Notizia del 27 gennaio 2015
SALUTE: DEPRESSIONE “SPIA” DEMENZA, ENTRAMBE CANCELLANO I RICORDI
IPOTESI DEGLI SCIENZIATI E’ CURARE “MAL DI VIVERE” PER PREVENIRE ALZHEIMER
Riguardo al dato della contiguità depressione-demenza, ci ricordiamo tutti delle modalità psicopatologiche con cui si presenta la depressione involutiva e la diagnosi (non facile) di pseudo-demenza. Ricordo con chiarezza il lavoro terapeutico svolto circa venti anni fa con anziana che si presentò alla Clinica Psichiatrica ove ero direttore, con quadro di imponente rallentamento psico-motorio, apparente grave amnesia, difficoltà alla verbalizzazione e alla deambulazione.
La diagnosi d’ingresso proponeva il tema “demenza”, la storia clinica raccontava di un pregresso episodio malinconico.
Mi convinsi che il quadro clinico era retto da un gravissimo disturbo dell’umore in età involutiva e decisi una terapia con farmaci antidepressivi. Nonostante la lunghezza del trattamento (diversi mesi) e l’apparente assenza di evidenti miglioramenti clinici non rinunciai a diagnosi e progetto terapeutico, nonostante lo scetticismo del gruppo curante. Finalmente e con un progresso rapido l’anziana paziente iniziò ad uscire dalla dimensione psicopatologica in cui era immersa, recuperando memoria, funzioni cognitive ed emotive tanto da essere dimessa.
Questo è ciò che il lavoro clinico mi ha insegnato.