Fra gli individui narcisisti patologici, la pratica della cosiddetta triangolazione narcisista è piuttosto comune. Si tratta di una tecnica prevaricante e scarsamente rispettosa dell’altro. Il narciso vi ricorre di frequente, per affermare o ribadire la sua influenza sul soggetto vittima. È una strategia manipolatoria molto crudele, che rappresenta la quintessenza del narcisismo. In genere si utilizza nel rapporto di coppia e, non a caso, è tra gli espedienti più utilizzati dal narcisista, specie se patologico, nei confronti del proprio partner. La triangolazione viene portata avanti in maniera sottile e costante. Lo scopo è tipicamente uno e soltanto uno: destabilizzare. Il narciso afferma il suo potere all’interno del rapporto di coppia tramite questa antipatica tecnica. Le motivazioni per cui si comporta in questa maniera possono essere svariate ed è sempre consigliabile schivare una manipolazione del genere. Vediamo in che modo ci si possa riuscire.
Alla scoperta della triangolazione narcisistica
Iniziamo a definire questa strategia, così da capire bene di che cosa si tratti. Quando si parla di triangolazione narcisistica, in psicologia, ci si riferisce a una tecnica di manipolazione. Durante la sua messa in atto, il narciso introduce un elemento terzo nella coppia, e lo fa con un solo fine: quello di destabilizzare il partner e potersi specchiare e ammirare, portando avanti le due attività che predilige. Ecco le cause per le quali si crea il triangolo. Le modalità in cui la terza persona, che non di rado è una vittima del narcisista esattamente come il suo partner o la sua partner, viene introdotta tra i due sono generalmente subdole e sottili.
Quel che il narciso desidera maggiormente è l’allusione che lui (o lei, naturalmente) sia affascinante e desiderabile, in grado di sedurre e conquistare. Va da sé che il partner, ignaro ma al quale si lascia intendere l’esistenza di un terzo soggetto, resta fortemente destabilizzato dalla situazione. Si desidera piegare la volontà della propria vittima la quale, paradossalmente, è colui o colei che, probabilmente, ama chi la sta trattando in questo modo meschino. Incurante di questo, il narcisista opererà un sistematico confronto tra la vittima e il soggetto terzo inserito nel quadro. Per aggravare la situazione, enfatizzerà particolarmente gli aspetti positivi di quest’ultimo, quasi a voler sminuire il partner, rendendolo l’anello debole del triangolo. Così facendo, il narciso finirà per abbassare l’autostima dell’altra metà della coppia.
Narcisismo e love bombing
Nella maggior parte dei casi, l’intero comportamento del narciso resterà allusivo. Non sarà mai dato il nome e il cognome del terzo incomodo, né si mostreranno sue foto o, tantomeno, ci si farà vedere dal partner in sua compagnia. La presenza di questa variabile resterà sempre sullo sfondo, ma ci si riferirà a essa continuamente, per innervosire e innescare una reazione specifica. La tecnica della triangolazione narcisistica è spesso parte di una strategia di love bombing. La si mette in pratica nella fase iniziale di svalutazione del proprio partner, quando il narcisista sa di avere pieno controllo sulla propria vittima e di poterla manipolare efficacemente. In maniera crudele, ed esercitando quella che può essere a tutti gli effetti considerata violenza psicologica, il narcisista tenderà a sciorinare tutti i difetti della sua vittima, affiancandoli agli opposti pregi del misterioso terzo soggetto.
La triangolazione narcisistica e i social
I social network sono canali privilegiati per mettere in atto la triangolazione narcisistica. Utilizzando questi veicoli, il narcisista può intavolare la sua strategia in una forma apparentemente non intenzionale. È infatti molto semplice mettere in atto la tecnica da queste piattaforme: è sufficiente piazzare qualche provocatorio mi piace a foto e video dell’ex o della ex, ignorare un aggiornamento del partner, o ancora posizionare un pollice alto al post della persona con la quale la vittima si senta, per qualsiasi specifico motivo, in serrata competizione. Al profano potrebbero apparire disattenzioni o superficialità ma, in realtà, ognuna di queste azioni è mossa da un calcolo ben specifico del narciso e non vi è in esse davvero nulla di casuale. L’ambiguità sarà forzata dal narcisista, intenzionato a passare un avvertimento chiaro: attenzione perché potrei andarmene da questa relazione.
L’obiettivo di scatenare la gelosia, a questo punto, sarà già stato raggiunto. L’azione, però, non sarà ancora conclusa. A questo punto il narciso tirerà in ballo il partner, cercando di manipolarlo. Minimizzerà l’intera situazione e incolperà il compagno, o la compagna, accusandolo di attaccamento eccessivo. Cercherà uno scontro in cui farsi passare da vittima, pur essendo stato lui, o lei, a causare l’intera situazione. Questo confronto con il narcisista è proprio quel che l’autore della triangolazione stava ricercando. Facendo passare la vittima per esagerata – o addirittura pazza, se si è particolarmente crudeli – il narciso otterrà una grande vittoria. Va tenuto a mente che, nella mente del narcisista patologico, nessun partner è insostituibile. Egli si ritiene infatti tanto avvenente e affascinante da poter conquistare chi vuole e in grado di ricominciare una relazione non appena ne abbia chiusa un’altra.
Come evitare di restare intrappolati
Questa tecnica di manipolazione è figlia di un meccanismo malsano. Il sistema mette al centro il potere, quello che il narciso desidera sul proprio partner. Il suo utilizzo è sottile, al fine di verificare i limiti della vittima. L’indifferenza rappresenta il metodo migliore per combattere la triangolazione. La vittima ha a disposizione una sola arma: deve evitare di alimentare questo malsano esercizio di potere. Per riuscirci, occorre ignorare i sistemi di triangolazione narcisistica, riaffermando la propria autostima. È bene chiedere aiuto se si pensa di essere vittime di un rapporto con individui di tipo narcisista patologico. Un consulto psicologico potrebbe essere utile. Lo specialista può insegnarci a gestire l’autostima e comprendere le nostre necessità.