Sicuramente stanca.
Non troppo convinta della promessa fatta.
Loro se la ricordavano bene però quella promessa fatta a Millesimo qualche settimana fa in occasione della Mostra di arte organizzata a Mondored. Un gelato offerto in occasione della loro vacanza a Varazze.
Loro sono un gruppo di persone che abitano in un appartamento a Sanfrè. In Piemonte quindi, dove il mare è vacanza per tutti. Dove quei giorni insieme, il ristorante di pesce pagato con i propri soldi e la passeggiata nei vicoli odorano di vittoria.
Mi aspettavano, disinvolti, simpatici, misurati. Un po’ invecchiati. Come me.
Li conosco uno ad uno da svariati anni, ho visto ed accolto le loro tragedie, ho assistito alle loro crisi, alle regressioni, alla fatica di vivere. Qualcuno stasera mi ha detto di essere schizofrenico da 30 anni ma di convivere bene ormai con la sua follia. Un altro mi ha raccontato di aver perso la sorella ma di avere dentro qualcuno che riempie le sue voragini. Quel qualcuno siamo noi. È il gruppo. È la comunità.
Un altro ancora lavora. Ho notato come si aiutino a vicenda, quanta fraternale confidenza c’è fra loro. Che scherzano sulle bizzarrie proprie ed altrui.
Loro che non osano prendere il gelato nella coppa di Vetro perché costa troppo.
Delicatezza, rispetto, gratitudine.
Siete guariti Cari miei ex pazienti.
Guariti dal rischio di essere soli.
Di essere solo dei sintomi da curare.
Se verro a Sanfrè mi avete promesso un invito a pranzo.
Questa volta preparato da voi.
Sono vittorie che vanno condivise e ci ripagano di tanta fatica fatta. Proviamo ad accompagnarli a qualcosa di diverso dalla sofferenza, qualcuno ci riesce qualcun’altro no. Ma sentirsi parte di qualcosa che riempie le voragini non ha prezzo.. Grazie per aver riassunto in poche parole il significato del nostro lavoro .. nonostante la stanchezza..
semplicemente molto vero e molto tenero, quello che alla fine dà un senso al nostro lavoro e forse anche alla nostra vita. grazie
Grazie Monica. Non dobbiamo mai dimenticare all’insegnamento della Recovery.
I primi che non credono alla guarigione sono i curanti.
Ma non tutti.