Vaso di Pandora

Il 1° maggio di Marco

Introduzione di Giovanni Giusto

Quello che scaturisce dal cuore (metafora di affetti) ci rende edotti della natura umana nella sua più completa accezione.
La riflessione di Monica Carnovale ne è un esempio sul quale i politici che vogliono effettivamente rinnovare ascoltando, dovrebbero riflettere e consultarsi.
Intendo mandarla al ministro della salute ed al primo ministro Renzi come segno di attiva collaborazione.
Viva il 1 maggio di chi lavora, vuol lavorare e cerca di farlo a meglio!!!!!

Oggi Marco e 5 “secondini” hanno trascorso insieme questa giornata di festa, una festa simbolo di lotta politica, di impegno sociale e civile.
Tanti lavoratori del passato hanno lottato per uguaglianza e giustizia; ormai la giornata simbolo è diventata per la maggior parte di noi una bella opportunità di vacanza primaverile, magari da aggiungere all’ altra giornata simbolo, il 25 aprile ed ottenere così un bel “ponte” per gite di primavera.

Anche Marco sta facendo con i suoi 5 piantoni una gita; la meta è l’ OPG di Castiglione, dal quale però non rientrerà in serata, ma dove rimarrà chissà per quanto tempo.
Era uscito dalla Comunità due giorni fa per andare a comprare il pane, ma quella mattina l’aria di primavera era irresistibile e la voglia di passeggiare senza meta gli ha forse fatto dimenticare che a mezzogiorno gli scadeva il permesso di uscita.
La sua Misura Giudiziaria recita ”Licenza Esperimento”, una dicitura che non perdona anche un solo sgarro, lo dice la parola stessa: se l’ Esperimento fallisce, si torna “dentro” per trasgressione agli obblighi.
Tutto giusto, corretto, la Legge al momento è questa.
Peccato che il reato iniziale di Marco sia “incendio ad un cassonetto della spazzatura”.
Quel meccanismo che lo ha imbrigliato,  Marco non lo ha mai voluto capire ed ha trasgredito molte volte agli obblighi, allontanandosi dalle Comunità alternative all’OPG.
Per quanto io lo possa aver conosciuto, mi sento di dire che non è violento, non ha lo spirito del “trasgressivo”, non beve, non usa sostanze, non è pericoloso per gli altri.
La sua impazienza non gli ha permesso di attendere la possibilità di diventare “un uomo libero”; lo sarebbe diventato, forse prestissimo, forse proprio tra qualche giorno, in quanto si era concordato che alla prima Udienza di Revisione, di fronte ad un corretto comportamento e ad uno stato clinico equilibrato, si sarebbero potuti togliere i Vincoli Giudiziari.
Dopo un giro per godersi la primavera, Marco è rientrato in Comunità ed è andato a dormire; ma come si suol dire la ”giustizia ha fatto il suo corso” e stamattina i 5 secondini che citavo prima sono venuti a prenderlo in “tenuta” per gli eventi di questo tipo: autoblindo, pistole alla mano, manette e la richiesta di “sedare il detenuto per un trasporto senza problemi”.
Mentre penso a questa assurdità, frutto di una legislazione relativa all’ applicazione delle Misure di Sicurezza che andrebbe riveduta al più presto, mi vengono in mente le parole di De Andre’ nel disco suo per me più bello, che è “Storia di un impiegato”.
“…se c’è qualcosa da spartire tra un prigioniero ed il suo piantone, che non sia aria di quel cortile, voglio soltanto che sia prigione…”
“…la mia ora di libertà è incominciata un’ ora prima ed un ora dopo era già finita..”
“…tante le grinte, le ghigne, i musi, vagli a spiegare che è primavera..”
In questo disco, con grande coraggio e con la convinzione frutto di un Maggio francese di recente rivolta ( era il 1973, il maggio del 68 si era appena concluso), De André cantava le contraddizioni della Giustizia viste con gli occhi di un rivoluzionario.
Quei testi di canzone sono impressi nella mia memoria e la storia del maggio rivoluzionario è stata un sostegno ideologico durante la mia tormentata adolescenza.
Mi si rinnova quel tormento quando assisto impotente a fatti come quelli accaduti a Marco, oggi.
Non voglio paragonare le lotte politiche alla lotta senza armi di uno dei tanti pazienti presi in mezzo alle fitte e contorte maglie della Giustizia, ma ciò che accomuna entrambe le rivolte è l’impotenza e l’ incomprensione.
Buon primo Maggio, allora, caro Marco, che un Po’ ti sei ricercato le sbarre, proprio per il gusto di non volerle più vedere.

Condividi

Commenti su "Il 1° maggio di Marco"

  1. una vicenda che lascia l’amaro in bocca ,non vi è dubbio alcuno.
    in periodo storico in cui la società civile invoca la certezza della pena,ecco questo avvenimento che ci porta a pensare quanto l’applicazione asettica della legge sia da considerarsi vera giustizia.

    Rispondi

Lascia un commento

Leggi anche
diade madre bambino
26 Luglio 2024

Diade madre-bambino: fondamenti e impatto psicologico

La diade madre-bambino è un concetto fondamentale in psicologia, rappresentando il legame primario che si instaura tra madre e figlio. Questo rapporto è di vitale importanza per lo sviluppo emotivo, sociale e cognitivo del bambino…

Nasce Mymentis

L’eccellenza del benessere mentale, ovunque tu sia.

Mymentis

Scopri la nostra rivista

 Il Vaso di Pandora, dialoghi in psichiatria e scienze umane è una rivista quadrimestrale di psichiatria, filosofia e cultura, di argomento psichiatrico, nata nel 1993 da un’idea di Giovanni Giusto. E’ iscritta dal 2006 a The American Psychological Association (APA)

Attualità
Leggi tutti gli articoli
L'acquisizione di maturità
23 Luglio 2024

L’acquisizione di maturità

Ogni anno, a giugno, il tema degli esami di maturità torna sui giornali con le  previsioni e i commenti sugli argomenti dei temi, con le interviste agli esperti che suggeriscono le strategie di studio e…

D'aria, la storia della mia passione per il volo
22 Luglio 2024

D’aria, la storia della mia passione per il volo

Sono nata d'aria. Una foglia al vento. Senza radici, appoggiata alla chioma instabile di alberi granitici ed austeri, solide erinni ma elastiche di prospettive mutevoli. Così camminavo a naso all'insù: nulla era più fantastico delle…

Storie Illustrate
Leggi tutti gli articoli
8 Aprile 2023

Pensiamo per voi - di Niccolò Pizzorno

Leggendo l’articolo del Prof. Peciccia sull’ intelligenza artificiale, ho pesato di realizzare questa storia, di una pagina, basandomi sia sull’articolo che sul racconto “Ricordiamo per voi” di Philip K. Dick.

24 Febbraio 2023

Oltre la tempesta - di Niccolò Pizzorno

L’opera “oltre la tempesta” narra, tramite il medium del fumetto, dell’attività omonima organizzata tra le venticinque strutture dell’ l’intero raggruppamento, durante il periodo del lock down dovuto alla pandemia provocata dal virus Covid 19.

Pizz1 1.png
14 Settembre 2022

Lo dico a modo mio - di Niccolò Pizzorno

Breve storia basata su un paziente inserito presso la struttura "Villa Perla" (Residenza per Disabili, Ge). Vengono prese in analisi le strategie di comunicazione che l'ospite mette in atto nei confronti degli operatori.