscono abbastanza presto, fin dai primi anni di scuola. Per tal motivo, perché si possa diagnosticare con certezza il disturbo occorre aspettare gli 8 anni di età, quando il bambino raggiunge la terza elementare e dovrebbe già aver acquisito l’abilità di calcolo nonché aver imparato a conoscere il sistema numerico.
Riconoscere la discalculia
I disturbi dell’apprendimento non sono patologie. A livello di terminologia si parla, non a caso, di disturbo. Ciò significa che sarà scorretto anche definire sintomi le spie che ci informano della possibile – o certa – presenza di discalculia. I DSA non causano ritardo cognitivo, né deficit sensoriale oppure neurologico. Per tal motivo, non vanno considerati come una malattia ma semplicemente come una condizione. Nel caso della discalculia, cui ci stiamo dedicando, è piuttosto facile intravedere campanelli d’allarme nei più piccoli. Il bambino manifesterà infatti diverse difficoltà peculiari: farà fatica a eseguire correttamente operazioni aritmetiche anche piuttosto semplici; non sarà in grado di incolonnare correttamente i numeri; non coglierà i rapporti tra cifre e quantità; farà difficoltà a enumerare, tanto all’avanti quanto all’indietro e non distinguerà correttamente i simboli numerici.
Non solo. Chi è affetto da discalculia non riesce a memorizzare fatti numerici completi, come ad esempio le tabelline oppure le addizioni e sottrazioni di base, con numeri compresi tra 1 e 10. Altra spia piuttosto evocativa è l’imprecisione nella lettura e scrittura dei numeri.
I segnali della discalculia
Si possono individuare fino a 10 segnali principali, indicativi del fatto che ci troviamo in presenza di una persona con discalculia. Non sono gli unici, dal momento che il disturbo può manifestarsi anche attraverso altri indicatori, ma sono piuttosto comuni e, tipicamente, chiunque soffra di didasculia li evidenzierà tutti o, perlomeno, buona parte. Vediamoli:
- mancata comprensione di termini e/o segni aritmetici;
- confusione e incertezza tra i simboli aritmetici;
- difficoltà nell’enumerazione e nell’esecuzione di semplici operazioni aritmetiche;
- complicazioni nella comprensione di problemi matematici come, per esempio, nella selezione dell’operazione aritmetica pertinente al problema da risolvere;
- organizzazione spaziale dei calcoli sbagliata, se non proprio scorretta, a causa di errori nell’incolonnamento e nell’elaborazione numerica;
- incapacità di apprendimento e memorizzazione delle tabelline con affaticamento eccessivo della cosiddetta memoria di lavoro;
- difficoltà nel conteggio e nell’attribuzione di un numero agli oggetti;
- incompetenza lessicale e scarsa capacità di riconoscimento dei simboli numerici e della corretta attribuzione di una cifra a una quantità;
- difficoltà nel confronto tra quantità e grandezze;
- evitamento di giochi e attività che prevedano l’utilizzo di numeri, conteggio o altri concetti numerici.
Spesse volte, già dal termine della scuola d’infanzia i bambini sono in grado di contare fino a 5 ed enumerare fino a 10. Il principio di cardinalità e il confronto tra piccole quantità di oggetti sono abilità comuni tra i piccoli che hanno superato il sessantesimo mese di vita. Se questi traguardi non fossero stati ancora raggiunti da un bambino più grande, sarebbe il caso di interrogarsi sull’eventuale presenza di discalculia. La presenza di qualcuno dei segnali elencati, in questo caso, diverrebbe un serio campanello d’allarme.
Tipologie di discalculia
Il disturbo specifico della discalculia non si presenta sempre con le stesse difficoltà. A seconda delle complicazioni causate possiamo individuare tre differenti tipi di discalculia. Il primo a elencarli, nel 1991, è stato lo psicologo Temple. Secondo lui e i suoi successori, le manifestazioni della discalculia sarebbero le seguenti:
- discalculia verso i fatti numerici: riguarda la difficoltà di memorizzare i fatti numerici, soprattutto i più semplici come tabelline e semplici operazioni aritmetiche;
- discalculia procedurale: disturbo che insiste sul deficit nell’acquisizione di procedure e algoritmi di calcolo come, ad esempio, le basi logiche e processuali delle quattro operazioni;
- dislessia nei confronti delle cifre: qui siamo nel campo dell’incompetenza lessicale, tanto nella comprensione quanto nella produzione. È il caso di chi non sa leggere, scrivere o processare il numero.
Ciascuna di queste tre forme è innata. Il bambino ci nasce ma, ovviamente, il suo limite diventa evidente soltanto nel momento in cui, tra i banchi, inizia a confrontarsi con il numero. L’abilità di calcolo è cognitivamente più complessa di quella di lettura e scrittura. Se queste ultime sono già perfettamente automatizzate entro i 7 anni, padroneggiare cifre e operazioni aritmetiche richiede più applicazione e maggiore tempo. A ciò si deve il fatto che dislessia e altri DSA siano diagnosticati considerevolmente prima della discalculia.
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