Immaginare di trovarsi improvvisamente in un mondo in cui gli oggetti cambiano dimensione, le distanze non hanno più senso e persino il proprio corpo sembra trasformarsi. Questa è l’esperienza di chi vive la sindrome di Todd. Nota anche come “sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie”, prende il nome dal neurologo che la descrisse per primo e rimanda subito alle atmosfere surreali del romanzo. Non si tratta però di fantasia: è un fenomeno reale che può spaventare profondamente, perché incrina la fiducia nella percezione e mette in discussione la continuità della propria identità.
Distorsioni sensoriali e impatto emotivo
La sindrome di Todd si manifesta attraverso episodi transitori in cui la percezione della realtà viene alterata. Gli oggetti possono sembrare enormi o minuscoli, il tempo può rallentare o accelerare, il corpo può assumere proporzioni innaturali. Ciò che destabilizza non è solo l’alterazione visiva, ma il fatto che la persona viva l’esperienza con lucidità, senza potervi porre rimedio. Ne deriva un senso di ansia, smarrimento e paura di perdere il controllo.
I sintomi più comuni
Il quadro sintomatologico varia da individuo a individuo, ma alcuni segnali si presentano con frequenza e permettono di riconoscere il disturbo:
- alterazioni visive con oggetti che appaiono più grandi, più piccoli o deformati
- percezione distorta del corpo, come se mani o gambe cambiassero dimensioni
Gli episodi possono durare pochi minuti o protrarsi più a lungo, lasciando la persona disorientata. Non sono semplici allucinazioni: chi ne soffre è consapevole che la realtà non è davvero mutata, ma non può evitare di percepirla in quel modo.
Possibili cause e fattori scatenanti
L’origine della sindrome non è ancora del tutto chiara. Alcuni casi sono collegati a emicranie, altri a episodi epilettici o a infezioni che coinvolgono il sistema nervoso. Talvolta insorge dopo un trauma o un forte stress fisico e psicologico. A livello neurologico, ciò che sembra accomunare queste situazioni è un’interferenza nei processi che integrano le informazioni sensoriali. Dal punto di vista psicologico, vivere un’esperienza del genere significa confrontarsi con la fragilità dell’Io, messo di fronte a percezioni incoerenti che generano paura e disorientamento.
Conseguenze psicologiche
Il disturbo non si limita alle percezioni alterate, ma si ripercuote sulla vita emotiva e relazionale. La persona tende a sviluppare ansia anticipatoria, timore che l’episodio si ripresenti, difficoltà a parlarne per paura di non essere creduta. Ne deriva un senso di solitudine, accompagnato spesso da strategie di evitamento. Alcuni smettono di esporsi a situazioni sociali, altri riducono le attività quotidiane. Così la sindrome non solo altera la percezione, ma impoverisce la vita di chi ne soffre.
Diagnosi e possibilità di intervento
La diagnosi è complessa perché i sintomi vengono spesso confusi con problemi visivi o con disturbi psichiatrici più gravi. Una valutazione accurata richiede il contributo di medici e psicologi. Una volta escluse patologie maggiori, è possibile avviare un lavoro psicologico che mira a ridurre l’ansia, chiarire la natura del fenomeno e restituire fiducia. Gli interventi possono includere:
- tecniche di rilassamento e strategie per gestire l’ansia durante o dopo gli episodi
- percorsi psicoeducativi per comprendere che l’esperienza, per quanto destabilizzante, non equivale a “impazzire”
Lo scopo non è eliminare del tutto il sintomo, spesso legato a condizioni organiche, ma aiutare la persona a integrarlo senza sentirsi sopraffatta.
Un disturbo raro ma significativo
Pur essendo poco diffusa, la sindrome di Todd ci ricorda quanto la nostra percezione sia fragile e quanto basti una piccola alterazione nei meccanismi cerebrali per trasformare il mondo in un luogo estraneo. Affrontarla significa offrire ascolto a chi ne soffre, riducendo stigma e isolamento. Dal punto di vista psicologico, la lezione più importante è che la realtà interiore, per quanto deformata, non deve essere negata: va compresa e integrata, perché fa parte del vissuto autentico della persona.



