Rilke nel libro “Lettere ad un giovane poeta” descrive la creatività come un processo che richiede pazienza, dove è necessario darsi tempo. Bisognerebbe riavvicinarsi ai tempi della natura e non del ticchettio dell’orologio. Prendere esempio dalle stagioni dove al momento giusto avviene una maturazione, senza la fretta che contraddistingue il momento storico in cui viviamo. Durante l’inverno dove tutto sembra immobile, sotto terra, si formano i progetti che prenderanno una forma visibile in altre stagioni. La primavera e l’estate tornano sempre. Bisogna saper aspettare con umiltà e pazienza.
Lettere ad un giovane poeta
Rilke scrive:
“Tutto è portare a termine e poi generare. Lasciar compiere ogni impressione e ogni germe d’un sentimento dentro di sé, nel buio, nell’indicibile, nell’inconscio irraggiungibile alla propria ragione, e attendere con profonda umiltà e pazienza l’ora del parto d’una nuova chiarezza: questo solo si chiama vivere da artista: nel comprendere come nel creare.
Qui non si misura il tempo, qui non vale alcun termine e dieci anni son nulla. Essere artisti vuol dire: non calcolare e contare; maturare come l’albero, che non incalza i suoi succhi e sta sereno nelle tempeste di primavera senz’apprensione che l’estate non possa venire. Che l’estate viene. Ma viene solo ai pazienti, che attendono e stanno come se l’eternità giacesse avanti a loro, tanto sono tranquilli e vasti e sgombri d’ogni ansia. Io l’imparo ogni giorno, l’imparo tra i dolori, cui sono riconoscente: pazienza è tutto!”
L’importanza del tempo creativo
L’arte permette all’adulto di esprimere le proprie fantasie inaccettabili e per tanto non comunicabili, ma fondamentali per sperimentarsi in ruoli nuovi e diversi, così come il gioco per il bambino. Citando Freud “..il poeta ci mette in condizione di gustare d’ora in poi le nostre fantasie senza alcun rimprovero e senza vergogna”.
Attraverso l’esperienza del gioco, il bambino alimenta il processo artistico e creativo permettendo così l’evoluzione dell’individuo che esita nella personalità adulta.( Winnicott, “Gioco e Realtà”, 1974).
Intuizione e creatività
De Bono utilizza il termine “pensiero verticale” per indicare quel processo logico e deduttivo che caratterizza i disegni sperimentali e la ricerca scientifica, ma accanto a questo tipo di pensiero è necessaria la creatività e l’intuizione come ingrediente fondamentale per arrivare ad una soluzione, questo processo si sintetizza nel fenomeno chiamato serendipity (serendipità) che sta ad indicare le scoperte o le soluzioni impreviste che avvengono mentre se ne stanno cercando altre, utilizzando capacità quali osservazione, sagacia, abduzione e resistendo alla tentazione di seguire idee preconcette. Del Bono afferma che intuizione e creatività fanno parte di quello che lui stesso definisce “pensiero laterale” ovvero quello non controllabile dalla volontà.
Il pensiero laterale può essere utile in tutte quelle situazioni di ricerca bloccate o rallentate. In quanto esso a differenza del pensiero verticale o deduttivo, che segue i percorsi più probabili, si distingue nel aprire tante vie, le definizioni sono movibili e si muove sui sentieri più improbabili.(De Bono E. (1970) Creatività e pensiero laterale,1998). A sostegno dell’ importanza di integrare questi due tipi di pensiero, uno più razionale, deduttivo(pensiero verticale) e l’ altro non controllabile attraverso la ragione, creativo(pensiero laterale), Heisenberg sosteneva che l’osservazione della natura sia condizionata dai nostri metodi di indagine e che la scienza descrivendo semplicemente fatti e relazioni, perda il suo crisma di “verità”.(Heisenberg W. Fisica e oltre,1984). Potremmo quindi dire che un approccio scientifico debba integrare questi due aspetti e permettersi di osservare, ascoltare, verificare, pazientare.. in un processo di crescita creativo.
La non integrazione potrebbe portare ad irrigidire il pensiero verticale(solo razionale) a tal punto da leggere il mondo solo attraverso un codice binario(bianco o nero, buono o cattivo, giusto o sbagliato…) e darci così l’ illusione di controllo di un mondo che ci spaventa, in quanto imprevedibile e per sua natura caratterizzato da una multitudine di sfumature, proprio come siamo noi esseri umani.
Le parole di Alda Merini
Possiamo però superare le paure e i tremori ed andare oltre, solo così potremo raggiungere la bellezza, come leggiamo nelle parole significative di Alda Merini.
“Io vorrei, superato ogni tremore giungere alla bellezza che mi incalza dalla rovina del silenzio. Nell’aperta misura delle ali del più libero uccello, nel vigore degli alberi, nella chiarezza-musica dei venti, nel frastuono puerile dei colori”