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Come riconoscere i segnali della depressione giovanile

La depressione giovanile. Bastano queste parole per realizzare quanto sia complesso il connubio. Da un lato l’età con il più grande cambiamento personale, psicologico, fisico e sociale e dell’altro un complicato disturbo dell’umore. Durante questo periodo, i giovani affrontano cambiamenti fisici, emotivi e sociali che possono contribuire all’insorgenza della depressione, sulla base di una variabile predisposizione personale. 

Secondo uno studio “Mi vedete?” condiviso dal Sole 24 Ore, il 49.4% degli adolescenti soffre di ansia e depressione a causa dell’emergenza sanitaria, lasciando grandi ripercussioni nel tempo.

Le cause della depressione giovanile

Tra le cause principali che possono favorire la depressione abbiamo lo stress scolastico, la pressione sociale e le aspettative familiari. Queste ultime, più che semplicemente in crescita, stanno diventando banali proiezioni narcisistiche, che portano solamente insicurezza e frustrazione. 

Ancora, gli adolescenti sono alle prese con l’identità personale e il senso di appartenenza, che possono generare ansia e sentimenti di inadeguatezza. 

A questi fattori si aggiungono la mancanza di speranze per il futuro nel contesto di un mondo del lavoro messo sempre più in crisi dal progresso digitale. Nel bene e nel male. Molte professione spariranno a bilancio con molte altre che si formeranno.

Sul lato biologico i cambiamenti ormonali della pubertà possono influenzare i neurotrasmettitori, come la serotonina e la dopamina, aumentando la vulnerabilità alla depressione. 

Eventi traumatici o stressanti come bullismo, abusi o perdite significative possono fungere da trigger per la malattia.

Non va sottovalutata l’influenza dei fattori di predisposizione: se un familiare stretto ha sofferto di depressione, aumenta il rischio che anche il giovane ne sia affetto. Per motivazioni sia organiche che ambientali. 

Infine, l’uso eccessivo dei social media può esacerbare i sentimenti di isolamento e invidia sociale, contribuendo a peggiorare il quadro depressivo.

Riconoscere i segnali della depressione nei giovani è fondamentale per intervenire efficacemente. Prestare attenzione ai cambiamenti nel comportamento e nell’umore, come l’isolamento domiciliare, il calo del rendimento scolastico e la perdita di interesse per attività precedentemente amate, può fare una grande differenza nella vita presente e futura di un adolescente.

Come aiutare un giovane affetto da depressione

Quando si riconoscono i segnali di una presunta depressione in un giovane, è essenziale intervenire con sensibilità e tempestività. 

La prima cosa da fare è ascoltare senza giudicare. Non serve sommergere di parole chi è già poco propenso al dialogo. Mostrare empatia e disponibilità può fare la differenza nel far sentire il giovane compreso e meno isolato. Non servono grandi competenze, basta stare fermi e ascoltare attivamente. 

Un altro passo cruciale è cercare l’aiuto di un professionista della salute mentale, come uno psicoterapeuta o uno psichiatra. Spesso anche lo psichiatra è anche psicoterapeuta. 

I giovani sanno di tutte queste risorse e bisogna sostenerli nel farle accogliere.

Spesso i ragazzi sono stracolmi di energie che non riescono a scaricare. Va promosso lo sport, a qualsiasi livello, dalla corsetta, alla palestra, al puddle. Uno stile di vita sano può contribuire significativamente al miglioramento del benessere mentale. Sono strettamente correlati. 

Anche attività creative e ricreative offrono una valvola di sfogo per le emozioni negative. Ne sono un esempio Nayt e Kid Yugi che attraverso le loro canzoni si sono risollevati da situazioni di vita non ottimali, riuscendo a esternare emozioni, sensazioni e traumi, mettendoli a disposizione di chiunque possa immedesimarsi, riconoscersi trovando la motivazione all’azione.

Infine, è essenziale interessarsi, informarsi sulla salute mentale. Canali come Mymentis offrono contenuti video e post dedicati a tutto il mondo del benessere psicofisico. Conoscere la differenza tra un disturbo dell’umore, un disturbo di personalità o una psicosi. Comprendere che la depressione è una malattia reale, non una fase passeggera, aiuta a costruire un ambiente di supporto più solido e comprensivo. 

Ricorda che aiutare un giovane affetto da depressione non è solo questione di intervenire al momento giusto, ma anche di essere costantemente presenti come sostegno emotivo e pratico. Non sottovalutare il potere del tuo supporto: la sola presenza è salvifica.

Cosa fare e cosa evitare nella depressione giovanile

Innanzitutto, è essenziale ascoltare senza giudicare. I giovani che soffrono di depressione spesso si sentono sotto giudizio, incompresi e isolati; fornire un ascolto attento e privo di critica fa la differenza. 

Inoltre, incoraggiare l’apertura emotiva, creando un ambiente sicuro dove esprimere le proprie emozioni, è cruciale. Non dimenticare di mostrare empatia e comprensione, dimostrando che sei lì per loro, indipendentemente dalle circostanze.

Tuttavia, ci sono anche alcuni comportamenti da controllare. Evita di minimizzare i loro sentimenti dicendo frasi come “è solo una fase” o “tirati su”. Queste espressioni possono far sentire ancora più soli e incompresi. 

Inoltre, non forzare soluzioni rapide o semplicistiche; la depressione è una condizione complessa che richiede tempo e pazienza per essere superata. 

Non ignorare i segnali di allarme o prendere alla leggera le dichiarazioni sulla voglia di farsi del male; questi sono segnali seri che richiedono un intervento immediato di un terapeuta esperto.

Offri il tuo supporto nel trovare risorse adeguate e accompagna il giovane ai primi appuntamenti se necessario e se il contesto lo permette, evitando a ogni costo l’iper-controllo. 

La psicoterapia online si è dimostrata efficace al pari di quella presenziale e offrendo canali più pratici e dinamici può venire incontro anche ai più giovani che dal proprio smartphone possono comodamente parlare con uno psicoterapeuta.

Un genitore, un amico o un caregiver possono essere una parte vitale del loro sistema di supporto, ma da soli non possono gestire tutto.

Conclusioni

La depressione in età adolescenziale è sicuramente un problema dilagante e preoccupante. Bisogna mantenere le antenne sempre orientate a captare i primi segnali di una tristezza ostinata che inizia a caratterizzare tutta l’esistenza di una persona.

Osservare, accorgersi e mantenere una presenza supportiva sono il primo passo per fornire aiuto. Non servono grandi competenze, mille parole o soluzioni drastiche, immediate e semplicistiche.

Sapendo come iniziare ad affrontare la situazione e soprattutto cosa evitare, si può diventare un alleato prezioso per un giovane affetto da depressione, aiutandolo a percorrere la strada verso la guarigione con maggiore fiducia e serenità.

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