Nell’epoca in cui viviamo, la forma di intrattenimento di maggior successo è – senza alcun dubbio – la serie tv. Quanti tra i lettori e i loro conoscenti hanno un abbonamento attivo a servizi come Netflix, Amazon Prime, Disney+ e altri similari? La serialità è ormai più apprezzata rispetto alle due ore di un film che si apre e si chiude in una sola sera. Ci piace trascorrere un tempo maggiore all’interno dell’universo narrativo, sviscerarlo a fondo e fare conoscenza di buoni, cattivi, protagonisti, comparse, ambientazioni e vicende. Amiamo il fatto di poter proseguire per svariate ore la nostra frequentazione di un mondo fantastico e andiamo pazzi per il cosiddetto cliffhanger, ovvero la conclusione di una puntata che non si chiude ma prosegue nella successiva. Ebbene, gli studi di produzione hanno ideato e messo in onda alcune fantastiche serie tv psicologiche, Ne abbiamo selezionate 5 e le abbiamo elencate di seguito.
Leggi anche: “Psicoterapeuta sistemico relazionale: chi è e cosa fa“
5 serie tv psicologiche che consigliamo a tutti di vedere
Immergerci nelle storie ci piace molto. In fin dei conti, siamo esseri umani e, fin dalla notte dei tempi, quando ci riunivamo attorno al fuoco per prestare orecchio al sacerdote, o allo stregone, e ascoltare le sue narrazioni cantate o recitate, non è cambiato così tanto all’interno del nostro cervello. Esso è ancora piuttosto simile, per funzionamento, a quello che sfruttavano i nostri avi. Intrighi e complotti ci affascinano. Quando conosciamo dei personaggi carismatici, tifiamo per loro e li supportiamo in qualunque avventura la sorte, o la fantasia di un abile sceneggiatore, pongano loro innanzi.
Se accanto a questa dimensione universale, valida per l’interezza della nostra specie, ne aggiungiamo una personale, come potrebbe essere la passione per la psicologia, saremo sicuramente molto attratti dalle serie tv psicologiche. Se è il caso di chi sta leggendo, lo invitiamo a sedersi comodo e prendere carta e penna per segnarsi i seguenti titoli.
I Soprano, la psicologia del padrino
Per quanto non più recentissima (1999-2007), non sono pochi quelli che considerano I Soprano la migliore serie tv della storia. Proseguita per 7 stagioni, questa vicenda di mafia a misura d’uomo ha incassato una montagna di nomination e premi, per via della sua efficace scrittura e del carisma del protagonista, Tony Soprano. L’interesse di stampo psicologico si deve proprio a lui, e alla doppia vita che conduce abitualmente.
Tony vive nel New Jersey ed è un mafioso di spessore, un padrino della malavita italo-americana. Ciononostante, è anche un genitore che ama la sua famiglia ed è molto preoccupato per il benessere dei suoi congiunti. Il soggetto è dunque piuttosto classico, forse persino banale dato l’alto numero di trame che sfruttano questo incipit. Nei Soprano c’è però una dimensione psicologica di livello eccelso. I dialoghi tra Tony e la dottoressa Melfi, sua psichiatra di fiducia, sono una vera e propria delizia. Non ci mostrano soltanto l’accurata psicologia dei due personaggi, scritti davvero molto bene, ma vanno oltre. Questi scambi di battute raggiungono una profondità tale da aprirci vere e proprie finestre sulla nostra vita e sulla psicologia umana più in generale.
Breaking Bad, da chimico a narcotrafficante
Anche Walter White, il protagonista di Breaking Bad, conduce una doppia vita. Da chimico e professore rispettabile, White si trasforma rapidamente in un narcotrafficante di livello mondiale. Non si dedica a questa attività illegale per piacere, bensì perché si trova costretto a farlo dalle circostanze della vita. Tutto comincia quando gli viene diagnosticato un tumore letale, per il quale sono possibili delle cure estremamente care, tanto che il protagonista non ha modo di pagarle. White però non demorde, accetta la sua malattia e quanto ne consegue, ingegnandosi per procurarsi il denaro. Nel farlo, nasconde tutto alla famiglia e inizia a condurre una doppia vita più che avvincente.
L’intera serie, e in particolar modo la prima stagione, sono una vera e propria masterclass in psicologia portata in cattedra da sceneggiatori che sono dei maestri della suspence. Non a caso, Stephen King ha definito Breaking Bad come la serie tv migliore che abbia mai visto.
Dexter, la più accattivante tra le serie tv psicologiche
Se parliamo di doppie vite, quella di Dexter è probabilmente impareggiabile. Egli è infatti uno spietato serial killer ma, contemporaneamente, anche il miglior poliziotto forense di Miami. Tale personaggio è potentissimo. Indipendentemente dall’efferatezza delle sue azioni, infatti, le puntate ci porteranno spesso a schierarci con lui e a interrogarci se davvero sappiamo che cosa significhi essere nel giusto e cosa comporti fare qualcosa di sbagliato. Ciò avverrà perché ogni azione di Dexter sarà spiegata e motivata da situazioni rispetto alle quali non ha potuto fare nulla e che lo hanno plasmato in questa maniera. Ogni appassionato di psicologia che ami il crime, non può perdersi questa serie.
In Treatment, che la seduta abbia inizio
In Treatment è una serie attualmente in corso, giunta alla terza stagione, i cui episodi durano soltanto venti minuti. In realtà, la durata non è affatto corta. Le vicende narrate si basano infatti sul lavoro dello psicanalista Paul Weston e sulle sedute che tiene con i propri pazienti. Esse ci vengono raccontate dallo stesso, quando è lui a rivolgersi a un analista per cercare il suo benessere emotivo. Durante la sua terapia, racconta quelle che somministra ai suoi pazienti e lo fa senza annoiare mai poiché i dialoghi sono essenziali e stringati. Si tratta di uno show pressoché irrinunciabile per gli addetti ai lavori, ma che al comune spettatore non troppo avvezzo di psicologia apparirà meno avvincente delle tre serie già descritte.
My Mad Fat Diary, adolescenti e cibo
Serie meno nota delle altre e prodotta in Gran Bretagna, My Mad Fat Diary si concentra sui problemi nutrizionali degli adolescenti. La protagonista è un’adolescente sovrappeso, che a 16 anni ha già trascorso parte della sua vita in una struttura psichiatrica e ora si sforza di nascondere i suoi problemi mentali e tutte le distorsioni che la sua immagine corporea le causa. Si tratta di una commedia agrodolce, estremamente onesta e assolutamente credibile, che dipinge con tatto e accuratezza tutte le difficoltà incontrate da una ragazza di 105 chili per inserirsi in società e condurre una vita da adolescente che sia quanto più normale possibile.
Leggi anche: “L’effetto dei social media sui giovani“