Riflettendo sui modelli organizzativi sanitari e riprendendo le mie brevi considerazioni sui burocrati, grazie ad un’acuta osservazione di Roberto, abbiamo ricordato l’Omino di burro di Collodi.
Mi pare individui perfettamente il problema che ci coinvolge e attanaglia, con un grave rischio per la qualità dei servizi.
L’Omino di burro, conosciuto anche come il Cocchiere, il Postiglione, l’Omino, il Conduttore del carro, è un personaggio immaginario del romanzo di Carlo Collodi “Le avventure di Pinocchio. Storie di un burattino”, in cui compare nei capitoli XXXI e XXXIII.
Il Cocchiere è colui che si occupa, grazie alle sue maniere melliflue e alla sua vocina convincente e rassicurante, di attirare ragazzi svogliati sul suo carro, tirato da dodici pariglie di ciuchini, per condurli nel Paese di Balocchi, il luogo dove ogni fanciullo può divertirsi senza dover ascoltare gli adulti. Il carro ha le ruote fasciate per non far rumore (e non farsi dunque scoprire) e i ventiquattro ciuchini, invece di essere ferrati, hanno ai piedi stivali bianchi, cocchie.
Viene descritto dall’autore come: «Un omino più largo che lungo, tenero e untuoso come una palla di burro, con un visino di melarosa, una bocchina che rideva sempre e una voce sottile e carezzevole, come quella d’un gatto che si raccomanda al buon cuore della padrona di casa.». È un personaggio diabolico, perverso e, talvolta, persino sadico: per punire i suoi somari recide loro le orecchie a morsi. Mentre il carro corre verso il Paese dei Balocchi il cocchiere canta: “Tutti la notte dormono / e io non dormo mai…”.
Dopo cinque mesi di cuccagna, tra balocchi e divertimenti, i ragazzi (tra cui Pinocchio e Lucignolo), si trasformano in veri e propri somari con tanto di coda e lungo paio di orecchie. Successivamente, l’autore spiegherà che il mestiere dell’Omino è proprio quello di portare i ragazzi al Paese dei Balocchi, attendere il momento in cui si trasformano in ciuchini e venderli nelle fiere e nei mercati, mestiere con cui in pochi anni si è arricchito tanto da diventare milionario.
Chi tra i lettori ne ha conosciuto almeno uno?