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Stalking psicologico: come riconoscere i segnali per difendersi

Definiamo stalking psicologico una forma di abuso mentale ed emotivo caratterizzata da comportamenti ripetuti e ossessivi. Questi non sono certo casuali, bensì volti a controllare, intimidire o manipolare una persona. A differenza dello stalking fisico, che include inseguimenti o pedinamenti, dunque atti concreti, visibili e materiali, lo stalking psicologico si basa su dinamiche sottili, ma altrettanto devastanti. I suoi mezzi sono il controllo e la manipolazione della vittima. Tipicamente si procede toccando le corde di paura, colpa e confusione. Lo stalker mira a esercitare potere sulla persona, minando la sua autonomia e serenità. Con il suo modo di fare deviato, punta a controllarla.

Le manifestazioni dello stalking psicologico

Questo tipo di stalking può manifestarsi in vari contesti: nelle relazioni sentimentali, nelle amicizie, tra colleghi di lavoro e persino all’interno della famiglia. Le azioni tipiche di uno stalker psicologico includono generalmente, ma non soltanto, sorveglianza costante, critica distruttiva, controllo di movimenti e comunicazioni, uso di tecniche manipolatorie. Tra queste, si fa spesso uso di gaslighting, allo scopo di far dubitare la vittima della propria percezione della realtà. Un elemento distintivo dello stalking psicologico è la sua ripetitività. Gli atti non sono isolati, ma si verificano in modo costante e continuo, generando uno stato di stress e ansia cronica. È un comportamento persecutorio. Sebbene questo tipo di abuso non comporti necessariamente danni fisici, i suoi effetti possono essere altrettanto devastanti. Talvolta, sono addirittura più subdoli.

Il fatto che chi subisce questo atteggiamento non ha modo di rendere il suo disagio visibile all’esterno, complica molto la sua posizione e lo fa sentire in trappola. Non è raro che chi subisca stalking psicologico si senta isolato e incompreso. Ciò rende molto più difficile cercare aiuto e stimola la rassegnazione.

Dolore e sofferenza provocati

Stalking psicologico: una ragazza risponde al cellulare terrorizzata
Lo stalking psicologico, pur non lasciando traccia fisica, comporta comunque forti traumi in chi lo subisce

Lo stalking psicologico provoca dolore profondo e prolungato. Questo può manifestarsi in molte forme, sia emotive sia fisiche. Dal punto di vista psicologico, la vittima sviluppa forte ansia, stress cronico e, in alcuni casi, persino sintomi depressivi. Ciò si deve alla costante paura di essere sorvegliati o manipolati. Lo stress è legato alla mancanza di controllo sulla propria vita e alle continue interferenze dello stalker. Questo malessere influisce su sonno, appetito e benessere generale. A chi lo vive diventa difficile concentrarsi e svolgere le normali attività quotidiane. Uno degli effetti più devastanti è la progressiva erosione dell’autostima e della fiducia in sé stessi. Le vittime iniziano a dubitare delle proprie percezioni e decisioni. Questo porta a una costante incertezza e vulnerabilità. Un simile stato d’animo rende difficile l’uscita da questo circolo vizioso di abuso.

Lo stalking psicologico si ripercuote sul lavoro, sulle relazioni sociali e familiari. La vittima finisce per isolarsi, evitare contatti con amici e colleghi per paura che lo stalker possa interferire, o magari monitorare queste interazioni. La solitudine e il senso di impotenza, inevitabilmente, peggiorano il quadro psicologico, spingendo la vittima a sentire di non avere via di uscita. Le conseguenze fisiche di questo tipo di abuso non vanno sottovalutate. La tensione emotiva accumulata può portare a sintomi fisici come mal di testa, dolori muscolari, problemi gastrointestinali e attacchi di panico. Il corpo reagisce al costante stato di allarme. Il prolungato livello di stress ha spesso effetti duraturi sulla salute.

Riconoscere i segnali dello stalking psicologico

Riconoscere i segnali dello stalking psicologico è imprescindibile per poter intervenire e difendersi. Uno dei primi campanelli d’allarme è la sensazione di essere costantemente sorvegliati o monitorati. Facciamo attenzione a chiamate o messaggi insistenti, tentativi di entrare nei nostri account social o email o eccessivo interesse per i dettagli della nostra vita. Un altro segnale importante è il tentativo, da parte dello stalker, di isolare la vittima dalle sue reti sociali. Una tipica strategia è l’insinuazione del fatto che i conoscenti dell’individuo non sono in grado di capirlo come faccia lo stalker, o non gli vogliono altrettanto bene. L’obiettivo è creare un ambiente in cui la vittima diventi sempre più dipendente. Lo stalker desidera assumere il controllo totale delle sue relazioni, sociali e affettive.

Altro indicatore è l’uso della manipolazione emotiva. Lo stalker ricercherà sentimenti di colpa nella vittima, sminuirà le sue emozioni o ne manipolerà le percezioni. Altre armi a disposizione del malintenzionato sono la costante critica distruttiva o la presenza di minacce velate: due chiari segnali di abuso psicologico. Le critiche possono essere dirette oppure sottili.

Come difendersi

Difendersi dallo stalking psicologico richiede passi pratici e specifici. È necessario ristabilire il controllo sulla propria vita, proteggendo il benessere emotivo. Il primo step è quello di riconoscere di essere una vittima. Guai a minimizzare, o a giustificare i comportamenti dello stalker. Spesso, chi subisce tende a pensare che chi abusa non faccia sul serio, o che le sue azioni non siano poi così gravi. Ogni forma di controllo e manipolazione è dannosa, e deve essere affrontata. Un secondo passo è l’interruzione del contatto con lo stalker. Non è facile, soprattutto se si tratta di una persona vicina, come un ex partner o un familiare. Tuttavia, è essenziale stabilire dei confini chiari, limitare ogni forma di comunicazione e, se necessario, bloccare ogni accesso allo spazio personale, sia fisico sia virtuale.

Parallelamente, va ricercato un supporto esterno. Amici, familiari o un terapeuta sapranno aiutare a capire meglio la situazione e a trovare soluzioni. In alcuni casi, potrebbe essere utile contattare le autorità competenti, come la polizia o un avvocato. Vi sono casi in cui va ricercata la protezione legale ed è necessario domandare un ordine restrittivo. Per fare tutto questo c’è da lavorare su sé stessi. Autostima e fiducia vanno rinsaldate. Uno stalker psicologico danneggia profondamente la psiche della sua vittima. Il processo di guarigione richiede tempo e dedizione. Terapie psicologiche e attività che promuovono il benessere mentale ed emotivo, come yoga o meditazione, sono utili strumenti per ritrovare serenità e sicurezza.

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