Vaso di Pandora

Memento mori e la filosofia del rock

Sono molto felice di poter fare questo annuncio, perché sono un grande fan di questo gruppo e non avrei mai pensato di conoscerlo personalmente. Ho trasmesso per tanti anni in radio i loro successi e finalmente potrò averli sul palco”.

Il conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo Amadeus, ha così confermato la presenza dei Depeche Mode durante la serata finale della kermesse.

La band, ormai ai minimi storici nella loro formazione, uscirà nella prossima primavera con il quindicesimo album registrato in studio e con un tour mondiale in partenza il 23 marzo, che si intitolerà Memento Mori.

Si tratta di uno dei pochi casi in cui il titolo scelto in principio viene confermato fino all’uscita del disco.

Nel caso specifico, assume un significato maggiormente introspettivo a seguito della dipartita di un componente della band.

Il 26 maggio scorso uno dei membri fondatori Andy “Fletch” Fletcher, è morto a causa della dissezione dell’aorta.

“Ora la gente penserà che tutte le canzoni siano scritte dopo la morte di Andy, quando in realtà era già tutto pronto e pianificato. Andy è morto poco prima che cominciasse a lavorare con noi. E quindi mi piace l’idea che la frase memento mori assuma un senso positivo, tipo: vivi al meglio ogni giorno che ti è concesso di stare sulla terra” dice Martin Gore durante un’intervista sul Rolling Store US, sostenuto dal frontman Dave Gahan.

Ecco uno spunto su come affrontare la tanatofobia, ovvero la paura di morire.

La morte ci ricorda che abbiamo un tempo limitato e che dobbiamo sfruttare a pieno ogni occasione.

Se non siamo capaci di accoglierla, ossia di abbandonare ciò checi fa soffrire, non capiremo mai come iniziare a vivere allontanandone il pensiero.

In ultimo, la morte ci fa cambiare prospettiva: imparare a riconoscere ciò che è superfluo e ciò che è fondamentale ci facilita nel valorizzare le esperienze nel modo corretto.

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