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Il riposino pomeridiano fa bene? I vantaggi per la salute

La pennichella, quel breve momento di sonno nel primo pomeriggio, è spesso vista come un lusso per pochi o un’abitudine da anziani. Eppure, la scienza e la psicologia stanno rivalutando sempre più questo gesto semplice e naturale, evidenziandone i benefici cognitivi, emotivi e fisiologici. Il riposino pomeridiano fa bene? In un’epoca in cui produttività e velocità dominano la quotidianità, concedersi una pausa ristoratrice può diventare un atto di cura verso se stessi, e persino una forma di resistenza silenziosa contro lo stress cronico.

Il riposino pomeridiano fa bene: la fisiologia del sonnellino

Verso le prime ore del pomeriggio, solitamente tra le 13 e le 15, il nostro ritmo circadiano naturale subisce un lieve calo. È il cosiddetto “dopo pranzo”, momento in cui il corpo e la mente tendono fisiologicamente a rallentare. Anche chi ha dormito a sufficienza durante la notte può percepire un calo dell’attenzione, della concentrazione e dell’energia.

Questa finestra biologica non è casuale, ma risponde a un’esigenza evolutiva: concedere all’organismo un breve momento di recupero. Ignorare questa richiesta può portare a un accumulo di fatica mentale e a una diminuzione delle performance, anche se si continua a “resistere”.

Dormire 10-20 minuti in questa fascia oraria permette al cervello di ricalibrarsi, favorendo un miglior funzionamento per il resto della giornata.

I benefici psicologici del riposo breve

Dal punto di vista psicologico, un breve riposino può avere effetti sorprendenti. Non si tratta solo di “rilassarsi”, ma di interrompere il flusso continuo di stimoli, informazioni e richieste esterne che invadono la nostra attenzione. In questo senso, il sonnellino diventa una parentesi di disconnessione, simile a una meditazione inconscia, capace di alleggerire il carico emotivo e ridurre lo stress.

Alcuni studi hanno evidenziato come anche pochi minuti di sonno possano migliorare il tono dell’umore, aumentare la tolleranza alla frustrazione e potenziare le capacità decisionali. In un mondo che premia la reattività, un cervello riposato è più lucido, meno impulsivo e più capace di ponderare.

Benefici cognitivi e mentali del riposino:

  • Maggiore attenzione e concentrazione per le ore successive.
  • Aumento della creatività e della capacità di problem solving.
  • Miglioramento dell’umore e riduzione dell’ansia.
  • Potenziamento della memoria a breve termine.

Il riposino come pratica di autoregolazione

Nella psicologia contemporanea si parla spesso di “autoregolazione emotiva”, ovvero della capacità di modulare i propri stati interni per affrontare meglio il contesto esterno. Il riposino pomeridiano può essere letto anche in questa chiave: un modo per ascoltare i segnali del proprio corpo e rispondere con un gesto semplice, ma efficace.

Imparare a concedersi una pausa senza sentirsi in colpa significa riconoscere i propri limiti e rispettare il proprio equilibrio. Molte persone resistono all’idea del riposo diurno per paura di apparire pigre, improduttive o poco performanti. Tuttavia, la vera forza mentale sta proprio nella capacità di fermarsi quando serve, per tornare poi più presenti.

La durata ideale: meno è meglio

Non tutti i sonnellini sono uguali. La durata ideale di una pennichella dovrebbe variare tra i 10 e i 20 minuti, massimo 30. Oltre questa soglia, si entra in fasi del sonno più profonde, dalle quali è più difficile svegliarsi lucidi. Questo può causare una sensazione di stordimento nota come “inerzia del sonno“, che annulla i benefici desiderati.

Per alcuni, specialmente chi ha accumulato un importante debito di sonno, anche un riposo di 40-60 minuti può essere utile, ma va gestito con attenzione. La chiave è la consapevolezza: imparare ad ascoltare i segnali del corpo e trovare il giusto equilibrio tra quantità e qualità del sonno.

Le buone pratiche per un riposino efficace:

  • Preferire la fascia oraria tra le 13:00 e le 15:00.
  • Limitare la durata a 10-20 minuti.
  • Trovare un luogo tranquillo, anche solo appoggiandosi a una poltrona.
  • Evitare di andare a letto: può confondere il corpo e rendere il risveglio più difficile.
  • Non usarlo come sostituto del sonno notturno.

Un gesto semplice, ma culturale

Il riposino, in molte culture del Mediterraneo e dell’Asia, è considerato una pratica normale e salutare. In Spagna è la celebre “siesta”, in Giappone si parla di “inemuri”, ovvero l’arte di riposare brevemente anche in ambienti pubblici, come forma di rigenerazione.

Nel contesto occidentale moderno, invece, la pausa pomeridiana è spesso trascurata o addirittura stigmatizzata, come se fosse una debolezza. Tuttavia, sempre più aziende stanno rivalutando il concetto, introducendo “nap room” o pause consapevoli per aumentare benessere e produttività.

Questa evoluzione segnala un cambiamento di paradigma: non si tratta più solo di “fare di più”, ma di farlo meglio, grazie a un corpo e una mente più equilibrati.

Il riposino come forma di self-care

In un tempo dominato da agende fitte, notifiche continue e aspettative elevate, il sonnellino pomeridiano può essere visto come un piccolo rituale di auto-cura. Non serve dormire ogni giorno, né trasformarlo in un’abitudine rigida, ma semplicemente riconoscere che il riposo è parte integrante dell’efficienza mentale.

Psicologicamente, questo gesto può ridurre il senso di urgenza costante, stimolare una maggiore presenza mentale e prevenire l’esaurimento emotivo. In fondo, dormire per pochi minuti non è tempo sottratto alle cose da fare, ma energia guadagnata per farle meglio.

Conclusione: dormire è un atto di intelligenza

Il riposino pomeridiano non è un capriccio né un lusso. È un atto intelligente, un modo per dialogare con il proprio corpo e proteggere il proprio benessere mentale. In un mondo che corre, saper rallentare è un’abilità psicologica preziosa, e il sonno breve può diventare uno degli strumenti più accessibili per coltivare lucidità, equilibrio e salute. Non si tratta solo di dormire: si tratta di ascoltare. E in quell’ascolto, trovare nuove energie per vivere con maggiore consapevolezza.

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