ESPERIENZE NELLE ISTITUZIONI
In numerosi Ospedali psichiatrici si attivano esperienze innovative, non tutte identiche ma fondate su alcuni parametri essenziali: allargamento della comunicazione all’interno della istituzione, e di questa con l’esterno; ricerca di sinergie con le agenzie e le forze sociali progressiste; restituzione agli ospiti di parola, di identità personale, di libertà di movimento tendenzialmente totale; ridotto ricorso, per quanto possibile, alle terapie farmacologiche e proscrizione di quelle di shock; attenzione rivolta alla interazione sociale piuttosto che all’intrapsichico; fuoco dell’intervento terapeutico spostato dall’istituzione al territorio. Da ricordare le esperienze di Perugia, di Reggio E. dove opera Jervis, di Parma con Basaglia e poi con Giacanelli, quando il primo passa a Trieste; di Arezzo con Pirella, di Ferrara con Slavich, che successivamente opererà a Genova.
Particolare l’esperienza di Pavia, per l’attivo coinvolgimento di esponenti del mondo accademico, che nel suo insieme non ha avuto in quegli anni una funzione trainante. Negli anni ’75-76 l’equipe di De Martis, Petrella, Caverzasi accoglie nella Clinica Psichiatrica Universitaria di Pavia un gruppo di lungodegenti dell’Ospedale Neuropsichiatrico di Voghera, partecipando così alla sua suddivisione settoriale. Essi vengono scelti senza riferimento ad aspetti clinici e comportamentali, ma esclusivamente su base territoriale: provengono dall’area Lomellina 4 (Sud Est).
Ma la maggior parte delle Cliniche Universitarie non partecipa a questo movimento. Il pur proficuo distacco dalla Neurologia certo dà spazio al crescere di indirizzi teorici diversificati e anche prestigiosi, ma non modifica sostanzialmente la tradizionale prassi che continua a rivolgersi a un target escludente le condizioni psichiatriche più pesanti. Dei disturbi ancor meno impegnativi continua a occuparsi un circuito parallelo “neurologico”, nei reparti ospedalieri e negli ambulatori mutualistici. Del tutto minoritaria l’assistenza psichiatrica di lusso, per pazienti paganti in cliniche e ambulatori privati.