Non sottovalutiamo il potere dell’igiene e del riordino. È noto che abitare uno spazio salubre, e ben pulito, possa metterci di buon umore e farci stare meglio. Le attività di pulizia e sistemazione rappresentano un modo, accessibile a chiunque, di svuotare la mente e allontanare lo stress. La prima a teorizzare, in maniera empirica e non supportata da alcuna ricerca in merito, la possibilità di sentirsi meglio al termine di un ciclo di lavori domestici è stata Marie Kondo. Secondo l’autrice, liberarsi di quel che non occorre e mantenere lindo ciò di cui non possiamo fare a meno è un vero e proprio toccasana. In seguito, il British Medical Journal ha approfondito la questione, in una ricerca che ha restituito un risultato non sottovalutabile: per allontanare la depressione sarebbero sufficienti venti minuti di pulizie al giorno. Cosa c’è di vero dietro alla cleaning therapy?
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Cleaning therapy, molto più che pulizia
Agli utenti di Headspace, una app abbastanza diffusa che si occupa di meditazione e benessere mentale, si propone un’attività piuttosto particolare a chi soffra di insonnia. Per coricarsi e riuscire a consumare un sonno ristoratore, si suggeriscono lavori domestici leggeri. Per strano che possa sembrare, infatti, svuotare la lavastoviglie o mettere in ordine i cuscini del divano e il tappeto in soggiorno aiuta a prendere sonno. Perché mai? Si tratta di operazioni che stancano il corpo, ma non al punto di mettere in circolo adrenalina. Se ciò avvenisse, sarebbe ancor più difficile addormentarsi. Non solo. Compiti di questo tipo costringono la mente a concentrarsi su una sola operazione. Al termine di questa, essa sarà più libera, svuotata. Anche questo aspetto agevola il sonno.
L’intera filosofia della cleaning therapy si basa su un presupposto. Le pulizie ci consentono di prendere il controllo. Possiamo essere noi a decidere, almeno su un aspetto della nostra vita. Anche nel caso in cui non detenessimo autorità su nient’altro: lavoro, relazioni, forma fisica… sicuramente la avremo sullo stato di igiene e ordine della nostra casa. È sufficiente iniziare con poco, come per esempio la risistemazione di un cassetto o un armadio, accompagnandoci magari con il sottofondo della musica che preferiamo, per sentirsi subito meglio.
Sostenitori della cleaning therapy
Lo scrittore Luca Guidara ha scritto un libro dedicato alla cura della propria abitazione. Si intitola Home Sweet Home. Prendersi cura della casa e fare le pulizie non è mai stato così bello (De Agostini) e racconta quali e quanti possano essere i benefici del mantenere in ordine gli spazi che si abitano quotidianamente. Dice Guidara:
“Prendersi cura della propria casa è un atto d’amore. Vivere nell’ordine e nel pulito fa stare bene e dona serenità mentale. Lo dimostrano anche alcuni studi scientifici. La chiamano cleaning therapy: la terapia del pulito. Provare per credere! C’è chi si allena mentre pulisce casa, in tenuta sportiva con la propria playlist preferita come sottofondo. Io divido i due momenti, pulizia e allenamento, ma per chi ha poco tempo a disposizione, può essere un modo utile per fare due cose in una. L’importante è seguire i movimenti giusti senza farsi male.”
Anche Arianna Huffington, dell’omonimo Post, sostiene che la pulizia e l’ordine possano sconfiggere lo stress:
“Molto di ciò che ci tiene svegli è il disordine nelle nostre menti. Il caos nel nostro spazio fisico crea stress, ricordandoci ciò che non è ancora stato fatto.”
La società di pulizia canadese Adèle, che ha naturalmente un interesse professionale nella questione, sostiene che mettere ordine esternamente possa fare altrettanto dentro di noi:
“Pulire in casa ci permette di riordinare la mente e le idee. Iniziando lentamente, riordiniamo le stanze principali prima di affrontare cassetti e cesti pieni di chiavi, monete, fogli, ecc. Sebbene alcuni oggetti siano nascosti in scatole o armadi, occupano spazio nella nostra mente. Ridurre l’inventario mentale degli oggetti può essere un sollievo. Nella nostra routine quotidiana, è importante risistemare e organizzare ciò che abbiamo usato durante la giornata, prima di andare a letto. In questo modo, ogni mattina è un nuovo inizio con nuovi obiettivi. Svegliandoci giorno dopo giorno nella confusione del giorno prima, potremmo sentirci scoraggiati a iniziare.”
Riordinare la casa per riordinare la mente
Inserire le pulizie di casa in una routine di mindfulness ci aiuta a riorganizzare la mente, liberandola da quanto la appesantisca. Pulendo si tiene la psiche concentrata sul presente. Non sui rimpianti del passato e nemmeno sui desideri per il futuro. Ciò ci libera da molte distrazioni. L’attività fisica inevitabilmente associata al riordino fa bene al nostro corpo, proprio come l’azione di pulire lo fa alla nostra mente. Il buonumore è strettamente collegato alla cura degli spazi, non a caso, dopo aver riordinato ci sentiamo immediatamente meglio.
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