Di fronte alla domanda “Cos’è una songline?”, l’AI non ha saputo che cosa dire perché L’AI è in grado di rispondere in base a come è stata preparata a rispondere e non perché sia in grado di creare una risposta. Evidentemente nessuno le aveva parlato prima del fatto che i nativi australiani, privi di mappe e bussola, abbiano inventato delle canzoni che descrivevano i sentieri da seguire, che si sono tramandati, di generazione in generazione, per non perdersi nel deserto della zona centrale dell’Australia. Abbiano, cioè, messo in moto la creatività in una forma a dir poco imprevedibile, che non poteva rientrare nelle competenze dell’AI.
Psicoterapia con l’emisfero destro
Oggi sappiamo, come ci dimostra la lettura dell’ultimo libro di Allan Shore: “Psicoterapia con l’emisfero destro”, che l’inconscio non è un’invenzione degli psicoanalisti, che lo sviluppo del funzionamento inconscio del cervello, nell’emisfero destro, avviene prima dello sviluppo del linguaggio e, più in generale, del funzionamento consapevole, nell’emisfero sinistro e che, con questa progressione, non dobbiamo dimenticare di fare i conti.
Potremo sicuramente sviluppare l’AI che non può non fare riferimento al funzionamento razionale del cervello e, quindi dell’emisfero sinistro, ma non sappiamo come riprodurre tutto quello che avviene nell’emisfero destro, che è molto più importante.
L’emisfero destro è il luogo in cui si svolgono i processi inconsci tra cui la creatività ed è lì che dovremmo andare a cercare di capire in che modo le emozioni di chi si prende cura di un piccolo (un care-giver), da quando è appena nato in poi, anzi da prima che nascesse, influiscono sul modo di crescere dell’emisfero destro e, prima di esso, delle aree sottocorticali del cervello, in primo luogo l’amigdala del piccolo.
Stella maris
Come dice il grande romanziere americano Cormac Mac Carty nel suo ultimo libro: “Stella maris”, il conscio e l’inconscio vengono molto prima del linguaggio, non solo nella storia dell’umanità ma nel processo di sviluppo di ogni suo rappresentante.
Dunque, inizialmente ci sono le emozioni, c’è un clima determinato dalla buona predisposizione della madre o, comunque, del care-giver nei confronti del piccolo appena nato, che influisce in maniera determinante sull’evoluzione del piccolo.
L’evoluzione degli studi sulla genetica ha dimostrato che tutto dipende dall’epigenetica, cioè da come l’ambiente influenza la trasmissione del patrimonio genetico, cioè da come le persone coinvolte, la madre e il figlio sono coinvolti tra loro.
La costruzione di una songline
Ma se le cose stanno così, come fa l’AI che si basa sui dati immagazzinati nell’emisfero sinistro e, perciò prevedibili, in quanto deducibili dall’esame di tutte le situazioni in cui in precedenza sono evolute le cose, a rispondere a quesiti simili a quello che le è stato proposto da Paolo Giordano, che presuppone un uso geniale e imprevedibile della memoria?
Tanto è che l’AI è entrata in difficoltà e non ha trovato di meglio che cercare di inserirsi nella costruzione di una songline.
Questo bell’intervento mi porta a un quesito, purtroppo di estrema attualità: la guerra è opera dell’emisfero sinistro o di quello destro?
E’ del tutto verosimile che la songline servisse (serva?) non solo a non perdersi nel deserto, ma anche ad attaccare di sorpresa una comunità rivale.
La competizione intraspecifica – verosimile opera dell’emisfero destro – è comune a tante specie animali, ma di solito abbastanza incruenta. Penso lo sia stata anche nell’uomo fino al giorno in cui l’emisfero sinistro di uno di noi gli ha consentito di difendersi e aggredire non solo a pugni e calci, ma impugnando un micidiale bastone o affilando per bene una selce. L’esito del percorso lo abbiamo sotto gli occhi: è un esito provvisorio, non sappiamo dove ci condurrà: speriamo in bene.
Purtroppo, le acquisizioni dell’emisfero sinistro sono irreversibili: non possiamo – nè vogliamo – dimenticare una tecnica che ci dà un vantaggio come belligeranti. E l’emisfero destro è rieducabile?
Aldous Huxley già tanti anni fa diceva; Sono le scimmie a indicare la meta; sono umani solo i mezzi per giungervi.