I pensieri intrusivi emergono in maniera improvvisa e inaspettata nella mente umana, uscendo dai più reconditi meandri dell’encefalo. Sono poco piacevoli e possono diventare distruttivi, dal momento che generano un senso di frustrazione e suscitano inquietudine. Entrare nel mondo dei pensieri intrusivi richiede una comprensione profonda della situazione specifica e una buona dose di compassione verso chiunque li sperimenti. In questo articolo, cercheremo di esplorare il fenomeno dei pensieri intrusivi, fornendo una guida pratica e comprensibile su come riconoscerli e suggerendo un modo per gestirli in modo efficace.
Cosa sono i pensieri intrusivi e come si riconoscono
L’accezione di pensiero intrusivo indica una serie di immagini, o ragionamenti, che irrompe improvvisamente nella nostra mente e porta scompiglio. Non si tratta di pensieri che emergono per nostra volontà. La loro comparsa è infatti autonoma e indipendente, tanto che fatichiamo a riconoscerli come parte di noi. Queste elucubrazioni si intrufolano all’interno dei nostri processi mentali e creano una condizione di minaccia oppure di allarme. Sono alla base del disturbo ossessivo compulsivo (DOC) e causano il disagio profondo che questa condizione comporta.
Quando una persona si trova alle prese con questi pensieri sviluppa stati d’animo negativi. Allarme, ansia, paura… A seconda della potenza del pensiero intrusivo, e del carattere di chi lo subisca, si attivano dei comportamenti protettivi appositi. Essi possono essere rituali compulsivi, comportamenti di fuga o di evitamento, ruminazione continua e ossessiva. È come se i pensieri intrusivi accendessero una miccia capace di incendiare la nostra mente, ravvivando fiamme di dolore, ansia e preoccupazione. Lo stato d’animo di chi ne è colpito cambia improvvisamente, facendosi più cupo e preoccupato.
Indesiderati e involontari, i pensieri intrusivi si materializzano nella mente senza che sia possibile controllarli. Possono assumere molte forme, dalle preoccupazioni incessanti agli impulsi violenti o sessuali. Normalmente, generano ansia e disagio. Riconoscerli è il primo passo per affrontarli o lasciarseli scorrere addosso, come spesso è bene fare. Persistenti e irrazionali, i pensieri intrusivi sono molto caparbi e tendono a ricomparire, nonostante tutti gli sforzi fatti per allontanarli. Occorre sempre ricordare che questi pensieri non riflettono la nostra vera identità o volontà.

La ruminazione
L’azione di ruminare e quella di rimuginare (le due parole sono sinonimi) sono profondamente legate alla comparsa di pensieri intrusivi. Riflettere così a lungo, e farlo senza soluzione di continuità, è un chiaro segnale dell’esistenza di pensieri intrusivi. Quando lo facciamo è come se fossimo intrappolati, incapaci di andarcene da una situazione, un evento, un pensiero oppure un dubbio. Ruminando rimastichiamo mentalmente, più e più volte, una questione. Lo facciamo però in maniera profondamente errata. Le diamo troppo peso, la esaminiamo, la svisceriamo e la analizziamo molte più volte di quanto dovremmo. Nonostante questa operazione ci stressi e ci affatichi mentalmente, non riusciamo a fermarci. Il fatto di dedicare tanto tempo alla riflessione sull’argomento intrusivo non ci garantisce il reperimento di una soluzione. Difficilmente si giunge a un punto di svolta, in barba al tempo che si dedichi a rimuginare.
Nonostante la mente si illuda del contrario, la ruminazione mantiene lo stato iniziale del pensiero intrusivo, senza modificare nulla. Rimuginare vuole essere un tentativo di passare da una sensazione di disagio, o ansia, a una di calma. Difficilmente ci si riesce, dal momento che i pensieri intrusivi, in quanto tali, finiscono puntualmente per ripresentarsi. Sebbene si possano tenere lontani per un pò, a un certo punto torneranno.
Come gestire i pensieri intrusivi e imparare a conviverci
I pensieri intrusivi hanno un impatto significativo sulla vita quotidiana. Interferiscono con attività, relazioni, benessere fisico ed emotivo. Possono generare ansia, depressione e stress cronico, compromettendo la nostra capacità di concentrarci, prendere decisioni e godere appieno di tutte le esperienze quotidiane. Di fatto, sono una zavorra a un’esperienza quotidiana che potrebbe già essere irta di difficoltà.
Esistono diverse strategie che possiamo adottare per gestire i pensieri intrusivi in modo sano ed efficace, imparando a convivere con loro. Quella ritenuta più efficace è la pratica della consapevolezza e della mindfulness, che ci aiuta a osservare i pensieri intrusivi, prendendo atto della loro esistenza senza dare alcun giudizio e riducendone la potenza emotiva. In aggiunta, o in sostituzione, alla pratica della mindfulness, l’uso di tecniche di rilassamento come la respirazione profonda e la visualizzazione può aiutare a calmare la mente e ridurre l’ansia associata ai pensieri intrusivi.
È molto importante sviluppare una prospettiva realistica sui pensieri intrusivi (e comunque sulle elucubrazioni in generale) riconoscendo che non definiscono chi siamo. Dobbiamo prendere atto della loro esistenza e scegliere come reagire. Il supporto di uno specialista della mente, magari esperto in terapia cognitivo-comportamentale, può fornire strumenti e risorse aggiuntive per affrontare – e limitare – l’emersione di simili ragionamenti.