Vaso di Pandora

La mercificazione della cura psicologica

La recente campagna pubblicitaria congiunta tra un portale di psicoterapia online e un noto marchio di detergenti intimi, ha generato una forte reazione all’interno della comunità professionale degli psicologi. 

I Presidenti degli Ordini degli Psicologi di Abruzzo, Campania, Lazio, Marche, Sicilia e Veneto, hanno espresso in una lettera la loro decisa perplessità sull’associazione tra psicoterapia e la promozione commerciale di un prodotto per l’igiene intima. 

Riteniamo che la salute mentale non sia un bene di consumo, e trattarla come tale può  contribuire a svalutarne il significato originario e il valore intrinseco. 

Chi si rivolge a uno psicoterapeuta lo fa spesso al termine di un percorso di introspezione, mosso da un bisogno autentico di prendersi cura di sé stesso. 

Condizionare l’accesso a tale tipo di supporto a un acquisto, non è solo inappropriato, ma rischia di minare la dignità degli psicologi e la profondità della relazione terapeutica.

La mercificazione della cura psicologica

L’aspetto più problematico, evidenziato dai Presidenti degli Ordini degli Psicologi, è la mercificazione della cura psicologica. Offrire delle sedute di psicoterapia come premio per l’acquisto di un prodotto, è in contrasto con i principi fondamentali di autonomia e autodeterminazione che la professione psicologica si impegna a sostenere. 

La scelta di intraprendere un percorso psicoterapeutico deve essere libera, consapevole e mai subordinata a logiche di marketing. 

Siamo fermamente convinti che il supporto psicologico non debba mai essere considerato un privilegio subordinato a comportamenti di consumo, bensì un diritto fondamentale che merita rispetto e appropriatezza. 

L’obiettivo dovrebbe sempre essere quello di promuovere l’autonomia del paziente, guidandolo verso scelte consapevoli e orientate al proprio benessere, senza alcun tipo di interferenza commerciale che possa sminuire la natura della cura.

Il nostro compito è prenderci cura della sofferenza umana, senza compromessi e senza piegarci a logiche di mercato che sviliscono il significato e la finalità del nostro operato.

Ieri si è celebrata la Giornata Mondiale della Salute Mentale un’occasione per contribuire al dibattito sul benessere psicofisico, nel quale speriamo che questo messaggio possa contribuire al raggiungimento di una visione condivisa e rispettosa di pazienti e terapeuti.

La comunità professionale deve rimanere coesa nel difendere i valori fondanti della psicoterapia, opponendosi a iniziative che rischiano di compromettere la percezione del nostro lavoro e, soprattutto, la fiducia delle persone che si affidano a noi. 

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