La paura è indubbiamente una delle più forti emozioni che un essere umano possa provare. Sa essere davvero molto forte e quando riesce a convincerci che non siamo abbastanza, non siamo all’altezza e non possediamo risorse sufficienti, può arrivare a paralizzarci, nel vero senso della parola. Spesso il nostro timore e le nostre paure si autoalimentano, cibandosi delle insicurezze, potenziandosi e limitandoci sempre di più. Entrati in questo circolo vizioso, l’ansia e il terrore di fallire possono portarci a rifiutare opportunità e occasioni, anche importanti. È possibile affrontare la situazione e trasformare la paura in coraggio. Per riuscirci, però, sono necessarie autoconsapevolezza e determinazione. Soprattutto, bisogna sapersi difendere dal principale rischio connesso alla paura: la possibilità che si trasformi in panico.
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Dalla paura al panico
La paura non è soltanto una sensazione negativa. In numerose occasioni, essa ci mantiene in vita. È questa emozione che ci frena nelle situazioni di pericolo, ci fa riconsiderare le nostre decisioni e ci invita a riflettere più attentamente, prima di comportarci in maniera avventata. Se sappiamo dosarla e gestirla in maniera equilibrata, può essere una potente alleata nella nostra vita quotidiana. Si tratta però di un grande se. La paura ha infatti anche il potenziale contrario e può trasformarsi in una pena molto crudele.
Quando il timore si fortifica, può evolvere e diventare panico. A questo punto, la situazione diventa seria. Il panico annebbia il raziocinio e ci blocca, impedendoci di intraprendere qualsiasi tipo di azione. Nel momento in cui ci sentiamo deboli e inadatti, ecco che questo stato d’animo può stringerci in una morsa, togliendoci il fiato e lasciandoci in un angolo, spaventati e intimoriti. La sua stretta è tale da toglierci il controllo su ogni situazione, privandoci della normale capacità di misurare pro e contro. Il panico è terrore. Esso ci toglie lucidità, ci pietrifica e ci fa vedere tutto come scuro, cupo e insormontabile.
La trappola dell’evitamento
Ansia e paura sono alimentate e sostenute da quella che, probabilmente, è la peggior trappola che queste due emozioni possano attivare: quella del cosiddetto evitamento. In psicologia definiamo così tutti quei frangenti nei quali abbiamo un tale timore delle situazioni che ci fanno paura, che finiamo per evitarle completamente. Siamo terrorizzati da persone, circostanze o appuntamenti con i quali però dobbiamo per forza relazionarci, a causa di motivi privati o professionali. Momenti così capitano a tutti. Molte persone ingoiano semplicemente il rospo e fanno del loro meglio per portare a termine l’esperienza da cui sono spaventati. Altre vengono invece vinte dal timore e rifiutano di presenziare alla situazione che le mette a disagio.
Chi evita gli appuntamenti o le circostanze temute commette però un errore non trascurabile. L’evitamento può causare un momento di sollievo ma, non appena questo termina, ci fa di nuovo precipitare nella paura. Non solo. Come se non bastasse, indebolisce fortemente autostima e fiducia nelle proprie capacità. La percezione momentanea che segue l’evitamento è quella di essersi salvati da quanto ci intimoriva. In realtà, però, non siamo stati salvati. Tutt’altro, siamo precipitati ancora più a fondo. La decisione di non presentarci ed evitare di affrontare la circostanza temuta, infatti, avrà trasmesso all’inconscio un messaggio chiaro: “Quella situazione è troppo pericolosa e non sono in grado di affrontarla.”
Fuggire da quello che ci spaventa serve a dichiarare a noi stessi, e al mondo, di essere incapaci a fronteggiarlo. In questo modo si rafforzano insicurezze, paure e si condiziona l’inconscio, che non solo enfatizzerà le situazioni di pericolo ma accentuerà anche l’ansia e il timore provato ogni qualvolta ci ritroveremo in una simile condizione.
Trasformare la paura in coraggio e liberarsi del terrore
A questo punto, qualcuno tra chi legge potrebbe pensare che sarebbe meglio liberarsi dalla paura, eliminandola una volta per tutte. Ebbene, ciò non è possibile. Per quanto descritto sopra, poi, finirebbe anche per rivelarsi una decisione dannosa, dal momento che perderemmo un importante freno, grazie al quale limitiamo impulsi e pulsioni pericolose. È come se la paura vigilasse su quel che ci circonda, come un radar, e poi attivasse l’ansia, suo generale, per lasciarle il compito di decidere se sia più saggio attaccare oppure fuggire. La soluzione non è assopirla, bensì renderla altro: per liberarci dal terrore dobbiamo imparare a trasformare la paura in coraggio, utilizzandola come fosse benzina.
Suggerimenti per trasformare la paura in coraggio
Non è semplice trasformare la paura in coraggio. Anzi, in tutta franchezza, si tratta di qualcosa di piuttosto difficile. Non però impossibile. Si può infatti provare a portare a termine questo compito, seguendo uno o più dei seguenti suggerimenti:
- Riconosciamo la nostra paura: iniziamo ad ammettere a noi stessi che ci sono cose, situazioni e frangenti che ci spaventano. Riconoscere e accettare che non siamo robot impavidi ci eviterà di restare bloccati nel nostro timore, invitandoci a trasformare l’ansia in grinta.
- Affrontiamo le emozioni sgradevoli: per tutti coloro i quali, leggendo il punto precedente, hanno pensato che un conto sia scriverlo e un altro farlo, ecco come procedere. Non fuggiamo dall’angoscia ed evitiamo di negarla e reprimerla, altrimenti si ripresenterà con maggior forza. Dobbiamo lasciarci circondare da essa e tenere a mente che non possiamo farci nulla: una circostanza come quella in cui ci siamo trovati alla tal ora del tal giorno, ci spaventa e ci inquieta. Poco male. Tutti hanno paura di qualcosa o qualcuno.
- Alleniamoci a fare errori: nessuno è infallibile. Concediamoci il permesso di sbagliare. Se ci siamo accorti, magari leggendo queste righe, di essere abituati a evitare le situazioni spaventose e di preferire la fuga al confronto con persone o situazioni che ci provocano ansia, non c’è alcun problema. Anzi, faremmo bene a commettere qualche piccolo errore ogni giorno, anche in maniera intenzionale. Sbagliare ci aiuta a crescere. Spesso abbiamo il terrore di alcune situazioni perché non le abbiamo mai vissute. Temiamo che l’insuccesso sia rovinoso. In realtà, le cose a cui non c’è rimedio, nella vita, sono veramente poche. Mollare e arrendersi è quel che fanno gli sconfitti. Essi non riusciranno mai a trasformare la paura in coraggio, perché neanche provano a farlo.
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