I disturbi alimentari rappresentano una sfida complessa per chi li vive e non è facile riuscire a offrire il giusto supporto a un nostro caro che ne è vittima.
Si tratta di una tipologia di disturbi che possono assumere forme e dinamiche differenti, ma che sono in generale caratterizzati da un rapporto disfunzionale con il cibo e con il proprio corpo.
Le conseguenze sulla salute fisica, mentale ed emotiva possono essere devastanti e per questo non vanno sottovalutati.
Per affrontarli al meglio è necessario ricevere il sostegno adeguato, percepire la comprensione empatica di chi ci circonda.
Ecco perché il ruolo delle persone vicine a chi soffre di disturbi alimentari è fondamentale per facilitare il percorso verso la guarigione ed è quindi necessario essere consapevoli sull’argomento e sulle giuste strategie da perseguire.
Educazione e consapevolezza sul tema
La prima e più importante azione da compiere per aiutare una persona con disturbi alimentari è educarsi in merito.
Conoscere le diverse forme, sintomatologie e dinamiche con cui si presentano questi disturbi è fondamentale per riconoscere a quale ci troviamo di fronte. Tra i disturbi alimentari più diffusi vi sono, ad esempio, l’anoressia, la bulimia nervosa, il disturbo da alimentazione incontrollata (BED): già solo questi tre disturbi presentano sintomi e segnali molto diversi tra loro.
Riconoscerli, provare a comprendere le cause sottostanti e le possibili complicanze è la base di partenza necessaria per poter offrire il supporto necessario a un nostro caro che è in balia di uno di questi disturbi.
Empatia e sostegno emotivo
Rendersi conto che una persona a noi cara soffre di un disturbo alimentare può essere molto doloroso a causa della consapevolezza dei rischi anche gravi e irrimediabili sulla salute e il benessere di chi ne è afflitto. Ma sono proprio l’ambiente circostante e le persone che circondano la vittima ad avere un ruolo chiave del facilitare il superamento e la guarigione dal disturbo.
È essenziale creare e garantire un ambiente sicuro e non giudicante, in cui la persona affetta da disturbi alimentari si senta libera di esprimere i propri sentimenti e le proprie preoccupazioni. L’ascolto attivo, attento e privo di giudizi può aiutare a costruire un legame di fiducia. Mostrare empatia verso i sentimenti e il vissuto è importantissimo per aiutare quella persona a sentirsi meno sola.
Soffrire di un disturbo alimentare vuol dire dover affrontare emozioni complesse, contrastanti, totalizzanti. Ansia, vergogni, senso di colpa e stati depressivi sono frequenti. Essere presenti, mostrare la propria volontà a stargli vicino, offrire conforto e sostegno emotivo può essere estremamente significativo nel favorire e migliorare il percorso di guarigione.
L’importanza di sostenere e promuovere il trattamento professionale
Nella maggior parte dei casi per guarire da un disturbo alimentare è necessario l’intervento clinico professionale e il seguire un percorso con gli specialisti della salute dedicati.
Incoraggiare e supportare la persona affetta da un disturbo alimentare a cercare aiuto attraverso il trattamento medico, se necessario, e a consultare psicologi, psichiatri e dietisti è fondamentale per il recupero.
Promuovere un atteggiamento e un approccio positivo
Ricordarsi di promuovere un approccio salutare verso il cibo e verso il corpo è fondamentale per contribuire a creare un ambiente positivo attorno a chi sta lottando con dei disturbi alimentari. Questo vuol dire non solo evidenziare l’importanza di una dieta sana, equilibrata e soddisfacente o promuovere in maniera moderata l’attività fisica, ma anche mostrarsi inclini all’accettazione del proprio corpo e di quelli diversi dal proprio, anche nei piccoli gesti e discorsi quotidiani.
Di conseguenza, è bene evitare di parlare in modo negativo del cibo, del peso o dell’aspetto fisico, demonizzare eccessivamente il concedersi dei peccati di gola o idolatrare e promuovere standard estetici irrealizzabili.
Il recupero dai disturbi alimentari è un processo complesso e spesso lungo, che può essere caratterizzato da alti e bassi. È importante essere pazienti, comprensivi e persistenti nel supportare la persona nel suo percorso, anche quando sembra difficile o frustrante, e mostrare positività, fiducia e vicinanza incondizionata.
Aiutare una persona con disturbi alimentari richiede dunque una combinazione di comprensione, empatia, sostegno pratico e accesso a risorse professionali.
Anche se può essere impegnativo e troppo difficile per noi stessi, dobbiamo ricordarci che il sostegno degli amici, della famiglia e dei professionisti della salute mentale può fare la differenza nel processo di guarigione e nel miglioramento del benessere complessivo della persona affetta e scongiurare le conseguenze più spaventose e gravi.
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