Ritengo utile pubblicare questo pensiero scritto da Roberta Antonello che riguarda la scomparsa avvenuta recentemente di una nostra ex paziente che era seguita dalla Prato odv. Penso che sia di esempio per i nostri collaboratori più giovani, per capire che il nostro lavoro è strettamente legato alle nostre esistenze.
Giovanni Giusto
Non sono mai stata la tua curante, la tua psichiatra. La tua psicoterapeuta insomma. E così tra noi sono rimaste tante cose in sospeso, tante cose che forse in un altro modo avremmo potuto dirci e la tua morte mi lascia l’amarezza appunto di un rapporto che poteva comunicarci più cose.
Sono stata chi ti ha accolto in comunità, sostenuto, guidato, incoraggiato ma anche dato limiti, fermato, frenato. Ho lasciato ad altri il lavoro psicologico. Persone come la dottoressa Di Roccia e poi fino ad ora il dottor Solari. Io sono sempre stata con te in questi 30 anni non tanto per curarti ma perché tu vivessi. Volevo che tu vivessi la tua vita scelta man mano e facevo solo da guardrail.
E tu correvi, e sbattevi contro le mie barriere. Io vedevo i precipizi tu vedevi le tue mete e acceleravi e le mie barriere ti fermavano quel tanto sufficiente per rientrare in corsa ma non erano ovviamente gradite. Così i nostri incontri diventavano a volte scontri.
Il nostro legame era segnato da questa relazione. Perché ho amarezza.. per non averti mai forse abbastanza comunicato quelle emozioni di gioia e di soddisfazione che mi davano le tue scelte di vita, raccolte e coltivate con entusiasmo da te, iniziative di ogni tipo, e il tuo amore per Andrea, la tua perspicacia nell’intuizione, il tuo voler fare comunque, esserci comunque così come eri, farti sentire, inventare. La tua creatività. E per far questo per permettere la tua vita non ho chiuso porte ho aperto altre porte ma ho fatto da guardrail… sicuramente lo hai capito ma ci è mancato quel momento insieme per dirci reciprocamente grazie per quello che vicendevolmente eravamo una per l’altra.
Ciao Chiara.
Commovente
Grazie Roberta per le tue parole…Chiara è nel cuore di tutte le persone che la hanno incontrata. Hai dipinto con pochi tratti la sua irruente personalità. Nonostante i vostri scontri lei sapeva che il guardrail spesso ti salva la vita…
Grazie Roberta di aver condiviso questo saluto, tutti noi ,credo,abbiamo in mente momenti e parole mancate che ormai non avremo più occasione di recuperare , il tuo coraggio di esprimerle anche per noi è commovente e mi fa bene …
Grazie Roberta per le tue parole,chi ha conosciuto Chiara,la sua forza,la sua irruenza,la sua energia c’è l’ha nel cuore e li resta.Non la vedevo da tempo ma quando ho saputo della sua morte ,ho sentito la necessità di poterla salutare almeno ancora una volta in chiesa e tutti i suoi cari amici e Andrea il suo grande amore
Roberta, nel cuore ho il ricordo del Corso per uditori di voci a Pietra, sembra passato un secolo e sembra ieri al contempo. È stata per me un’esperienza forte, che mi cambiata, che ha segnato il mio essere operatore. Eravamo in camera insieme io, te e Chiara. Vi osservavo, due teste dure, due caratteri forti, vi osservavo e imparavo.
Ciao Chiara
Grazie Debora di questo ricordo e delle tue parole