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Disortografia e disgrafia: quali sono gli interventi per un supporto?

I disturbi specifici dell’apprendimento come la disortografia e la disgrafia interessano la scrittura sotto diversi aspetti: il primo inficia la correttezza ortografica mentre il secondo riguarda la qualità della grafia.

Queste problematiche, sebbene rappresentino un ostacolo nell’iter formativo degli alunni, non sono insormontabili. Un approccio strategico e personalizzato, che preveda interventi tempestivi e un supporto strutturato, può fare la differenza nell’assistenza agli studenti affetti.

La disortografia e la disgrafia non devono essere interpretate come limiti assoluti, ma come punti di partenza per un percorso educativo attentamente modellato sulle esigenze individuali.

L’adozione di metodi di insegnamento flessibili, l’inclusione di tecnologie assistive e la collaborazione multidisciplinare sono elementi chiave che concorrono a costruire un ambiente di apprendimento capace di valorizzare le abilità di ciascun studente, promuovendo il loro successo scolastico e personale.

Che cos’è la disortografia

La disortografia è un disturbo che riguarda la scrittura intesa come competenza ortografica. Si manifesta attraverso la tendenza a commettere frequenti errori di spelling, a confondere lettere simili tra loro (p/b, f/v…), a sbagliare l’uso di accenti o apostrofi, a unire o separare erroneamente le parole. Spesso il bambino disortografico fatica a memorizzare le regole ortografiche e a interiorizzare la corretta grafia delle parole.

Di solito questa difficoltà emerge tra la seconda e la terza elementare, quando l’apprendimento della letto-scrittura è ormai avviato.

La disortografia non deriva da problemi intellettivi, percettivi o emotivi, ma da un disturbo specifico a carico di alcune abilità implicate nel processo di scrittura.

Per affiancare gli studenti con disortografia in modo efficace, è essenziale adottare interventi mirati che vadano a colmare le lacune specifiche.

Ecco alcune delle pratiche più valide: si parte dal potenziamento e dal recupero delle competenze carenti, utilizzando esercizi mirati, come giochi che stimolano l’attenzione visiva e la memoria di lavoro. Fondamentale risulta l’istruzione diretta e sistematica delle norme ortografiche, facilitata dall’uso di schemi, mappe e diagrammi che rendono il processo di apprendimento più intuitivo.

Per semplificare l’atto della scrittura, l’adozione di strumenti compensativi è un valido sostegno; pensiamo all’uso di elaboratori testuali dotati di correttore ortografico o dispositivi con funzioni di sintesi vocale.

L’adeguamento dei compiti scritti, riducendone la quantità e concentrandosi più sul contenuto che sulla forma, alleggerisce il carico di lavoro degli alunni, permettendo loro di esprimere le proprie conoscenze senza l’ansia degli errori formali. Inoltre, il rinforzo positivo si rivela un alleato prezioso nel riconoscere e gratificare i miglioramenti ottenuti.

Sviluppare la consapevolezza di sé è un altro aspetto fondamentale, e per questo si suggeriscono alcune pratiche efficaci: iniziare con un’analisi personale per identificare punti di forza e debolezze, aspirazioni e desideri, emozioni e pensieri, comportamenti e reazioni. Sulla base di questa riflessione, è utile stilare un piano di miglioramento che stabilisca obiettivi realistici e metodologie flessibili, avvalendosi delle risorse a disposizione e definendo criteri di valutazione e aggiustamento periodici.

Non va trascurato, inoltre, l’aspetto del benessere personale, che spazia dalla cura del proprio corpo e della mente, passando per una dieta equilibrata, esercizio fisico regolare, riposo adeguato e gestione dello stress, fino all’espressione delle emozioni e alla stimolazione della creatività. La pratica della mindfulness, che invita a concentrarsi sul qui e ora, osservando senza giudicare, accoglie un approccio sereno alla vita quotidiana.

Infine, l’uso di affermazioni positive rappresenta un potente strumento per essere fieri di se stessi, sottolineando il proprio valore e unicità.

In cosa consiste la disgrafia

La disgrafia è invece un disturbo specifico della scrittura che interessa la realizzazione grafica del segno alfabetico. I bambini disgrafici hanno una grafia poco chiara, irregolare, con dimensione delle lettere irregolare, tratti tremolanti, lettere malformate o troppo ravvicinate.

Spesso stringono troppo la penna e tendono a scrivere in modo impacciato e lento, affaticandosi precocemente. Alla base della disgrafia vi sono difficoltà di motricità fine della mano, di coordinazione oculo-manuale, di integrazione visivo-motoria. Si tratta quindi di un disturbo motorio, non legato ad altre abilità cognitive.

Affiancare gli studenti con disgrafia richiede un’attenzione particolare da parte degli insegnanti, che possono introdurre una serie di strategie didattiche per facilitare il processo di apprendimento. Il miglioramento del controllo motorio della mano, ad esempio, si può incentivare mediante esercizi grafomotori, mentre l’uso di penne ergonomiche o impugnature appositamente studiate aiuta gli alunni a tenere lo strumento di scrittura in maniera più efficace e confortevole.

È altresì benefico per gli studenti ridurre il volume di scrittura richiesto e concedere del tempo supplementare per completare i compiti, in modo da alleviare la pressione e consentire loro di concentrarsi sulla qualità del contenuto piuttosto che sulla perfezione della forma.

La valutazione dovrebbe riflettere questa filosofia, dando priorità alle idee e alla sostanza dei lavori scritti. La tecnologia può offrire un supporto fondamentale: computer o tablet con tastiera sono preziosi alleati per chi trova difficoltà nella scrittura a mano. È importante, in questo contesto, mantenere un ambiente incoraggiante, riconoscendo e celebrando i miglioramenti degli studenti per infondere fiducia e motivazione, evitando al contempo di esercitare pressioni controproducenti.

Nei casi in cui sia necessario, il contributo di un terapista della riabilitazione può essere determinante per implementare esercizi mirati a migliorare le abilità grafiche degli studenti, completando così un approccio olistico al supporto della disgrafia.

L’importanza del lavoro coordinato

Per garantire la piena inclusione e il successo formativo degli alunni disortografici e disgrafici, è fondamentale un lavoro coordinato tra scuola, famiglia, eventuali specialisti clinici e gli stessi studenti. Occorre predisporre un Piano Didattico Personalizzato con obiettivi e strumenti concordati.

Supporto educativo per disortografia e disgrafia

La disortografia e la disgrafia rappresentano barriere significative nel percorso educativo, tuttavia non incidono sull’intelligenza degli studenti. Una risposta educativa mirata, che coinvolga insegnanti, genitori e terapisti, è fondamentale per permettere ai giovani affetti da tali disturbi di raggiungere il loro pieno potenziale.

Attraverso un approccio pedagogico personalizzato, che integri strategie didattiche efficaci e strumenti compensativi, è possibile compensare le difficoltà specifiche senza compromettere la fiducia in se stessi e le aspettative future.

Un percorso formativo attento e inclusivo è, dunque, il perno attorno al quale ruota il supporto a bambini e adolescenti con disortografia e disgrafia, permettendo loro di migliorare le abilità di scrittura e lettura e di progredire accademicamente in un ambiente che valorizza la loro individualità e promuove il successo.

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