“Sognare a occhi aperti” ci permette di evadere momentaneamente dalla realtà, di esplorare mondi immaginari, di lavorare con la nostra fantasia. È vissuta generalmente come un’attività positiva e piacevole, ma quando è indicata come “Maladaptive Daydreaming” (o “fantasticheria disadattiva”) vuol dire che il sognare a occhi aperti è diventato un problema.
Per alcune persone, infatti, il fantasticare durante le ore di veglia può trasformandosi in quella che è conosciuta come “Maladaptive Daydreaming”.
Che cos’è il Maladaptive Daydreaming?
Fantasticare a occhi aperti può davvero essere un problema per alcune persone? Cosa si intende esattamente con “Maladaptive Daydreaming” e in che modo può interferire con la vita quotidiana?
Con questa espressione si indica quella tendenza a perdersi frequentemente in fantasie elaborate e realistiche per periodi prolungati e dedicandovi così tanto tempo da trascurare, ad esempio, attività quotidiane e interazioni sociali.
Assecondare questa tendenza può comportare il trascorrere ore intere immerso in sogni ad occhi aperti e fantasie verosimili tanto da portare l’individuo a preferire la realtà alternativa che ha creato nella propria mente alla vita reale.
Sognare a occhi aperti può essere un modo per evadere dalla realtà, un rifugio mentale nei momenti difficili, ma può anche diventare una necessità incontrollabile, tanto da portare le persone a sentirsi intrappolati da sé stessi.
Solitamente le fantasie che popolano questo tipo di elaborazione mentale sono incredibilmente vivide e coinvolgenti, al punto da sembrare reali.
Gli individui che soffrono di Maladaptive Daydreming sviluppano sviluppare storie complesse, personaggi e scenari dettagliati che vengono continuamente arricchiti.
![donna di spalla guarda uno scenario astratto e sognante](https://vasodipandora.online/wp-content/uploads/2024/05/sognare-a-occhi-aperti-2.jpeg)
I sintomi principali
Il maladaptive daydreaming può manifestarsi attraverso una serie di sintomi distintivi, tra cui:
- Lunga durata delle fantasie: chi soffre di questa condizione è solito dedicare ore intere durante il giorno a fantasticare, tanto da perdere la nozione del tempo.
- Coinvolgimento emotivo: ciò che viene costruito dalla nostra mente durante il sognare a occhi aperti può suscitare emozioni intense, ma quando sono percepite più intensamente delle esperienze reali ci si potrebbe di fronte a un campanello di allarme.
- Difficoltà a concentrarsi: sognare a occhi aperti può rendere difficile concentrarsi su compiti quotidiani o professionali e il Maladaptive Daydreaming si caratterizza per il rischio di condizionare l’intera esistenza di chi ne soffre proprio perché non si riesce a governare la propria attenzione e i propri pensieri che diventano intrusivi e ossessivi.
- Interferenza con la vita sociale: quando il fantasticare disadattivo è forte e radicato può spingere gli individui a preferire i loro scenari sognanti alle interazioni sociali reali, con il rischio di isolamento e difficoltà relazionali sul lungo termine.
- Impatto sul benessere psicologico: sentimenti di colpa, vergogna e frustrazione dovuti alla propria condizione sono comuni e con il tempo possono comportare l’insorgenza di disturbi e disagi psicologici.
Quali sono le cause del Maladaptive Daydreaming?
Non sono state individuate ad oggi delle cause esatte e dirette del Maladaptive Daydreaming, ma gli studi di ricerca dimostrano come questo sia spesso associato a condizioni come ansia, depressione e disturbi ossessivo-compulsivi. In alcuni casi questa condizione è anche una strategia di coping per affrontare traumi, fuggire dalla noia o estraniarsi da situazioni stressanti.
I fattori di rischio più comuni
- Traumi: chi ha subito un trauma tende spesso a rifugiarsi nelle proprie fantasie come meccanismo di difesa.
- Disturbi mentali: ansia, depressione e molti altri disturbi dell’umore possono contribuire allo sviluppo del Maladaptive Daydreaming.
- Isolamento sociale: la mancanza di interazioni sociali significative può spingere le persone a rifugiarsi nelle proprie fantasie, generando un circolo vizioso che le porterà a isolarsi sempre di più.
I trattamenti e le strategie di gestione più idonei
Gestire e tutelare il Maladaptive Daydreaming può essere una sfida, ma con il giusto intervento e strategia si possono ottenere miglioramenti decisivi.
Tra i trattamenti e le strategie di gestione più comuni vi sono la terapia cognitivo-comportamentale (CBT), che come noto può aiutare le persone a riconoscere i loro schemi di pensiero e a sviluppare tecniche per gestirli, ma anche la mindfulness e le tecniche di gestione del tempo. Nel primo caso, così come nella meditazione in diverse forme, si tratta di pratiche che aiutano a sviluppare la consapevolezza del momento presente e a riconoscerne l’importanza, riducendo la tendenza a perdersi nelle proprie fantasie. Ma altrettanto utile è imparare a gestire il proprio tempo, stabilendo delle routine e programmando le attività quotidiane, così da ostacolare la tentazione a impiegare in proprio tempo fantasticando.
Il maladaptive daydreaming è una condizione complessa e spesso fraintesa. Eppure per alcune persone può diventare una trappola mentale che ostacola la capacità di vivere pienamente la realtà. Riconoscere i sintomi e cercare aiuto è il primo passo per gestire questa condizione: come ogni altra sfida psicologica, con il giusto supporto e le strategie appropriate, è possibile trovare un equilibrio e vivere una vita più soddisfacente.