Roberta Antonello commenta i nuovi orizzonti della psichiatria e della legislazione in merito, che pare arretrare, come ho già avuto modo di dire, verso una chiusura intellettuale e materiale intorno alla sofferenza mentale.
Certo, conoscere la storia che ha portato alla legge 833 ( 1978), dove si demanda alle Regioni di organizzare i servizi di assistenza psichiatrica territoriali e vedere ora le vestigia di anni di fatica e fede dove siano finite , è sicuramente allarmante.
La salute anche mentale era diritto dell’individuo e interesse della collettività.
Ora pare stia diventando nuovamente un problema da reprimere.
Monica Carnovale
Gli SPDC
Proporre un allungamento dei tempi in SPDC e più letti!
Geniale risposta che non tiene conto forse di cosa sono diventati o sono o sono stati gli SPDC (per carità con qualche eccezione ) in questi anni e ora.
Luoghi di passaggio dove sono visti i comportamenti e non la persona, dove le risposte violente sono simmetriche ad un linguaggio terapeutico oramai sostituito da una pratica di controllo con il potere dei farmaci e del contenimento, dove psichiatri forse mal pagati o gettonisti riversano in ben altri campi il loro, se esiste, interesse alla psichiatria, nel privato, e intendo studio privato perché raramente si mescolano in realtà più complesse e complete come il territorio, le comunità, le case abitate da chi soffre.
Dove lo psichiatra si difende non solo dalla relazione col paziente ma anche dall’incontro con il contesto del paziente, gli altri curanti, i famigliari.
Lo smantellamento delle risorse per la psichiatria
Ben triste epilogo di uno smantellamento di risorse certo ma anche da un impoverimento culturale, di un sonno malefico sull’importanza rivoluzionaria della 833 non certo semplificabile nella chiusura dei manicomi, di un oblio sulla ricchezza di un’apertura mentale, di un cambiamento di visuale che ha permesso e promesso tanto.
Ritornati nel loro campicello armati di farmaci non certo particolarmente rivoluzionari si sentono ora gravare di un compito di vigilantes. Ma il nodo da sciogliere è possibile solo se si torna alle radici e al senso del cambiamento nella storia della cura dell’alienato, del pazzo, del diverso.
E allora si capisce il fascismo di queste proposte.
Di questo cambiamento.