“Ascoltare vuol dire capire ciò che l’altro non dice.” (Carl Rogers)
Saper ascoltare è senza dubbio una della qualità più difficili che un genitore possa avere. Ascoltare non vuol dire solo stare a sentire ciò che i figli adolescenti decidono di raccontare, l’ascolto attivo è una pratica che va educata e allenata. Si basa sull’empatia e sull’accettazione dell’altro con la consapevolezza di non essere mai giudici degli eventi narrati, ma spettatori partecipativi delle esperienze. Ascoltare in modo attivo vuol dire collegarsi all’altro attraverso la meta comunicazione e cogliere ogni aspetto del messaggio, la postura, il tono di voce, le esitazioni e le emozioni che trapelano da quanto viene detto.
I ricercatori dell’Università di Reading e di Haifa hanno chiesto a ragazzi, dai 13 ai 16 anni, di osservare una conversazione tra un genitore e un adolescente in una situazione difficile e complessa, con il genitore che adottava un linguaggio del corpo e un comportamento di ascolto diversi e in diverse versioni. I partecipanti che hanno guardato, le versioni in cui il genitore era visibilmente attento, hanno affermato che si sarebbero sentiti meglio, con se stessi, se avessero ricevuto lo stesso trattamento e sarebbero stati più propensi ad aprirsi di nuovo sui loro sentimenti in futuro. Lo studio ha dimostrato che adottare un ascolto attivo fa sentire gli adolescenti più connessi e autentici con il genitore. L’effetto di benessere emotivo e psicologico che invade gli adolescenti quando si sentono ascoltati, porta ad aprirsi di più al dialogo, invece che puntare sempre nell’affermare la propria indipendenza rispetto ai genitori.
Un nuovo studio ha dimostrato che l’ascolto partecipato come il contatto visivo costante, l’annuire con la testa, il chinare il capo in direzione dell’oratore, dare feedback utilizzando parole chiave già espresse dal nostro interlocutore, aiutano gli adolescenti nell’avere il coraggio di ammettere una trasgressione commessa o un errato comportamento adottato. Se fatto con criterio, l’ascolto attivo può influenzare l’intenzione degli adolescenti nel rivelare, anche in futuro, i propri sentimenti; quindi migliorare nettamente il rapporto genitore-figlio. Rispondere con delusione e fare ammenda a rigide regole sono senza dubbio gli atteggiamenti che un genitore dovrebbe evitare, per facilitare una buona interazione e non inibire il dialogo anche per il futuro.
“Per far sì, quindi, che un figlio si senta ascoltato occorre essere genitori autorevoli, cioè adulti credibili che cercano di ascoltare senza giudicare, che cercano di comprendere il loro punto di vista senza però rinunciare al proprio ruolo di adulto” spiega la Dott.ssa Serena Costa, psicologa dell’infanzia.
Questo studio suggerisce che l’ascolto gioca un ruolo importante nel modo in cui i genitori sostengono la soddisfazione dei bisogni degli adolescenti, il benessere e le future rivelazioni di sé.