Una mattina in comunità, mentre ascoltavo Marco (nome di fantasia) raccontarmi della sua ennesima crisi d’ansia, ho notato un’ape che sbatteva contro il vetro della finestra. “Guarda quella lì che cerca disperatamente di uscire”, gli ho detto durante la seduta. Marco si è voltato perplesso. “Le api sanno sempre cosa fare, eppure a volte anche loro si trovano intrappolate in situazioni senza apparente via d’uscita. “Non era certo l’intervento terapeutico più ortodosso, ma ha funzionato, nei suoi occhi è scattato qualcosa, un attimo di insight, forse”.
Giornata mondiale delle api 2025
Partendo da questo aneddoto inserisco il tema dell’articolo. Volevo parlarvi della Giornata mondiale delle api che cade oggi, il 20 Maggio. Mica lo sapevo che celebra la nascita di un certo Anton Janša! L’ho scoperto solo l’anno scorso mentre preparavo un articoletto e ci avrei scommesso che fosse una di quelle ricorrenze inventate dalle Nazioni Unite per farci sentire in colpa.
“Bee inspired by nature to nourish us all” è il tema di quest’anno, Ape ispirata dalla natura per nutrire tutti noi. Suona bene, eh? Ma poi ti trovi alle tre di notte a scrivere questo articolo e ti chiedi dove stai sbagliando, dov’è andato a finire il contatto con i ritmi ispiranti della natura.
Api e apocalisse: una questione di sopravvivenza
Durante un aperitivo al Porto Antico con alcuni colleghi neurologi è venuto fuori questo discorso sulle api. La solita storia: se scompaiono, siamo fritti. “Il 70% delle colture agricole…” ha iniziato uno di loro, ma l’ho fermato: “Lo so, lo so, poi arriva la carestia globale, il collasso degli ecosistemi e la fine della civiltà.”
Però, scusate eh, ma davvero credete che l’umanità si estinguerà se spariscono le api? Mah, ho i miei dubbi: “La vita vince sempre” come insegna Jeff Goldblum in Jurassic Park. Certo, sarebbe un disastro ecologico ed economico pazzesco. Le conseguenze sarebbero catastrofiche per la biodiversità e la sicurezza alimentare [1]
Ma quello che mi interessa di più, da psichiatra, è come questa “eco-ansia” stia già influenzando la mente delle persone più giovani. Michele Molteni ha creato uno dei canali YouTube più seguiti d’Italia dove spesso spiega nel dettaglio come costruirsi un bunker anti-catastrofe. Solo in questo video ha superato i 5 milioni di visualizzazioni.
Quello che le api mi hanno insegnato
Alla fine di tutto questo vaneggiare, cosa posso dirvi? Le api mi hanno insegnato più cose sulla salute mentale di tanti congressi a cui ho partecipato. L’idea che un organismo così piccolo possa essere parte di un sistema così complesso mi affascina. È una metafora perfetta per spiegare come funziona la mente umana.
Quando vedo un paziente che non riesce a trovare il suo posto nel mondo, penso spesso alle api operaie. Ognuna ha un ruolo, un significato, un contributo unico. Nessuna è insignificante.
Non so se la Giornata mondiale delle api cambierà qualcosa. Probabilmente no. Ma io continuerò a parlarne, a scattare foto sfocate agli alveari finendo in un dissociativo mind wandering. E voi? Vi siete mai fermati a guardare un’ape che lavora? Provateci. Magari funzionerà come una seduta di mindfulness a costo zero. E se non funziona, be’… almeno avrete preso un po’ d’aria!