Basta essere degli attenti osservatori per scoprire se si ha di fronte un manipolatore emozionale.
Ovviamente, la prima cosa che farà sarà ingannare con la parola e qui, purtroppo, se si è inesperti o ingenui non si può far altro che credere a quanto viene detto. Tutto quel che dice lo renderà di sciuro amabile, perché spesso si dimostra sicuro di sé, parla molto e ascolta poco o affatto quel che gli vien detto perché in genere si tratta di un egocentrico ma ha una grandissima abilità nel raccontare le bugie.
Lo vedremo in silenzio per un unico e solo scopo: manipolare. Spesso finge di preoccuparsi per il prossimo e per la sua salute mentale ma la sua è solo una maniera di studiare chi ha di fronte. Inoltre, chi manipola non è in grado di accettare le proprie colpe e sceglie accuratamente la maggior parte delle sue vittime mirando a persone sensibili e vulnerabili.
Gli aspetti più lampanti che ci fanno capire che siamo di fronte ad un manipolatore emozionale sono la sua necessità spasmodica e malsana di avere tutto e sempre sotto controllo ma anche la sua incapacità dall’astenersi dal giudicare e dal deridere la sua preda.
Ricordiamo che esiste anche una sana influenza psicologica relazionale che si verifica ogni giorno e tra la maggior parte di noi. Non è altro che una virtuosa e benefica interazione cooperativa in cui si dà e si riceve, imparando qualcosa e insegnandola in modo reciproco. Questa onesta cooperazione però avviene all’interno di un clima basato su fiducia, rispetto e protezione reciproca.
Condizioni, queste ultime, inesistenti in una interazione con un manipolatore che invece cerca di agire sempre per soddisfare solo i propri bisogni in una condizione di apparente benessere perché è chiaro che seminando rancore, tutto quel che semina intorno a sé prima o poi finirà per ritorcersi contro lui stesso.