C’è tradimento e tradimento. Tutti abbiamo ben presente che cosa significhi essere traditi e cosa sia un tradimento. Nel nostro immaginario, questo atto necessita di contatto fisico; c’è bisogno, in sostanza, che la relazione diventi sessuale, o comunque intima, perché si realizzi che cosa sta succedendo. Esiste però anche un altro tipo di tradimento, che chiamiamo emotivo. Si tratta di una relazione che potrebbe anche non diventare mai intima, mantenendosi sempre soltanto a livello di complicità o affiatamento. Non di rado, anche questa esperienza viene vissuta, dal tradito o dalla tradita, come un affronto alla sua fiducia e un motivo valido per tagliare i ponti e mettere fine al rapporto. Approfondiamo questa forma di tradimento e vediamo perché faccia tanto male.
Inquadriamo il tradimento emotivo
Il tradimento emotivo, pur non comportando alcun contatto fisico (altrimenti sarebbe un mero tradimento, senza aggettivi qualificativi), è una forma di infedeltà che comporta, di frequente, un impatto devastante su una relazione. Si manifesta quando uno dei partner sviluppa un legame intimo e affettivo con una terza persona, a livello tale da mettere in crisi fiducia e stabilità della coppia. Questo tipo di tradimento non implica necessariamente attrazione fisica, ma piuttosto una connessione emotiva profonda. Essa coinvolge spesso confidenze personali, complicità e un supporto emotivo che sostituiscono, anche completamente, quelli offerti dal partner ufficiale.
Molte persone tendono a sottovalutarlo, considerandolo meno serio rispetto a un tradimento fisico. Forse anche chi legge potrebbe essere di questa stessa idea. In realtà, la mancanza di contatto fisico non lo rende meno doloroso. Anzi. In molti casi, vicinanza emotiva e complicità con qualcun altro fanno emergere tutto il senso di esclusione e delusione nel partner tradito. Per alcuni, il tradimento emotivo può essere persino più difficile da accettare e superare rispetto a quello fisico. Diversamente da quest’ultimo, il primo si vive come una perdita dell’intimità e della fiducia nella relazione. Questi due elementi sono spesso imprescindibili per la salute di una coppia.
Come riconoscerlo e accettarlo
Riconoscere il tradimento emotivo può essere complesso, anche per chi ne sia direttamente coinvolto. Spesso si sviluppa in modo graduale, ed è facile confonderlo con una semplice amicizia o condivisione di interessi. Tuttavia, ci sono alcuni segnali rivelatori che possono aiutare a individuare la potenziale infedeltà. Un partner che si fa più distante, confida meno e si rivolge a un’altra persona per ritrovare quel supporto emotivo precedentemente parte della relazione, provoca l’accensione di una spia d’attenzione. Anche un’eccessiva segretezza rispetto a interazioni con un amico, messaggi o chiamate nascoste possono essere campanelli d’allarme. La differenza tra una normale amicizia e un tradimento emotivo è sottile, ma sostanziale. Quando l’intimità emozionale di coppia si sposta verso un’altra persona, il rischio di infedeltà emotiva si fa più che mai concreto.
Accettare un tradimento emotivo è un processo delicato. Implica il riconoscimento, mai facile, di una frattura emotiva profonda. Per alcuni, realizzare questo tipo di infedeltà richiede uno sforzo. Non tutti riusciamo agevolmente a comprendere che il tradimento non è solo fisico, ma può anche essere prettamente – o esclusivamente – affettivo. Questo può causare una perdita di fiducia e sicurezza. Una volta riconosciuto il problema, è fondamentale, per il partner ferito, evitare di minimizzare o ignorare i propri sentimenti. In questo modo, il risentimento non potrà che crescere. L’accettazione è il primo passo per avviare un dialogo costruttivo, valutando se sussistano le condizioni per ricostruire la relazione. Qualora così non fosse, chiuderla è sempre il passo migliore.
Superare il momento
Affrontare un tradimento emotivo richiede tempo. Occorre agire su due livelli. Il primo, intimo e personale, è quello della riflessione. L’atto non deve però diventare deleterio per chi lo intraprende. È dunque bene ricercare uno, o più, supporti esterni. Rimarginare questa ferita implica il superamento di un percorso di introspezione, in cui entrambi i partner sono chiamati a riflettere sul significato della relazione e sulle proprie responsabilità, non solo la parte lesa. Se c’è la volontà di andare avanti, da ambedue le parti, è necessario comunicare in maniera aperta e sincera, discutendo sia i sentimenti feriti sia le motivazioni che hanno portato al tradimento emotivo. In tutti i casi, il supporto di un terapeuta può rivelarsi estremamente utile. In molti, è indispensabile. Un professionista può facilitare il processo di guarigione, permettendo a entrambi i partner di esplorare le radici emotive del tradimento.
La terapia di coppia è in grado di portare a un chiarimento. È possibile servirsene per risolvere i conflitti e sviluppare nuove forme di comunicazione, fondate su trasparenza e comprensione reciproca. Per superare il tradimento emotivo occorre lavorare su sé stessi, riacquisendo fiducia, sicurezza e autostima. In questa maniera si può creare una nuova base di rispetto reciproco, allo scopo di sostenere la relazione in modo sano.
Le cicatrici lasciate dal tradimento emotivo
Il tradimento emotivo lascia inevitabilmente delle cicatrici. Anche profonde. Queste possono persistere nel tempo. Talvolta, perdurano anche dopo il termine della crisi. La ferita più comune è la perdita di fiducia. Questa, infatti, è una componente fondamentale per la stabilità relazionale. Dopo aver elaborato il dolore ed essere riusciti a ricostruire una comunicazione aperta, il partner tradito continua a provare insicurezza e ansia, temendo che situazioni simili si possano ripetere. Queste cicatrici emotive possono riaffiorare in momenti di stress o fragilità nella coppia, rendendo difficile il ritorno alla normalità pre-crisi.
Oltre alla fiducia, il tradimento emotivo può lasciare segni profondi sull’autostima e il senso di sicurezza del partner tradito. Spesso, chi ha subito un tradimento emotivo, si sente insufficiente o incapace di rispondere ai bisogni emotivi del partner. Finirà così per sviluppare dubbi su sé stesso e sulla propria capacità di costruire relazioni sane. Queste cicatrici possono anche rappresentare un’opportunità di crescita, personale e di coppia. È però necessario affrontarle con determinazione e spirito di collaborazione. L’obiettivo è trasformare l’esperienza in una lezione di consapevolezza. Il target deve essere la costruzione di una relazione più forte e autentica, fondata su una comunicazione attiva e sincera nonché sulla capacità di affrontare, insieme, anche le sfide più complicate.