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Comprendere il test dell’orologio: una valutazione cognitiva

Il test dell’orologio, anche noto con il suo nome inglese di Clock Drawing Test (CDT), è nato nel 1994, grazie all’impegno del neurologo Morris Freedman. Si tratta di una prova di durata piuttosto breve. Essa desidera valutare le funzioni esecutive, quelle prassico-costruttive e le capacità visuospaziali del soggetto che vi si sottopone. Data la sua semplicità e praticità d’uso è diventato un popolare strumento di valutazione rapida e screening del rendimento cognitivo globale. Esattamente come il test MMSE, quello dell’orologio è oggi uno dei più utilizzati a livello clinico. Nelle righe seguenti, vediamo in che cosa consiste questo test e perché è particolarmente importante.

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A cosa serve il test dell’orologio

Il test dell’orologio è in grado di identificare deficit cognitivi nelle funzioni esecutive. La sua particolarità è che si rende in grado di evidenziare potenziali rischi di demenza, anche in persone che non mostrano particolari lacune svolgendo altre prove, tra cui per esempio quella MMSE. Il disegno dell’orologio si può dunque considerare come un potenziale campanello d’allarme. Esso ci consente di diagnosticare una demenza nelle sue prime fasi, ancora non in risalto o, magari, neppure sospettata. In quale maniera disegnare un’ora specifica sul quadrante di un orologio può avere valenza diagnostica? Grazie alla sua capacità di evidenziare un deficit latente in quattro differenti aree, le seguenti:

  • rappresentazione mentale: la difficoltà, in questo caso, è piuttosto evidente. Il soggetto esegue una rappresentazione grafica alterata, errata e non corrispondente alla richiesta. Le ore non vengono rappresentate affatto o le lancette si dispongono in modo inappropriato. È il tipico caso in cui il soggetto disegna sul quadrante in senso antiorario, sottraendo numeri oppure aggiungendoli, finendo così per non seguire le consegne ricevute.
  • Deficit nelle funzioni esecutive: riscontrabile quando si impiega molto tempo a disegnare numeri oppure lancette. La problematica si evidenzia anche quando si verifichi il fenomeno definito stimulus boundness (che tradurremmo in italiano con le parole essere legati allo stimolo). L’individuo potrebbe ricevere l’ordine di disegnare sul quadrante le ore 11 e 10 ma ritrarre le 10 e 50, dal momento che la sua mente non è in grado di visualizzare il 10 come due spazi ma ha bisogno di registrarlo accanto al numero scritto sulla corona dell’orologio riprodotto. Anche questa è una mancanza significativa, che chi somministra la prova deve naturalmente appuntare.
  • Deficit della capacità visivo-costruttive. Si evidenzia a causa di tratti imprecisi, distorsione del quadrante oppure dei numeri, o magari di entrambi i soggetti, lancette storte o troppo corte, tanto da non raggiungere il centro del quadrante… insomma, il disegno risultante è goffo e sembra disegnato di fretta e nel disinteresse, quando invece il soggetto si è preso tutto il tempo necessario per completarlo.
  • Deficit delle capacità visivo-spaziali. In questo caso, il disegno delle ore compare, magari anche in maniera corretta, ma soltanto su un lato dell’orologio o, magari, fuori dai suoi confini e posizionate in ordine sparso sul foglio.
test dell'orologio: un quadrante gigante
Il test dell’orologio aiuta a capire se un paziente stia accusando un principio di demenza

Esame neuropsicologico breve con test dell’orologio

Nel nostro Paese, i neurologi sono soliti somministrare il test dell’orologio durante l’esame neuropsicologico breve. Il disegno può essere libero, su un’ora richiesta in maniera casuale, o su due orari piuttosto sensibili alle disfunzioni esecutive: le 11 e 10 oppure le 2 e 45. Per rendere il test più efficace, ed evitare di invalidarlo completamente, si fanno sparire tutti gli orologi dalla stanza e si requisisce quello di chi sarà chiamato a sottoporsi al test.

Il test dell’orologio con taratura di Caffarra

Questa prova ha riscosso, fin da subito, un ampio successo. Non deve dunque stupire il fatto che siano state studiate delle varianti al test originale di Freedman. Una particolarmente interessante è quella della taratura di Caffarra, dal nome dello psichiatra Paolo Caffarra, che richiede al soggetto di disegnare l’orologio in tre condizioni: un disegno libero a partire da foglio bianco, uno su quadrante con numeri predisegnati e l’ultimo su una corona messa su carta dall’esaminatore.

Analisi e valutazione

Il calcolo del punteggio del test dell’orologio, tanto nella sua versione originale quanto nella variante di Caffarra, avviene rispetto a predeterminati item. Essi sono quelli relativi al contorno, ai numeri, alle lancette o al centro. Il punteggio massimo della versione di disegno libero è 15. Questa condizione non viene aggiustata nè corretta a seconda dell’età. Il voto massimo dell’orologio pre-disegnato è 13. La miglior valutazione possibile per l’orologio disegnato dall’esaminatore è di 33. Infine, si calcola il totale tramite la somma dei 3 punteggi. Il massimo risultato possibile è 61. La correzione avviene per fascia di età, non per livello di istruzione né tantomeno per genere. Il test dell’orologio è somministrabile a soggetti di anzianità compresa tra 20 e 89 anni e che abbiano concluso un periodo di scolarità compreso tra 5 e oltre 13 anni.

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