Vaso di Pandora

Riflessioni sul film “Confidenza” tra distanza e vicinanza

Cercherò di tradurre in parole le mie impressioni relative alla visione del film “Confidenza” di Daniele Luchetti, supportate dalla lettura del relativo libro scritto da Domenico Starnone.

I protagonisti del film Confidenza

Il protagonista, Pietro, è un giovane professore liceale, interpretato magistralmente da Elio Germano. Dotato di un carisma amplificato dalla sua insicurezza, che a sua volta ne aumenta il fascino, si innamora di una sua brillante alunna, Teresa. Alcuni anni dopo la fine del liceo, si incontrano casualmente in un bar dove lei lavora, e vengono travolti dalla passione. Seguono immagini del loro amore e della fervente progettualità che lo accompagna.

In queste scene compare per primo ( per poi ricomparire nelle scene finali) un’immagine: quella dei due limoni. Due limoni ammuffiti su un piatto nel frigorifero della loro casa, sommersa da carte e dall’aspetto trascurato per la scarsa cura riservata dai due amanti.

L’immagine dei due limoni

Al ritorno dal cinema, il mio primo pensiero si è soffermato sulla trasformazione dei limoni, sull’invasione delle muffe che appare col passare del tempo o con un contatto troppo ravvicinato.

Il professore convince Teresa a riprendere gli studi e a laurearsi, ponendo le basi per farla diventare una famosa ricercatrice in ambito matematico.

Teresa non si accontenta di un amore semplice e cerca, come tutti gli amanti, di renderlo unico e interminabile, ovvero un amore che non si fermi alle cinque lettere che lo compongono. Propone che svelino l’uno all’altro un segreto inconfessabile, che se reso pubblico potrebbe mettere in pericolo le loro vite. Da questo momento in poi, accanto all’amore si insinua la paura, e decidono di lasciarsi. Proprio quando il loro contatto è più forte, subentra il distacco, la muffa. Un amore che si consuma nel contatto.

Nel periodo successivo, Pietro inizia a scrivere e diventa sempre più noto in ambito scolastico per le sue riflessioni sulla pedagogia dell’affetto. Incontra una donna che, pur non toccando le corde pizzicate da Teresa, decide di sposare e far diventare la madre dei suoi figli. Un amore che cresce nel sostegno e nella modestia dei sentimenti, rendendo la vita del protagonista sostenibile e possibile. Diversamente, nei sobborghi dei pensieri di Pietro permane la paura e il desiderio di essere raggiunto da Teresa, di raccontarsi le loro vite, di sapere se l’altro custodisce ancora il segreto o se accarezza l’idea di usarlo per ferire l’altro.

I commenti in sala

Durante la proiezione eravamo una decina di persone in sala. Due signore dietro di me si chiedevano ogni tanto: “Ma insomma, qual è questo segreto?” La domanda, che lì per lì suscitava in me una certa ilarità, è risuonata nella mia testa per molto tempo. Mi sono risposta in vari modi.

Inizialmente ho pensato che non avesse importanza la natura del segreto quanto piuttosto l’ambivalenza e la complessità del sentimento amoroso che esso evoca. In seguito, la lettura del libro mi ha fatto pensare che il segreto fosse la paura e la vergogna del protagonista, la profonda svalutazione di se stesso, quella morsa che non lo lascia mai per tutta la vita. Nonostante i successi, si sentirà sempre inadeguato. In bilico tra il bisogno di rassicurazione narcisistica e l’idea di poter superare i propri limiti. Sempre in bilico tra amore e paura. Teresa gli ricorda chi è veramente: un uomo pericolosamente privo di empatia ed in balia dei propri demoni.

I due limoni a mio parere non simboleggiano solo i due amanti che ammuffiscono nella vicinanza, ma rappresentano anche il trionfo della sopraffazione, quando il parassita si impossessa del protagonista e lo fa marcire dentro. Tuttavia, nella dinamica dei due amanti emerge anche un altro fenomeno, quello fisico-quantistico della vicinanza-distanza. Dopo essersi toccati in un certo modo, le due persone restano in una condizione di legame imperituro, sottoposte a leggi fisiche che le rendono inseparabili. Se due particelle condividono nell’incontro un medesimo stato quantico, rimarranno legate anche a distanza. In questo caso, un legame che parassita l’anima del protagonista, costringendolo a nascondere la sua verità per sempre.

Nella sua vita, Pietro ha cercato di riscattare il padre dalla sopraffazione subita nel lavoro operaio, perseguendo il successo a prezzo dell’odio verso se stesso e verso gli altri, rivestito da una patina di equilibrio e di affermazione che mai comunque lo riscatterà dalla sofferenza. Confidenza” è un film che esplora la complessità dei legami umani, la tensione tra vicinanza e distanza, e la lotta
interna del protagonista contro i propri demoni.

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