Vaso di Pandora

Storie di ordinaria burocrazia

Commento all’articolo: Covid e il grande spreco dei vaccini: 122 milioni di dosi scadute e rimaste nei magazzini, così l’Italia ha buttato 2 miliardi di euro apparso su La Stampa il 30 gennaio 2023

A proposito delle mie considerazioni sul lavoro di gruppo e sul tempo.

Mi pare che il tempo in tal caso Kronos, evidenzi non solo l’incapacità di essere tempestivi (il famoso tempo perso), ma soprattutto l’inutilità delle sovrastrutture burocratiche in sanità (l’altrettanto famoso tempo sprecato).

Ora credo che tutti possiamo concordare che questo è un eclatante esempio di inefficacia, inefficienza.

Ricorrerei ad uno dei sette peccati capitali per spiegare meglio: l’accidia.

Avremmo potuto regalare le dosi ai paesi in difficoltà, avremmo potuto programmare meglio i bisogni, pensare (verbo sconosciuto ai burocrati di Stato).

Chi paga tale danno? Nessuno ovviamente perché la grande abilità del burocrate è quello di trincerarsi dietro i codicilli, i distinguo, l’impersonale possibilità di fare le cose più ovvie in tempo rapido.

Come per tutte le istituzioni anche i burocrati sono vittime di loro stessi in una sorta di stupidità indotta dal sistema.

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Commenti su "Storie di ordinaria burocrazia"

  1. Proprio così, stupidità indotta dal sistema: l’intrico di norme fa gioire il burocrate perverso che vi si aggira, e ostacola il funzionario volenteroso. E’ una prerogativa italiana o non soltanto?
    Certo, Alessandro Manzoni nell’800 parlava così della situazione del ‘600 nel suo paese (cito molto approssimativamente): non che mancassero leggi e disposizioni, che anzi grandinavano: ma questa abbondanza serviva solo a impacciare gli onesti, non a ostacolare i trasgressori che sapevano come aggirarle.
    Mi sa che nulla è cambiato.
    Superfluo tornare sui motivi storici, come le lunghissime dominazioni straniere, dirette o indirette, che hanno fatto dello Stato un avversario. Ma come uscirne? c’è una via?

    Rispondi
  2. Propongo un movimento per la liberazione dei burocrati affinché siano liberi di pensare, ritornando cittadini.
    Non più schiavi di intrecci, di competenze, leggi inutili e ostative del buon senso.
    Permettiamo loro di liberarsi della perversione dei distinguo!!

    Rispondi
  3. la burocrazia blocca, ma soprattutto la confusione di chi deve fare e cosa e come e quando!
    Le regole burocratiche sono a conoscenza di pochi eletti che le pubblicizzano quando e come vogliono: la mano destra non sa quello che deve fare la sinistra. Il paziente ignaro di tutto ciò e anche la maggior parte dei familiari immaginano procedure semplici e collegate tra i vari servizi e le varie strutture, ma poi si scopre che alcune cose sono diverse in alcuni casi e nel mentre tutto resta in uno stato di limbo illusorio.

    Rispondi

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