C’è un tipo di ansia che non è legato a stati emotivi passeggeri e temporanei. Si tratta di un’angoscia più subdola e radicata, difficile da estirpare, la quale ci accompagna per lunghi periodi, in taluni casi persino per la nostra intera esistenza. Non a caso, la chiamiamo ansia esistenziale. In questo articolo vogliamo descrivere questo particolare stato d’animo, questa sensazione complessa da fronteggiare e di fronte alla quale, troppo spesso, ci si rassegna, pensando che non vi sia modo di sconfiggerla e che l’unica soluzione possibile sia quella di imparare a conviverci. Non è così, e lo vedremo.
Che cos’è l’ansia esistenziale?
Quando parliamo di ansia esistenziale ci riferiamo a un’emozione profonda. È una sensazione di angoscia forte, la quale riguarda il senso della vita, nonché il nostro posto nel mondo. Essa ci assale quando affrontiamo riflessioni intime e ponderate. A differenza dell’ansia comune, che nella maggior parte dei casi deriva da situazioni specifiche, come stress lavorativo o preoccupazioni quotidiane, oppure è legata a difficoltà che si stanno attraversando nello specifico momento, ma che poi si supereranno, l’ansia esistenziale si manifesta quando ci interroghiamo sul significato profondo della nostra esistenza. Chi la sperimenti si ritroverà a domandarsi quale sia il suo valore e se la direzione intrapresa nella sua vita sia effettivamente quella giusta per raggiungere gli obiettivi e le aspirazioni prefissati.
Non di rado, ansia e disagio esistenziale sono alimentati da una percezione distorta di sé, così come della realtà circostante. Ci si lascia influenzare da parametri esterni e standard sociali che crediamo di dover seguire, sebbene non sia, in realtà, affatto così. Questa pressione può farci sentire costantemente inadeguati e incapaci di vivere secondo le nostre aspettative. Quando ciò avviene affrontiamo male la nostra quotidianità, sentendoci abbattuti e rassegnati già in partenza. Questo, oltre a impedirci di godere appieno del presente, ipoteca anche il futuro, facendocelo vivere in compagnia di un’ansia fuori luogo, della quale faremmo bene a liberarci.
Come si manifesta?
La sintomatologia dell’ansia esistenziale non è univoca, e può manifestarsi in varie forme. Tipicamente, si riscontrano sentimenti di inadeguatezza, indecisione cronica, sensazioni di vuoto incolmabile e una mancanza di significato generale, che fa sentire l’individuo demotivato, rassegnato e intorpidito, quasi intrappolato in un’esistenza che non riesce a capire. Non di rado, l’ansioso esistenziale sperimenta una paralisi decisionale, dove ogni scelta gli sembra priva di significato o irrilevante, per cui non la prende neppure, visto che, comunque, essa non cambierebbe nulla nella sua vita. Questi sintomi portano frequentemente a un corto circuito mentale: dove la persona si sente intrappolata in un ciclo infinito di dubbi, ruminazioni intrusive e insormontabili preoccupazioni.
In realtà, gran parte di questi stati d’animo ce li autoimponiamo e non avrebbero senso di esistere. Ansia, angoscia e disagio esistenziale sono alimentati da una percezione distorta, tanto di sé quanto di quel che ci circonda. Siamo influenzati da parametri esterni e standard sociali che crediamo di dover seguire, sforzandoci di esserne all’altezza. Ma quando ci comportiamo in questo modo ci inganniamo e finiamo sotto pressione. Ci sentiamo costantemente inadeguati, inadatti e incapaci di vivere secondo le nostre aspettative. È in questa maniera che, molto spesso, si manifesta l’ansia esistenziale. Riuscendo a osservare dall’esterno una simile situazione, senza restarci invischiati, si può realizzare la condizione e attrezzarsi per fronteggiarla, compiendo il primo passo: rendersi conto che soffriamo di un’angoscia non passeggera e legata al transitorio, bensì profonda e ancorata a quelle grandi domande cui non siamo in grado di dare risposta.
Affrontare l’ansia esistenziale
Smettiamo di vivere la vita come fosse una continua lotta per adattarsi agli standard altrui. Dobbiamo trovare un equilibrio tra il nostro essere e il mondo circostante, un equilibrio giusto per noi. Ci sono tanti modi di vivere quanti sono gli individui, e ognuno è valido e prezioso. Rispecchia, infatti, l’unicità della persona cui appartiene. Sforziamoci di compiere un passo verso noi stessi, allontanandoci dagli altri e da quello che crediamo vogliano da noi. Avremo già fatto molto per indebolire la morsa dell’ansia esistenziale. Quando un’idea si radica nella mente, influenza il nostro modo di essere e interagire con il mondo. Ciò ci allontana da una vita piena e autentica. Sta a noi liberarci da queste catene.
Una delle modalità più efficaci, al fine di imparare a gestire l’ansia esistenziale, è riconoscere l’importanza di vivere in modo autentico. In altre parole, occorre accettare che ognuno di noi possiede una propria via, unica e personale, la quale gli consente di affrontare al meglio i problemi. Non esiste una soluzione corretta, valida per chiunque. La chiave è trovare il proprio modo di vivere nel mondo, senza sentirsi obbligati a conformarsi a criteri esterni, bensì rispettando i propri.
Durante periodi di crisi dovuti all’ansia esistenziale, a volte la soluzione per uscirne ci viene suggerita. È il caso dell’emersione di intuizioni illuminanti, che ci permettono di vedere oltre il nostro castello di pensieri. Queste ci aiutano a comprendere che molte delle nostre preoccupazioni sono dovute a noi. Abbiamo il potere di ridefinire i nostri parametri e le nostre aspettative. Eppure, non lo facciamo. Realizzare questa verità e intraprendere un processo di realizzazione completa è profondamente liberatorio. Se ci sentissimo angosciati o ansiosi, ripensiamo a questo concetto. L’intuizione si deve a un momento di buonumore, a una riflessione approfondita, o a un semplice caso fortuito, dovuto al fatto che quella mattina ci siamo svegliati particolarmente bene. Non è importante la causa, bensì l’effetto che può avere su chi si senta ansioso e angosciato.