Giugno è il mese del Pride: occasione unica, opportunità, pretesto, espediente di marketing, tutto vero e tutto falso, o perlomeno, tutto potenzialmente vero e falso allo stesso tempo. Nel mondo LGBTQ+ ogni argomentazione è complessa, criticabile, migliorabile e perfettibile ma, come si dice nello spettacolo, l’importante è che le persone ne continuino a parlare dell’inclusione LGBTQ+.
Più se ne parla, più si utilizzano canali comunicativi diversi e innovativi, più si scambiano informazioni, pareri, punti di vista ed emozioni.
A tale proposito, nell’era dell’Information Technology, i nuovi canali comunicativi che impatto hanno avuto sulla comunità LGBTQ+?
Scopriamolo assieme.
Social Media: piattaforme di connessione / esposizione
Sono stati mossi passi da gigante dal primo MySpace, ormai tutti, volenti o nolenti, direttamente o indirettamente, siamo coinvolti nella galassia dei social network.
Universo tangibile, non astratto, perché quello che succede lì, ha dirette conseguenze su quello che succede qui, nell’ipotetico mondo “reale”, ammesso che esista e che sia condiviso da tutti allo stesso modo.
Tanto vale, esserci, sperimentare, cercare di comprenderli e sfruttarli.
Piattaforme come X, Instagram e TikTok, permettono di condividere storie, connettersi con altri membri della comunità e trovare supporto affettivo in momenti di bisogno. Campagne come #LoveIsLove e #PrideMonth contribuiscono a sensibilizzare e a normalizzare le esperienze LGBTQ+ su scala globale.
Anche qui le critiche non mancano, secondo la comunità ACE/ARO ovvero asessuale e/o aromantica, l’amore non sarebbe un sentimento universalmente condiviso, e per tale motivo solo parzialmente includente.
Penso che sia sempre necessario evitare che la critica limiti il fare e riporto un’altro esempio di successo: la campagna “It Gets Better”, che ha fornito una piattaforma per condividere storie di speranza e superamento delle difficoltà legate al mondo LGBTQ+, ha raggiunto milioni di visualizzazioni offrendo un supporto emotivo significativo.
App di supporto e incontri e inclusione LGBTQ+
Le app di incontri (o di dating), come Grindr, HER e Taimi, offrono spazi relativamente sicuri per le persone LGBTQ+ dove possono sviluppare interconnessioni specifiche e contatti emotivi. Queste piattaforme spesso includono funzioni di sicurezza per proteggere la privacy degli utenti e creare un ambiente protetto.
Taimi, non solo offre un luogo per incontrare persone, ma ha anche una sezione di risorse sul benessere mentale e il supporto alla comunità LGBTQ+.
Intelligenza Artificiale: personalizzazione e accessibilità nella salute mentale
L’intelligenza artificiale (AI) sta rivoluzionando tutto, ma proprio tutto, se non li avete ancora provati vi invito a curiosare questo vlog sui nuovi occhiali Ray-Ban Meta con AI integrata.
Tutto questo cambiamento sta offrendo strumenti dinamici che possono essere di grande beneficio per la sofferenza mentale, come ad esempio le condizioni di Minority Stress legati all’orientamento sessuale o all’identità di genere, del quale ho parlato nel precedente articolo e di superare lo stigma associato alla ricerca di aiuto.
Chatbot come Woebot e Wysa utilizzano l’AI per fornire supporto emotivo e tecniche di gestione dello stress in modo anonimo e costantemente accessibile dal proprio smartphone. In attesa di averlo direttamente negli occhiali.
L’AI, per ora, non giudicante per natura (o programmazione) permette agli utenti di esprimersi liberamente senza timore.
In uno studio effettuato sui soldati americani, che non godono certo di un ambiente accogliente e rilassato, è stato verificato come i livelli di self-disclosure sono notevolmente più alti quando i possibili stati di disagio emotivo legati al tema LGBTQ+ vengono confidati a un software di AI, anonimo e discreto.
Big Data e analisi predittiva: personalizzazione della terapia
Per fortuna il singolo non è ancora largamente prevedibile, quello sarebbe Minority Report, ma le masse si, attraverso l’analisi delle grandi raccolte dati.
Con l’analisi dei Big Data, è possibile personalizzare i trattamenti psicoterapici per adattarli meglio alle esigenze specifiche delle persone LGBTQ+. I dati raccolti possono aiutare i professionisti del benessere psicofisico a capire meglio i pattern di comportamento e di stress della comunità, permettendo interventi più mirati ed efficaci.
Studi recenti hanno dimostrato come l’uso dei big data per personalizzare la terapia cognitivo-comportamentale, abbiano portato a risultati significativamente migliori in termini di riduzione dei sintomi di depressione e ansia.
Educazione e formazione: risorse online per l’inclusione LGBTQ+
La tecnologia offre opportunità senza precedenti per l’educazione e la formazione.
Piattaforme come Coursera e Udemy offrono corsi su tematiche LGBTQ+, che possono aiutare a educare, incuriosire e stimolare.
Vengono coperti una vasta gamma di argomenti, dalla storia LGBTQ+ ai diritti legali e alla sensibilizzazione culturale.
Il corso “Queering Identities: LGBTQ+ Sexuality and Gender Identity” su Coursera, offerto dall’Università di Colorado, è stato frequentato da quasi 30.000 persone.
Rischi e considerazioni etiche
Come in ogni cosa, nonostante i numerosi benefici, l’uso della tecnologia presenta anche alcuni rischi.
È essenziale considerare la privacy e la sicurezza dei dati personali. Ormai sembra tutta una questione di privacy ma sappiamo bene come un gruppo di hacker possa impossessarsi con relativa facilità di sterminati dati sanitari per venderli nel dark web.
Bias algoritmici possono emergere se i dataset utilizzati per addestrare i modelli di AI generalistici come ChatGPT, non sono rappresentativi di tutte le identità di genere e orientamenti sessuali o categorie appartenenti al vasto universo LGBTQ+.
Anche per questo motivo, più se ne parla e più si scrive di questi argomenti e maggiori informazioni saranno disponibili per strutturare opinioni sempre più condivisibili.
Conclusione sull’inclusione LGBTQ+
La tecnologia odierna offre strumenti potenti per migliorare il benessere e l’inclusione della comunità LGBTQ+.
Dal supporto tramite social media e app di incontri, all’uso dell’AI per il benessere psicofisico, le innovazioni tecnologiche stanno creando nuove opportunità per connettere, supportare e proteggere le persone LGBTQ+.
Tuttavia, è essenziale affrontare con attenzione i potenziali rischi e garantire che queste tecnologie siano sviluppate in modo altrettanto inclusivo e sicuro.
Durante il mese del Pride, celebriamo questi progressi e continuiamo a lavorare per un futuro in cui la tecnologia aiuti a costruire una società più equa e inclusiva per tutti.