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Accettazione radicale: svilupparla e praticarla

Lungo il percorso che conduce al benessere emotivo, quello dell’accettazione radicale è un concetto fondamentale. Un simile approccio, se praticato con consapevolezza, porta una maggiore serenità mentale e una migliore gestione dello stress. Vediamo dunque di che cosa si parla, quando si tira in ballo l’accettazione radicale, com’è bene sviluppare questa abilità e, soprattutto, come metterla in pratica nella vita di tutti i giorni. L’accettazione radicale è un potente strumento la salute mentale, e dunque per quella fisica. Potenziarla e metterla in atto può portare a una maggiore serenità psichica. Essa può anche garantirci migliore resilienza emotiva e maggiore soddisfazione nella vita di tutti i giorni. Accettare la realtà così com’è è il primo passo per trasformarla. Una virtuosa strategia di accettazione radicale, parte dall’interiorizzazione di questo concetto cardine.

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Che cosa significa accettazione radicale?

L’accettazione radicale è un approccio alla vita che implica di accettare pienamente la realtà presente. Così come essa si manifesta, senza alcun giudizio o resistenza. Questo concetto affonda le radici nella terapia comportamentale dialettica (DBT). Si tratta di un iter cognitivo-comportamentale sviluppato per trattare il disturbo borderline di personalità. Secondo la DBT, l’accettazione radicale è una componente chiave della gestione delle emozioni intense. Mettendola in pratica si migliora il funzionamento psicologico complessivo dell’individuo. Semplificando, possiamo scrivere che accettare radicalmente significa fronteggiare la realtà così com’è. Non ha infatti senso alcuno, per chi adotta questo approccio, cercare di cambiarla o combatterla.

Facciamo attenzione a questo punto. Quanto sottolineato non significa che sia necessario rassegnarsi passivamente, oppure ignorare i problemi. Tutt’altro. Si pone in evidenza la necessità di accettare che alcune cose sono al di là del nostro controllo, concentrandosi sulle azioni che possiamo intraprendere per affrontare la situazione in modo costruttivo. Accogliere radicalmente ci permette di superare la sofferenza emotiva e ci dà modo di vivere la vita con serenità. Questo approccio è illuminante quando le cose non vanno come vorremmo. Al fine di liberarsi di traumi, amarezza e risentimento, poco funziona bene come una buona dose di accettazione radicale.

Accettazione radicale: un uomo pensieroso
L’accettazione radicale implica di accettare pienamente la realtà, con tutti i suoi alti e bassi

Il concetto nasce intorno al 1993, quando la psicologa Marsha Linehan sviluppa la terapia dialettica comportamentale. La dottoressa desiderava trovare una nuova via per trattare il disturbo borderline di personalità e fu responsabile della trascrizione dell’approccio teorico dell’accettazione radicale. In realtà, alcune correnti del buddismo la mettevano in pratica da molto prima. Non a caso, i valori chiave di chi mette in pratica l’accettazione sono gli stessi di chi segue la filosofia buddista. Generalmente, parliamo di buddismo come religione. Esso, però, rappresenta molto più un approccio filosofico alla vita di una vera e propria fede.

Sviluppare l’accettazione radicale…

Sviluppare l’accettazione radicale richiede pratica e consapevolezza. Un modo per iniziare è coltivare l’analisi, disinteressata e consapevole, del momento presente. Per riuscirci, vanno osservati i propri pensieri. Bisogna esternarsi e studiare emozioni e sensazioni, senza dare giudizi. La meditazione mindfulness è un ottimo strumento per sviluppare questa consapevolezza. Può infatti insegnare come osservare le proprie esperienze interne, con distacco e obiettività. Riconoscere e accettare che la vita è piena di imperfezioni e incertezze è molto importante. Assumiamo un atteggiamento elastico, flessibile e adattabile, di fronte a ogni sfida che la vita ci presenta. Se vogliamo sviluppare l’accettazione radicale dobbiamo imparare a tollerare l’incertezza, gestendo il disagio emotivo. Difenderci da quest’ultimo può infatti portare a una maggiore resilienza, nonché a una migliore qualità della vita.

… e praticarla al meglio

La pratica dell’accettazione radicale non è qualcosa di saltuario e occasionale, bensì un rito da mettere in opera tutti i giorni. Ad esempio, quando ci troviamo di fronte a una situazione stressante o frustrante, non reagiamo impulsivamente. Dimentichiamoci di poter controllare tutto. Accettiamo la situazione così com’è. Non cerchiamo di cambiarla, troviamo piuttosto un modo costruttivo di affrontarla al meglio. Similmente, impariamo a perdonare noi stessi e gli altri. Dimentichiamoci degli errori passati, siamo gentili e compassionevoli. Se abbiamo aspettative irrealistiche, lasciamole andare. L’accettazione radicale non è una destinazione, un obiettivo da raggiungere; si tratta piuttosto di un processo continuo di crescita e auto-esplorazione.

Chi voglia avvicinarsi al percorso dell’accettazione radicale, farebbe bene a tenere sempre a mente le quattro nobili verità del buddismo. Esse coincidono in maniera pressoché perfetta con i valori chiave di questa disciplina così preziosa per il nostro benessere mentale. Le emozioni vanno gestite e controllate. Imbrigliarle è però impossibile (e sarebbe dannoso), dunque occorre adottare un altro approccio. Canalizziamole in un pensiero di accettazione che ci dia una pacca sulla spalla, ogni volta che le sensazioni ci investono improvvisamente, in maniera così intensa da sembrarci incontrollabile. Le quattro nobili verità sono le seguenti:

  • sofferenza e miseria esistono, ed esisteranno sempre.
  • È il desiderio a causare la sofferenza.
  • La sofferenza si può sconfiggere.
  • Per emanciparsi dalla sofferenza occorre accettarla e intraprendere il percorso dell’ottuplice sentiero.

Naturalmente, nell’ultima verità è contenuto un riferimento al buddismo valido principalmente per chi ha intrapreso questo cammino. A chi sia lontano da quei valori filosofici, basta ricordare la prima parte di tale verità, assieme alle altre tre.

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