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Tocofobia, la paura che rovina il momento più bello: come affrontarla

Mettere al mondo una nuova creatura è descritto dalle donne come il momento più emozionante della loro vita. L’ultimo atto di un percorso di gestazione lungo nove mesi e che ha visto ribaltarsi il loro universo emotivo, suscitando pensieri ed emozioni mai sperimentate prima. Il lieto evento e la sua attesa, però, celano anche momenti di difficoltà, sia fisica che psicologica, che possono sfociare in paure incontrollabili. È il caso della tocofobia, un problema ricorrente eppure ancora troppo poco dibattuto.

Cos’è la tocofobia

I termini greci tòkos e fòbos ne costituiscono l’etimologia, letteralmente traducibile come “paura del parto“, ma cos’è la tocofobia? Sebbene la gravidanza sia un’esperieza generalmente vissuta con gioia e trepidazione, può accadere che l’ansia e una certa inquietudine, mista a paura, si manifestino in maniera intensa. Sentimenti perfettamente naturali nell’arco della lunga attesa, ma che se fuori controllo potrebbero configurarsi come stato fobico.

Questo tipo di disturbo psicologico è quello che viene riconosciuto come tocofobia. Non ancora inserita nel DSM-V, la paura della gravidanza comporta delle conseguenze su come ci si prepara psicologicamente all’evento e come si affronta il travaglio, e può configurarsi in diverse forme. Si tende infatti a distinguere tra tocofobia:

  • primaria: è riferita alla paura del dolore del parto, naturale o cesareo che sia. Si struttura ancora prima del concepimento
  • secondaria: è più frequente nei casi di secondo parto ed è generalmente collegata a precedenti eventi traumatici

La tocofobia riguarda fino al 15% della popolazione femminile ed il 20% delle donne alla loro prima gravidanza. Ad essa si associano comunemente:

‍Tocofobia, le cause

Seppure ogni donna abbia una sua storia, non riproducibile su scala, né adattabile ad ampio spettro, non è raro che la tocofobia si manifesti in comorbilità con altri disturbi legati all’ansia. Lo schema di pensiero dei due disturbi è infatti basato sullo stesso principio di vulnerabilità, in funzione del quale la donna si auto-rappresenta come soggetto fragile e non in grado di mettere al mondo un bambino.

Tra le altre più comuni cause di tocofobia possiamo trovare:

  • racconti traumatizzanti riguardo l’esperienza del parto
  • mancanza di fiducia (sempre più diffusa) nei confronti del personale medico
  • percezione del dolore

Conseguenze e sintomi

Le conseguenze più dirette per una donna affetta da tocofobia sono allora la paura di non essere in grado di sopportare i dolori durante il travaglio e addirittura il timore di non sopravvivere. Ma c’è di più, perché, come tipico di ogni fobia, è possibile che anche la sola idea dell’evento temuto ne scateni i sintomi. Che nel caso della tocofobia possono portare a:

A questi sintomi se ne possono poi associare altri, che si manifestano a livello fisico, anche questi comuni a diverse fobie:

  • secchezza della bocca
  • eccessiva sudorazione
  • tremori
  • sensazione di intorpidimento
  • nausea
  • respiro affannato
  • tachicardia
  • vertigini

Sintomi psichici e fisici che compromettono il benessere della donna, limitandone anche la vita sessuale. Una delle reazioni più tipiche delle donne colpite dalla paura della gravidanza, infatti, è quella di evitare del tutto i rapporti intimi per evitare il rischio di un concepimento. Allo stesso modo, una tocofobia secondaria può indurre una donna a sospendere i rapporti sessuali dopo il primo parto. Nel caso delle prime esperienze, questo disturbo può indurre a decidere per l’aborto in seguito ad attacchi di panico. Nella maggior parte dei casi, comunque, la tocofobia si concretizza nella richiesta di parto cesareo, anche in assenza di indicazioni mediche, ma dietro il parere di uno psicologo che lo giustifichi ravvisando una condizione clinica.

Tocofobia, come superarla

La tocofobia non deve essere sottovalutata. Rappresentando, come si è visto, una paura irrazionale e patologica, può influenzare negativamente la vita delle donne e, se insorta durante la gravidanza, anche quella futura del feto, che assorbe le paure e le angosce della madre. Allo stesso tempo però, la tocofobia non deve neanche essere ingigantita, perché è un problema che con il giusto supporto può essere affrontato e superato.

I percorsi maggiormente consigliati prevedono per le donne che mostrano paura del parto:

Sarebbe anche consigliabile individuare un trattamento adeguato nel periodo post-parto, per prestare supporto psicologico e monitorare l’evoluzione del disturbo anche nella relazione madre figlio. Gli elementi più importanti sono però lo stabilire un rapporto di fiducia con ostetrica e ginecologo e mantenere un atteggiamento di apertura, senza provare sensi di colpa o temere di essere giudicate. Parlare del dolore è della paura di provarlo è profondamente terapeutico, perché paradossalmente costituisce il primo passo per gestirlo ed “allontanarsene”. Rivolgersi allora ad uno psicologo specializzato deve essere vissuto come un’opportunità in più per arrivare a vivere il momento più bello con la giusta serenità e consapevolezza.

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