L’espressione “zona di comfort” deriva dal nome di quella fascia di temperatura inclusa tra i 19 e i 26 gradi che permette di godere di un clima ideale che fa stare bene. In psicologia, per comfort zone si intende una condizione che prevede il sentirsi protetti e al sicuro, perché legati a delle abitudini che non cambiano. Facciamo degli esempi: quando non si lascia il lavoro sicuro che tuttavia non dà soddisfazioni, si resta nella propria comfort zone; quando ci si reca sempre allo stesso locale, sentendo che è l’unico posto dove si possa andare, si sceglie di rimanere in una comfort zone.
Perché è importante uscirne? Perché si rischia di non vivere appieno, di non fare esperienze nuove e, di conseguenza, di non crescere come persone. È necessario uscirne per non essere più passivi, per sviluppare la propria autostima e non sentirsi sempre trasportati dagli altri o dagli eventi.
Ecco alcuni consigli per evadere:
- diventa consapevole di ciò che si trova fuori dalla tua zona di comfort e di cosa potresti trovare;
- impara qualcosa di nuovo, esplora ciò che non conosci;
- sii onesto con te stesso: basta chiedersi se alcune cose che vorresti non si fanno perché non va o perché spaventano;
- tenta di fare qualcosa che spaventa, se si presenta l’occasione: potrebbe portarti alla piacevole scoperta che non sempre quel che spaventa è pericoloso come ci si era immaginato.
Senza esagerare, a volte, assumersi dei rischi aiuta: quasi ogni giorno siamo chiamati ad affrontare scelte e piccoli rischi: restando immobili, privandosi dell’azione, sicuramente ci si perde qualcosa. Spesso ci si convince che tutto quello che si ha, che si fa, giorno dopo giorno, sia quello che fa per sé ma a volte bisognerebbe ricordarsi che il meglio potrebbe essere anche fuori dalla propria routine.