Questo detto di origine popolare fissa un punto di ripartenza, un’opportunità che ogni volta si rinnova, per cambiare lo stato delle cose, migliorare la propria condizione. Ecco come non fermarsi ai buoni propositi.
Origini del proverbio
“Anno nuovo, vita nuova” è un detto di origine popolare, che identifica nella fine dell’anno una ghiotta opportunità per cambiare le cose che non sono andate nei dodici mesi precedenti, e che fornisce la determinazione per perseguire questo cambiamento.
L’antichissimo proverbio affonda le proprie radici nella cosiddetta “saggezza popolare”, che produceva un motto praticamente per ogni stagione ed ogni aspetto della vita. In questo caso, però, rispetto alla quasi totalità dei detti, che celano tra le loro pieghe un insegnamento, piuttosto che un consiglio, la frase “anno nuovo, vita nuova” si limita ad un auspicio, un augurio, una speranza, che le cose che non vanno possano finalmente aggiustarsi, ma che allo stesso tempo rimanda al destinatario la responsabilità, se non il compito di agire in tal senso, affinché davvero la situazione o le situazioni di cui si è insoddisfatti possano realmente prendere un’altra piega.
“Anno nuovo”, opportunità di cambiamento
I motivi per i quali si identifica nel passaggio da un anno all’altro il momento in cui si avverte forte l’esigenza di un cambiamento radicale sono molteplici e attingono tanto alla consuetudine, quanto alla sfera psicologica. Per quanto riguarda il primo aspetto, le tradizioni hanno sempre fatto della notte di San Silvestro un momento di passaggio simbolico tra il “vecchio” e il “nuovo”, originando tutta una serie di usanze, legate prevalentemente ad una concezione scaramantica, che si traduce in gesti figli di credenze, quali:
- gettare le cose vecchie dalle finestre
- fuochi d’artificio
- indossare qualcosa di rosso
- cibi “propiziatori”, cotechino, lenticchie, melograno e uva
Per quel che invece concerne gli aspetti psicologici, che inducono alla voglia di cambiamento, ci sono:
- l’umana necessità di darsi una data importante a partire dalla quale ricominciare simbolicamente
- l’effetto malinconico che comporta l’umana tentazione di stilare un bilancio dell’anno trascorso
Buoni propositi, come mantenerli
Certo è che dare inizio a “una vita nuova” non è semplice come voltare pagina, ma necessita di idee chiare e concrete, determinazione e costanza nel perseguire il cambiamento. Non basta nutrire il desiderio di uscire fuori dalla propria “comfort zone”, spesso infatti la voglia di stravolgere la propria routine, di intraprendere nuove sfide, piuttosto che di inseguire nuovi progetti, porta a porsi obiettivi talvolta troppo generici, che si rivelano irraggiungibili e che finiscono per ingenerare l’effetto contrario, provocando frustrazione e di conseguenza l’abbandono dei buoni propositi per una vita “nuova”.
Come non fermarsi ai buoni propositi
Insomma, se non supportato, l’anno nuovo sembrerà esattamente come quello vecchio, se non peggiore proprio per non essere riusciti ad imprimere la svolta sognata. Ecco allora alcuni piccoli consigli da seguire per aiutarsi a costruire una “vita nuova”:
- non rimandare i buoni propositi per aspettare fantomatiche “condizioni favorevoli”: sarebbe come darsi un continuo alibi per rinviare
- imparare dalle esperienze precedenti e non cadere negli stessi errori: è un rischio concreto quando non si ammette a se stessi di aver sbagliato
- fare un passo alla volta e godere dei piccoli traguardi: essere consapevoli del percorso che si sta facendo insegna più del “tutto e subito”
- pensare sempre ad un “Piano B”: le cose non vanno quasi mai come si immaginano, ma esistono diversi modi per arrivare ai propri obiettivi
- premiarsi lungo la strada per il cambiamento: volontà e pervicacia nel perseguire un obiettivo meritano già da sole ammirazione e gratificazione