Quello che sta avvenendo in merito alla proposta del riconoscimento di un reato commesso da un Ministro della Repubblica e Vice Presidente del Consiglio, Salvini, da parte di un Pubblico Ministero, si ricollega a quanto da me ipotizzato a proposito del perché i genitori non riconoscono l’Autorità dei professori dei propri figli oppure del perché i parenti dei malati insorgono contro medici e paramedici, entrambi fino all’uso della forza.
Il Ministro in questione, utilizzando a suo piacimento la TV pubblica, attacca un PM che propone di condannarlo per un reato che ha commesso e viene sostenuto in questo attacco dal Presidente del Consiglio e dall’altro Vicepresidente. Cioè, i politici pretendono di svolgere meglio dei Magistrati il loro compito.
Così come il giornalista che, domenica mattina, sul principale quotidiano del paese, ci spiega che gli psicologi farebbero meglio a tacere di fronte all’omicidio dei genitori e del fratello, commesso dal diciassettenne lombardo: perché’ a lui, come a molti, non viene il dubbio di non aver capito qualcosa, visto che di quei fatti non è un esperto, perché lui è convinto di sapere.
Forse dovremmo tutti, a cominciare dai “primi”, iniziare a rispettare i confini dei poteri, delle competenze, etc. etc. Così, poi, magari lo farebbero come gli ultimi.