All’inizio di Settembre scorso, grazie al sostegno dell’Associazione di Beneficienza Eugenio Benedetti, con la Dott.ssa Aubin Valerie, capo della Delegazione in rappresentanza dell’Ospedale CHPG di Monaco abbiamo partecipato al 22° Congreso ISPS ( International Society for Psychological and Social Approaches to Psychosis) che prevedeva una sezione specificatamente dedicata all’Arteterapia.
Il CHPG offre due servizi: Dipartimento 1 (Psichiatria generale e dipendenze) e Dipartimento 2 (Unità per disturbi bipolari, disturbi ansiosi-depressivi e disturbi alimentari) più un dipartimento esterno situato presso l’UPPM (Unità di Psichiatria e Psicologia Medica).
In entrambi i dipartimenti, grazie al sostegno dell’Associazione di Beneficienza Eugenio Benedetti, sono attivati progetti di Arteterapia condotti da due Arteterapeute: presso l’Ospedale opera Monica Di Rocco e all’ l’UPPM, Sabrina Mazzola.
La Dott.ssa Aubin, ha sottolineato l’importanza della partecipazione al Congresso, perché ha permesso a me e Sabrina di presentare il nostro lavoro specificamente all’interno di un simposio, ma anche di discutere con i nostri colleghi e arricchire la nostra pratica. Inoltre avendo avuto la possibilità di inviare una delegazione di cinque persone, ci sono state più occasioni di scambio e di contatti e si è anche rafforzata la motivazione di tutta la squadra, a nome della quale, la Dottoressa Aubin ha pronunziato un messaggio di saluto della Dottoressa Benoîte Rousseau de Sevelinges che nella sua qualità di Direttore del Centro Ospedaliero Princesse Grace, ha auspicato ogni possibile più stretta collaborazione con l’ISPS, il cui Presidente Dottor Maurizio Peciccia è già stato nel 2018 ospite del CHPG.ù
La mia collaborazione come Arteterapeuta per il reparto di Psichiatria del CHPG inizia nel luglio 2021, dopo un periodo di chiusura dovuta al COVID, con un primo ciclo di 10 sedute di Arteterapia di gruppo con lo scopo iniziale di offrire un supporto ai pazienti che presentavano un aumentato disagio emotivo derivante dall’impatto dell’epidemia su di essi.
Partendo dal Cantico delle Creature di San Francesco, attraverso la rivisitazione dei 4 elementi fino alla costruzione del Ciclo della vita, i pazienti si sono riappropriati dello spazio esterno, limitato dall’ospedalizzazione e negato dal lockdown pandemico, fino a giungere alla ricostruzione di quello interno frammentato dalla malattia, attraverso il DSPT. Un riavvicinamento graduale, schiena contro schiena, come anelito alla ricerca del contatto, della relazione, negata dalla Pandemia.
Visti i risultati positivi, nel mese di Ottobre, ho continuato le sedute di Arteterapia con un ulteriore ciclo di 12 incontri, basandomi in prevalenza sull’uso del DSPT (Disegno speculare progressivo terapeutico), con la Supervisione del Dott. Maurizio Peciccia.
Nel luglio 2022 ho sperimentato il DSPT paziente con paziente confrontandomi con i risultati ottenuti da Thomas Meng (Arteterapeuta svizzero), il quale aveva evidenziato rapporti più performanti e maggiore vivacità nel gruppo e basandomi sugli studi di Lilia D’Alfonso (“I colori del ricordo”,pag 55-78. Setting n.36 Quaderni dell’Associazione di studi Psicoanalitici Franco Angeli).
La Dott.ssa D’Alfonso ha notato come l’uso nel gruppo, del disegno speculare progressivo terapeutico, amplifica le possibilità di integrazione sensoriale che non si limitano alla connessione tra immagini e parole ma coinvolgono anche i percorsi somato-sensoriali (tattili, termici e dolorosi).
Così ho messo a punto tre modelli di DSPT di gruppo: modello A, B e C.
MODELLO A Tradizionale:
Prima fase in coppia:
- Formazione coppie
- Contatto fisico al suolo schiena contro schiena
- Produzione di immagini (risultanti dal contatto fisico, indotto dalla meditazione guidata, o
da un tema dato o libero) - Passaggio di disegni con scambio
- Trasformazione del disegno del partner con foglio trasparente
Seconda fase in gruppo: - Galleria silenziosa
- Condivisione in gruppo
Nel MODELLO B ho integrato nella seconda fase, la visualizzazione di un elemento emotivamente significativo del disegno del partner , con successiva riproduzione dello stesso sul suo corpo utilizzando gessetti colorati con acqua.
Nel MODELLO C, infine, ho integrato il coinvolgimento del terapeuta nella scelta dei disegni che meglio esprimevano le dinamiche transferali del gruppo e la scomposizione nei diversi elementi che lo costituiscono, con identificazione dei partecipanti con un elemento grafico, per concludere con l’animazione delle immagini attraverso il movimento, l’uso di strumenti musicali e vocalizzi (non imposti).
La sperimentazione ha portato alla conclusione che l’uso del disegno speculare progressivo terapeutico dovrebbe essere riservato ai pazienti stabilizzati e che non presentano un disturbo psicotico attivo, poiché queste sedute sono risultate complicate da comprendere per alcuni pazienti che avevano preferito fermarsi. Va quindi detto che il DSPT non è accessibile a tutti e che l’indicazione e la prescrizione di questa forma di arteterapia devono essere considerate a monte con l’équipe medica.
Tuttavia, ai pazienti ho sottoposto un modulo di valutazione dei tre modelli per verificare quale fosse il preferito: per alcuni sono risultati il B e il C. Dopo una prima fase di blocco, del modello C hanno apprezzato la musica e i vocalizzi (la coralità) come dei valori aggiunti con un successivo rinforzo della personalità. Il Modello B ha portato maggiore
consapevolezza sull’importanza della cura del proprio corpo.
Le osservazioni in altri ambiti ed in altri paesi dovrebbero servire per cercare di ripetere le buone pratiche nei nostri ambiti di cura e di riabilitazione e gli operatori dovrebbero sempre di più battersi nel dipartimento di salute mentale per ottenere le risorse economiche ed umane per attuarle
Grazie Elisabetta! Hai ragione!