La Pesci in Barile Band è un gruppo musicale che nasce molti anni fa da un’idea del professor Giusto di creare una formazione musicale composta da ospiti e operatori appartenenti alle strutture del Gruppo La Redancia che condividessero la passione per la musica.
È una formazione multiforme ed in continua evoluzione di cui hanno fatto e fanno parte non solo musicisti di diversa estrazione, esperienza e capacità tecniche, accomunati dalla passione per la musica e dal piacere di condividerla attivamente, ma anche da coloro che si avvicinano a questa nuova esperienza per la prima volta.
Si offre, infatti, la possibilità ai componenti della Band di esprimere idee, energie e condividere l’esperienza dell’importanza di essere parte attiva di un gruppo.
Gli incontri avvengono con frequenza settimanale, si svolgono nella sala Feluca sita presso la Comunità Casa Pero (Varazze). Si tratta di incontri intercomunitari dove gli ospiti arrivano da diverse strutture del gruppo.
La Pesci in Barile Band si esibisce partecipando alle feste che si svolgono nelle strutture ma ci sono anche occasioni rivolte all’esterno attraverso collaborazioni e concerti.
Per dare un carattere di ulteriore unicità a questa Band, il Professor Giusto ha proposto al maestro Paolo Enrico Archetti Maestri, ideatore del gruppo Yo Yo Mundi, attraverso la sua esperienza e professionalità, la realizzazione del progetto: Cantastorie.
Sarà l’intreccio tra percorsi differenti per esperienze, forma, grandezza, sostanza, sogni, memoria. Alcuni momenti dei percorsi, anche comuni, di singole persone, operatori e ospiti – delle varie strutture del gruppo Redancia -, che diventeranno (frammenti di) storie in musica.
Racconti, aneddoti, poesie, considerazioni, atti degni di nota che, organizzati, prenderanno la forma concreta e immaginifica della canzone. Viene in mente una parola in comune per descrivere questa costruzione creativa: ascolto.
Le storie si ascoltano e si sentono con le orecchie: quelle intorno alla testa, quelle sulla pelle del cuore, esattamente come le canzoni, che ci emozionano, che ci si immedesima, che si cantano ad alta voce o sussurrando.
Le canzoni dei Cantastorie, appunto. Che dalla strada al palco ti vengono a cercare! Canzoni che si cantano per raccontarsi, per consolazione, per muovere il pensiero e, soprattutto, per incontrare gli altri.
Cantastorie si promette di diventare una grande scatola che ospiterà tutto questo caleidoscopio di emozioni, che costruirà un granaio di memoria, che si trasformerà via, via da materia grezza a opera artistica.
Cantastorie sarà metterci le mani, selezionare, scegliere e poi modellare, plasmare, colorare e, infine, ricamare. Dare forma alla sostanza.
Cantastorie diverrà, alla fine, uno spettacolo di teatro-canzone, perché, lo ripetiamo, c’è l’urgenza di incontrare gli altri per capire chi siamo e se abbiamo fatto le scelte artistiche e creative migliori. E per farlo, con tutta questa bellezza emersa e trasformata in atto artistico – che sia scaturita dalla gioia o dal dolore, da una narrazione introversa o estroversa, davvero poco importa! -, non ci sarà niente di più emozionante che essere avvolti dall’energia pulita e straordinaria del palco di un teatro.
Ascoltando il respiro del pubblico in sala, lì per… ascoltarci. Puff, si spengono le luci, si va in scena!